ATP Miami: la terza doppietta americana di Djokovic. Murray annichilito

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ATP Miami: la terza doppietta americana di Djokovic. Murray annichilito

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Nella finale del secondo Masters1000 dell’anno Novak Djokovic gioca un terzo set perfetto dopo che Andy Murray era stato bravo a raddrizzare una partita con molti errori. Per Djokovic è il quinto trionfo a Miami ed è il primo tennista della storia a vincere per tre volte Indian Wells e Miami nello stesso anno

[1] N. Djokovic b. [3] A. Murray 7-6(3) 4-6 6-0 (da Miami, NoMercy)

Si è conclusa l’edizione numero 31 del Miami Open e si è conclusa secondo pronostico. Il numero uno del mondo Novak Djokovic ha battuto per due set a uno il futuro numero tre del ranking Andy Murray in una partita inziata in modo spettacolare e poi affievolitasi con il passare del tempo. Era caldo sul centrale di Crandon Park, il termometro segnava 29 gradi all’ombra e l’umidità superava il 70%. Non certo le migliori condizioni per giocare a tennis, come confermerà Novak a fine partita a Brad Gilbert : “Era dura, condizioni molto difficili, soprattutto contro Andy che mi fa giocare scambi molto lunghi”. Per accorgersene bastava dare un colpo d’occhio alle tribune di uno Stadium esaurito, dove gli spettatori indossavano tutti il cappellino arancione dato dagli organizzatori all’ingresso dei cancelli, insieme al ventaglietto ricordo del Miami Open.

La parte iniziale del primo set si gioca ad un ritmo altissimo, con i tennisti che spingono subito fortissimo da fondo. La sensazione, stranamente, è che quando si entra nello scambio, sia Murray ad essere più in palla e più aggressivo. Dopo una palla break non sfruttata al game d’apertura, Andy riesce a strappare il servizio all’avversario al terzo game, con un gran punto chiuso a rete con uno smash. Al quarto gioco arriva subito il contro break per Nole e nei due giochi seguenti si giocherà il tennis migliore del match, con punti spettacolari e pubblico in visibilio. Le difficili condizioni climatiche però iniziano già a farsi sentire e dopo trenta minuti in apnea i giocatori iniziano a sbagliare e a rallentare il ritmo dei loro scambi. Dopo essersi scambiati break e contro break al settimo e ottavo game collezionando errori grossolani, la partita arriva al tie-break senza particolari sussulti. Il tie-break inizia nel peggiore dei modi per Andy che, a causa di tre errori non forzati, permette a Nole di portarsi sul 4-0 e di chiudere in seguito per 7-3. Pessimo il tie giocato da Murray, anche se come (piccola) scusante ha quella di aver iniziato nella parte contro sole del campo, zona del campo dove i due campioni hanno commesso gli errori più grossolani della partita. “Era molto difficile giocare da quella parte del campo” dice Murray a fine partita, “e non soltanto per il servizio, ma anche per il colpo successivo. Quando la palla tornava indietro avevo ancora la vista annebbiata”.

La partita adesso vive di fiammate, il livello è decisamente sceso dopo un’ora di gioco e i ritmi sono decisamente più blandi. Anche le emozioni scarseggiano, eccezion fatta per un critico terzo game dove Murray deve fronteggiare quattro palle break. Lo scozzese si salva, anche incitato a gran voce dal pubblico che sta iniziando a temere una fine troppo prematura della partita. Dopo alcuni game interlocutori si arriva al decimo gioco, quando Nole sta per servire per rimanere nel set. Tutto sembra far presagire ad un nuovo tie-break, ma due errori sanguinosi del serbo e due vincenti di Murray decretano la fine del parziale per 6-4 in favore dello scozzese.

L’inerzia della partita sembra essere cambiata e anche a prima vista Novak sembra soffrire di più dal punto di vista fisico rispetto al suo avversario. Ma ormai Djokovic ci ha abituato a resettare velocemente i momenti negativi e a ripartire più forte che mai. E la storia si ripeterà anche qui a Miami. La partita finirà al primo gioco del terzo set, con Nole che riesce a trovare un break decisivo nell’economia del match. Clamoroso il punto che lo porta a palla break dove riesce a rispondere a tre smash giocati malamente dal suo avversario. Da questo momento sarà monologo serbo, con un Murray uscito dalla partita sia mentalmente che fisicamente. Ben presto arriverà il quarto 6-0 del torneo per Djokovic, a suggello di un torneo giocato a tratti da dominatore.

Nonostante sia stata complessivamente una brutta partita, sensazione confermata dallo stesso Nole in press conference, si sono visti sprazzi di un buon Murray, per due set alla pari con il serbo. Peccato mortale aver giocato malamente il tie-break del primo set, contro un avversario del livello di Djokovic è un lusso che nessuno può permettersi. Per Djokovic invece solo gloria. La sua lista dei record aumenta settimana dopo settimana. Terza doppietta Indian Wells-Miami sono record assoluto, così come la seconda tripletta dei tre pricipali titoli di inizio stagione. Sono 51 i titoli complessivi e 22 Master1000, ad un passo dai 23 di Federer. Altro impressionante dato statistico : sono 10 finali consecutive vinte nei master1000 per il campionissimo serbo. Unica pecca : lo smash! Lo stesso Nole, scherzando con Brad Gilbert a fine partita dirà : “Mamma mia, non so cosa mi sia successo! Devo lavorarci su!”.

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djokomurray stats

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