ATP Miami: facile Nishikori, Raonic avanti a fatica, Djokovic di bagel, Dimitrov out

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ATP Miami: facile Nishikori, Raonic avanti a fatica, Djokovic di bagel, Dimitrov out

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La giornata dell’ATP di Miami comincia con Nishikori che lascia solo 4 game a Troicki. Il giapponese ad una sola partita dal suo best ranking (4).  Milos Raonic soffre più del previsto e supera Chardy solo al tiebreak del terzo set. Avanzano Goffin e Dolgopolov che superano in due set rispettivamente Janowicz e Bellucci.  Djokovic facile contro Darcis e Dimitrov out contro Isner

[1] N. Djokovic b. [Q] S. Darcis 6-0 7-5 (Raffaello Esposito)

Si completa in giornata il terzo turno del torneo con gli incontri della parte alta del tabellone, nella quale sono ancora in gioco i migliori. Alle 17.20 ora locale scende in campo il monarca del circuito Novak Djokovic, il quale sicuramente si è giovato della sconfitta subita ieri da Nadal, l’unico a Miami in grado di tenergli testa dal punto di vista mentale. Sulla sua strada il belga Steve Darcis che provenendo dalle qualificazioni ha estromesso prima Jaziri e poi Muller, testa di serie n° 30, con due dure battaglie terminate entrambe al terzo. L’unico precedente è preistorico e risale a Roma 2008, Nole vinse 6-4 6-0. Pronti via e Darcis deve subito affrontare quattro palle break nel secondo gioco. E’ bravo sulle prime tre, eccezionale sulla terza, ma deve capitolare. Come prevedibile il suo tennis classico e troppo piatto fatica a gestire le traiettorie e le rotazioni di Djokovic. Il belga mostra di possedere un’ottima mano ma subisce la personalità del serbo che sfrutta i molti errori, soprattutto in larghezza, dell’avversario e senza fare nulla di speciale gli strappa altre due volte il servizio chiudendo il set sei zero in ventisei minuti. Nel secondo set Nole si limita a tenere la palla lunga ma sbaglia qualcosa di troppo e consente a Darcis di rimanere in partita. Nel tennis il gioco del gatto col topo è pericoloso e così il belga tiene avventurosamente quattro turni di battuta schivando una pioggia di palle break e nel nono game strappa a sorpresa il servizio al serbo presentandosi a servire per il set. Però… mai provocare Nole. Un break a zero chiuso con una risposta lungo linea di rovescio e un turno di battuta tenuto a quindici lo portano al sei cinque. Nel dodicesimo game Darcis serve, va ai vantaggi, non riesce a trasformare cinque occasioni per il sei pari e alla fine capitola al primo match point con una smorzata in rete. Negli ottavi toccherà al genio di Kiev Alexsandr Dolgopolov provare a creare qualche problema al gioco corazzato del numero uno.

[4] K. Nishikori b. [32] V. Troicki 6-2 6-2 (Tommaso Voto)

Il giapponese Nishikori, semifinalista del 2014, ottiene una facile vittoria contro il serbo Troicki ed approda agli ottavi di finale della parte alta del tabellone del Masters 1000 di Miami. Nishikori ha vinto con un duplice 6-2 ed ha dimostrato di essere in forma e di poter almeno confermare il risultato dello scorso anno. Oggi Kei è stato concentrato e perfetto nelle sue geometrie di gioco, non permettendo mai a Troicki di essere pericoloso.

Nishikori parte subito con grande precisione e solidità e brekka immediatamente il serbo, ma nel suo primo turno di battuta Kei è troppo discontinuo e concede al serbo di pareggiare i conti. Sarà l’unico lampo per Troicki, perché Nishikori si stabilizza in battuta e controlla il gioco da fondo con estrema facilità. Il giapponese mette sotto pressione il serbo su ogni punto ed, infatti, conclude il set con un perentorio 6-2.

Il secondo set è praticamente identico, anche nel punteggio, al primo, con Nishikori a dettare le “danze” e con Troicki a cercare di limitare i danni. Subito il break, Troicki chiama anche un Mto (probabile fastidio alla schiena), ma dopo un massaggio, riprende regolarmente la sua partita, palesando comunque una mobilità limitata negli spostamenti. Senza ulteriori affanni il giapponese chiude la pratica Troicki ed aspetta agli ottavi il vincente della sfida tra Goffin e Janowicz.

Complice la sconfitta prematura di Nadal, Nishikori in caso di accesso ai quarti di finale diventerebbe nuovamente numero 4 del mondo e lo spagnolo scivolerebbe così al numero 5 del ranking ATP.

[5] M. Raonic b. [31] J. Chardy 6-1 5-7 7-6(3) (Michele Gasperini)

Obiettivo ottavi di finale centrato, seppur con qualche patema evitabile, per Milos Raonic. L’attuale No.6 del mondo, potenzialmente No.4 da lunedì prossimo, in caso di raggiungimento delle semifinali in questo Masters 1000 di Miami (a meno che Ferrer non vinca il torneo e il canadese stesso perda proprio al penultimo atto) o addirittura No.3, vincendo il torneo (a patto che Murray non raggiunga la finale), ha avuto la meglio in tre set su Jeremy Chardy, per la sesta volta su sei incontri.

Troppo solido, concentrato e in forma il canadese, per poter essere impensierito dalla versione molto sbiadita e fuori palla dello Chardy della prima ora. Il primo set è senza storia: con 3 errori di dritto prima e due doppi falli poi, il francese regala letteralmente il primo break, ripetendosi poi nel quarto gioco dove, avanti 40-15, commette un altro doppio fallo ed altri non errori non forzati a fiumi, specialmente di dritto. In poco meno di mezz’ora, Raonic porta a casa il primo parziale per 6 giochi ad 1, concedendo le briciole al servizio (due soli punti).

Il secondo set parte come il primo per il canadese, con Chardy fallosissimo ed estremamente insicuro: dopo due primi rapidi games, il francese regala ancora una volta il servizio al nativo di Podgorica, commettendo due doppi falli e un altro paio di gravi errori da fondo.
Dopo altri due game tranquilli alla battuta, Raonic ha un calo di tensione proprio nel momento di chiudere, non servendo praticamente mai la prima e rimettendo così in gara Chardy, che ottiene così il primo break dell’incontro. Il francese salverà altre due palle break pesantissime nel game successivo (nonostante due doppi falli) e strappa clamorosamente, per la seconda volta consecutiva, la battuta al canadese nel dodicesimo gioco, (con Milos complice importante su uno smash a rimbalzo, sul set point, sparacchiato a metà a rete) portando così il match, perso fino a pochi minuti prima, al terzo set.

Il parziale decisivo vede Chardy, ora in fiducia, molto più consistente alla battuta e nello scambio da dietro, reggendo molto meglio la diagonale di rovescio ed esplodendo a più riprese il devastante dritto anomalo, con l’inerzia che sembra essersi spostata dalla sua parte. Il match diviene estremamente equilibrato, con entrambi i contendenti praticamente inavvicinabili al servizio fino all’ottavo gioco, sul 4-3 Chardy e con Raonic alla battuta: qui il francese ha due pesantissime palle break che lo manderebbero a servire per il match, ma una gran prima esterna prima e un errore di rovescio piuttosto evitabile su una seconda palla annullano le chanche, permettendo al canadese di agganciarlo sul 4-4.
Raonic, in questa terza frazione, aumenta visibilmente il numero degli errori, sembra stanco e subisce l’aggressività del francese, ora dominante da fondo: nel decimo gioco è costretto ancora a salvarsi ai vantaggi, con Chardy arrivato quattro volte a due punti dal successo.
Nonostante ciò, il canadese raggiunge il tiebreak decisivo, e qui mette in mostra tutti i netti miglioramenti compiuti nel 2015, disputando il gioco decisivo in modo perfetto: parte malissimo il francese con un doppio fallo, ma l’allievo di Ljubicic è devastante al servizio, mettendo solo prime vincenti, non permettendo mai a Chardy di rientrare nel match e chiudendo il tiebreak per 7 punti a 3, dopo 2 ore e 10 minuti di gioco.

Il canadese se la vedrà, al quarto turno, con Jonh Isner.

[22] J.Isner b. [9] G.Dimitrov 7-6(2) 6-2 (Carlo Carnevale)

Quindici ace in meno di un’ora e mezza, per avere la meglio sul tennis scintillante di un appannato Dimitrov; questo il bottino di John Isner, che salva con due terrificanti servizi le uniche palle break concesse, entrambe nel primo set e derivanti da una svista dell’arbitro Bernardes, il quale concede a Dimitrov un punto che andava ripetuto in seguito ad un challenge che aveva arriso al bulgaro. Lo statunitense mette il pilota automatico e chiude con più dell’ottanta per cento di punti ottenuti con la prima, che entra con un mostruoso 75%. Dimitrov, che a Miami ha perso una finale dell’Orange Bowl contro Berankis, dal canto suo cerca di non distrarsi e accorciare ugualmente gli scambi, scendendo a rete appena possibile; il piano funziona fino al tiebreak del primo parziale, in cui però il bulgaro maltratta due dritti e permette il primo sprint all’avversario. Ben poco da segnalare sul piano tecnico-tattico, specialmente dopo il break che Isner coglie nel terzo gioco del secondo set; da lì infatti il focus si sposta sui turni di battuta del figlio di Greensborough, che non suda nemmeno per involarsi sul 4-2, prima di strappare nuovamente il servizio nel penultimo gioco, che Dimitrov regala con uno sciagurato doppio fallo. Ad attendere il gigante americano c’è Raonic, per un match in cui la durata media degli scambi si prospetta irrisoria.

Risultati

[4] K. Nishikori b. [32] V. Troicki 6-2 6-2
[1] N. Djokovic vs S. Darcis
A. Dolgopolov b. T. Bellucci 7-5 6-4
[12] G. Simon vs A. Falla 6-3 6-4
[7] D. Ferrer vs [25] L. Rosol 6-4 7-5
[19] D. Goffin b. J. Janowicz 6-4 6-3
[5] M. Raonic b. [28] J. Chardy 6-1 5-7 7-6(3)
[22] J.Isner b. [9] G.Dimitrov 7-6(2) 6-2

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