Nick Bollettieri racconta Kei Nishikori, il piccolo grande samurai

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Nick Bollettieri racconta Kei Nishikori, il piccolo grande samurai

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La storia incredibile del tennista giapponese più forte dell’Era Open, raccontata dal suo Maestro Nick Bollettieri

Leggere la storia e le origini di Kei Nishikori è un po’ come leggere la storia di un ragazzo pieno di sogni, e di come tanti di questi siano diventati realtà.

Kei ha iniziato a giocare a tennis all’età di 5 anni. È stato subito evidente il suo talento naturale per lo sport. Nel 2004, quando Kei aveva 14 anni, fu selezionato dal Masaaki Morita Tennis Fund per ricevere una delle quattro borse di studio della Morita Foundation per allenarsi all’IMG Academy – Bollettieri Tennis Program.

Il Masaaki Morita Tennis Fund fu creato da Mr. Masaaki Morita, ex vicepresidente della Sony Corporation e fratello minore del fondatore della compagnia, Akio Morita. Mr. Masaaki Morita creò la Morita Foundation con l’obiettivo di aiutare lo sviluppo dei giocatori di tennis giapponesi. La sua visione portò i suoi frutti.

Intuendo il suo potenziale, la sua famiglia preparò Kei a lasciare il Giappone e iniziare il suo allenamento a tempo pieno al Bollettieri Tennis Program della IMG Academy. Quando arrivò, riusciva a malapena a dire qualche parola in inglese, ma era lampante che possedesse il talento e il desiderio di diventare un top player. Sul campo era un fulmine, vedeva la palla in anticipo, non aveva paura e aveva l’atteggiamento di un campione.

Mentre cresceva all’Academy, Kei, oltre a frequentare la scuola, godeva del supporto dei migliori coach di tennis, degli specialisti della preparazione fisica e mentale, dei nutrizionisti, dei manager. Giocò sul circuito ITF junior e a 16 anni era fra i primi 20 giocatori del ranking mondiale juniores. Un anno dopo era nella top 300 della classifica ATP. Durante gli US Open del 2008 Kei mostrò il suo potenziale arrivando fino agli ottavi di finale, sconfiggendo sul suo cammino il numero 4 del mondo David Ferrer.

Nei miei 60 anni di carriera ho incontrato ogni tipologia di allievo. Ognuno è differente e così è anche il mio approccio verso ognuno di loro. Per esempio, Monica Seles era una giocatrice molto particolare, che colpiva a due mani sia il dritto che il rovescio. Se ne stava sulla riga di fondo e lavorava ogni colpo. Non era un’atleta dotata ma aveva la volontà per lavorare ore e ore ogni giorno. Andre Agassi aveva la capacità di vedere e reagire in fretta a praticamente ogni colpo. Lui era una personalità forte ed era fondamentale per me capirlo e ascoltarlo piuttosto che dirgli cosa fare coi suoi colpi. Jim Courier era un atleta molto dotato fisicamente che ha saputo coprire tutte le sue carenze tecniche (il rovescio) utilizzando i suoi punti di forza (il dritto, il servizio e il movimento). Maria Sharapova sta sulla riga di fondo e colpisce sia il dritto che il rovescio nel modo più piatto possibile. È estremamente competitiva. Venus Williams è stupenda da guardare con i suoi colpi e i suoi movimenti classici. Serena è una giocatrice molto fisica che conosce un solo modo di giocare – sto per farti male, non importa quello che fai. E poi ci sono Tommy Haas, Anna Kournikova, Max Mirnyi, Xavier Malisse, Jimmy Arias, Aaron Krickstein, Caring Basset, ecc, ecc.

ERANO TUTTI DIFFERENTI. PER FARE IN MODO DI INSEGNARGLI E MOTIVARLI DOVEVO COMUNICARE CON OGNUNO DI LORO IN MANIERA DIFFERENTE.

Le migliori armi di Kei sono la velocità dei piedi, la velocità del braccio e la sua abilità di vedere e creare spazi sul campo. Grazie alla sua inusuale rapidità ha sviluppato una delle migliori risposte del circuito. A parte Novak Djokovic, non credo di aver mai visto nessuno rispondere bene dai tempi di Andre Agassi. Ha la capacità di colpire la palla molto in anticipo sia col dritto che col rovescio e può mettere la palla dove vuole da entrambi i lati. Può anche difendere molto bene grazie alla sua rapidità. Il suo servizio, in particolare la seconda palla, era un po’ deficitario. Grazie all’aiuto del suo coach, Dante Bottini, ha migliorato la prima di servizio aggiungendoci potenza. Ora può ottenere punti gratuiti col servizio. Ha migliorato molto anche la seconda di servizio e può difendere molto bene anche quella. La capacità di Kei di riuscire a reggere diversi match consecutivi e diversi tornei consecutivi era un’altra area che aveva bisogno di essere migliorata. Con l’aiuto dei suoi preparatori atletici anche quest’area è migliorata. Il talento è una cosa. Per diventare il migliore, mi sono accorto che un giocatore deve avere il cuore, il desiderio e la voglia di fare immensi sacrifici per raggiungere i suoi obiettivi. Qui è dove entra in gioco il suo altro allenatore, ed ex campione Slam, Michael Chang. Michael Chang ha insegnato a Kei come lottare e competere ad un livello più alto. Complessivamente, con i manager IMG di Kei, guidati da Olivier Van Lindonk, con la IMG Academy, i suoi preparatori atletici e gli allenatori Dante Bottini e Michael Chang, Kei ha alle spalle un grande team ed è ben posizionato per avere successo ai livelli più alti.

Cosa c’è nel futuro per Kei Nishikori? Se rimarrà in salute e continuerà a migliorare, ha la possibilità di mantenere la sua posizione nei primi cinque della classifica ATP e di competere per i migliori tornei del circuito. Ha il talento, la voglia e il team di supporto. Sono entusiasta di vedere cosa realizzerà!

Nick Bollettieri

Traduzione di Paolo Valente

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