Notizie Smash! Meglio Djokovic, Federer o… Raonic?

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Notizie Smash! Meglio Djokovic, Federer o… Raonic?

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Djokovic fa il Rocky ma due grandi ex lo definiscono noioso, Serena si dà alla musica, la Wozniacki trova un amico e Nishikori…

• Cominciamo con Serena Williams: non c’è dubbio che anche come pop-star l’americana avrebbe avuto poche rivali…

• La finale di Dubai l’ha vinta Roger Federer, mentre a Indian Wells l’ha spuntata Novak Djokovic. Può bastare un’immagine a spiegare il perché? Probabilmente no, ma la differenza tra il Decoturf di Dubai e il Plexipave californiano è piuttosto evidente…

• Tra una foto e l’altra (qui in versione Elvis, dal nuovo servizio fotografico per il suo fornitore Uniqlo), il serbo non manca mai di ricordare le sue origini e le difficoltà vissute dalla sua terra: ecco il tweet con il quale ha ricordato l’anniversario dell’inizio dei bombardamenti NATO in Serbia, nel 1999, che causarono la morte di oltre 2.500 civili. https://twitter.com/DjokerNole/status/580907142078717952 https://twitter.com/DjokerNole/status/580538342791610368 • Tornando a toni più lievi, e alla finale di Indian Wells, ecco una bella presa a volo del serbo e una sequenza che ha fatto piuttosto discutere in rete: secondo alcuni la mano di Nole ha tremato durante la finale. Paura? Stanchezza? O stava solo scuotendo il residuo dell’integratore come facciamo noi col succo di frutta? Mistero.

• Per concludere con Djokovic, sapevate che il suo dominio con i compari del Big Four (caratterizzato, tra l’altro, dalla conquista di 40 degli ultimi 44 Masters 1000) trova un rivale statistico nel tennis femminile degli anni ’80? In tutto quel decennio, Martina Navratilova, Chris Evert, Steffi Graf e Hana Mandlikova si spartirono 36 dei 39 Slam disputati!

• A proposito di tennis femminile, attenti che arriva…

• E attenti anche a quest’altro, eh…

• Avete già letto della vicenda di Walter Trusendi, condannato al pagamento di 5.000 dollari per essersi ritirato da un torneo ricevendo dal francese Elie Rousset, che aveva preso il suo posto in tabellone, l’assegno che spettava allo sconfitto al primo turno (circa 400 euro). Dopo che la stampa di mezzo mondo ha sbattuto il nostro in prima pagina, accusandolo addirittura di match-fixing, ci sembrano significative le parole del francese a discolpa di entrambi: “Lui non stava bene davvero, ma avrebbe potuto benissimo andare in campo e ritirarsi dopo tre giochi. Avrebbe incassato così il premio in denaro. Quello che abbiamo fatto succede ogni settimana, è una specie di solidarietà, potrebbe addirittura diventare una regola. Non credo proprio di aver fatto nulla di sbagliato. Forse non è nel regolamento, ma è nel buon senso. Mi ritengo onesto, e sto uscendo matto per questa sanzione”.

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• Mentre il Tour ATP va avanti, alcune vecchie glorie continuano a far parlare di sé: André Agassi, al solito, si spende volentieri per cause benefiche. Eccolo impegnato ad immedesimarsi in quell’incredibile sfida alla natura che è il tennis per non vedenti.

• Rimanendo al Kid di Las Vegas, suo figlio Jaden sembra avere un bel lancio, ma senza racchetta.

• Parlando di vecchie glorie, ecco il belga Xavier Malisse in una recente intervista per un sito svedese: “Mi piace veder giocare Federer. Mi è sempre piaciuto. Mentre non sono un grande fan di Djokovic: è sempre lo stesso gioco, tutto il tempo. Federer, invece… non sai mai che colpo aspettarti, ti sorprende per tutta la partita.”

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• Parlando della sua carriera, il belga spiega perché non sia riuscito ad issarsi oltre la posizione n. 19 del ranking: “Mi sono infortunato nel mio momento migliore. A 26 anni mi ero deciso a preparare per bene la stagione, lavorando a novembre e dicembre come non avevo mai fatto. E i risultati mi diedero subito ragione, battendo Nadal a Chennai, vincendo il torneo di Delray Beach. Sentivo che sarei entrato nei top 10, ma un infortunio a Memphis, colpendo di rovescio, ha di fatto messo fine alle mie aspirazioni. A 28 anni era troppo dura ricominciare tutto daccapo.”

• Ivan Ljubicic, ex n. 3 del mondo, parla al quotidiano francese l’Equipe del suo pupillo Milos Raonic, al quale fa da coach insieme a Riccardo Piatti:: “Aver battuto Nadal a Miami è stato un piccolo passo, adesso l’ideale sarebbe che riesca ancora a battere i top player prima di affrontarli negli Slam. Affrontare un Djokovic in Australia senza averlo mai battuto è un’impresa ancora più dura. Con questo non voglio certo dire che batterà Rafa al Roland Garros (ride) ma sicuramente avrà un approccio mentale diverso.”

• Il croato si sofferma poi sui cambiamenti apportati al gioco del canadese: “Cinque passi. Si è spostato cinque passi più avanti nel campo. Prima rimaneva lontanissimo e usava una rotazione enorme, ma è una tattica facile, non puoi giocarci in continuazione. Non si muoveva bene, un tennista alto due metri non può giocare in quel modo. Il suo coach precedente (Galo Blanco) la pensava diversamente, ma mi tolgo comunque il cappello perché lo ha portato dal n. 300 al n. 15.

• “Per me Milos non ha un gioco noioso. Ognuno usa le armi che ha. E non mi sembra che ci sia in giro qualcuno che, pur dotato di un ottimo servizio, abbia i colpi che ha lui. C’è gente che preferisce i Djokovic o i Murray a Raonic. Lo dico chiaramente: per me, quelli sì, che sono noiosi.”

• E arriviamo a Miami, dove troviamo la Wozniacki che finalmente ha trovato qualcuno che la capisce, e la Hantuchova che, pur sconfitta, riesce a ironizzare sulla fatica che le fanno fare le nuove leve.

• E chiudiamo con Kei manolesta: comunque vada il torneo, Nishikori ha già vinto.

 

Marco Sicolo

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