WTA Madrid: Vinci ancora indigesta a Cornet, tutto facile per Serena Williams

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WTA Madrid: Vinci ancora indigesta a Cornet, tutto facile per Serena Williams

Terza giornata del WTA Premier di Madrid: Roberta Vinci incanta contro Alize Cornet. Nessun problema per Serena Williams nel derby statunitense contro Sloane Stephens, accede al terzo turno anche Agnieszka Radwanska. Vincono Kuznetsova e Wozniacki contro Muguruza e Mchale mentre un virus costringe Petkovic al ritiro

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R. Vinci b. A. Cornet 6-4 7-5 (Giorgio Laurenti)

Match ad alto livello quello tra Roberta Vinci e Alizé Cornet. Sull’Arantxa Sanchez-Vicario la numero 46 del mondo batte per la quarta volta su quattro la venticinquenne francese e passa al terzo turno, dove incontrerà la ceca Lucie Safarova. Per la prima volta dai quarti di Hobart la tarantina vince due partite consecutive in un torneo, ad Alizé resta l’amaro in bocca per una buona prestazione che non è bastata a dare continuità alla vittoria di ieri su Simona Halep.

Il primo set è stato caratterizzato dai tanti break (sette su dieci giochi), con la Vinci quasi sempre sotto nel punteggio ma capace di replicare per tre volte alla Cornet e di mettere la freccia negli ultimi game: tenuto il servizio nel nono gioco ha poi chiuso nel successivo, alla terza palla set, grazie a un rovescio lungo della francese.

Nel secondo set è la Vinci a portarsi in vantaggio di due game, ma poi perde di profondità con il rovescio slice e la Cornet, che fino a quel punto ha tenuto bene su quella diagonale, ne approfitta vincendo tre game consecutivi. Al servizio per confermare il break di vantaggio però la francese commette l’errore più grave del match mandando in corridoio una facile volée di rovescio sulla seconda palla break concessa nel set alla Vinci. Le due tenniste ora difendono i turni di battuta fino al 6-5 Vinci, anche se l’italiana è costretta a salvare numerose palle break nel nono e nell’undicesimo gioco. Nel dodicesimo game la Cornet va avanti 40-15 ma perde tre punti consecutivi (l’ultimo commettendo un doppio fallo) e dopo essersi salvata grazie a un rovescio in rete dell’avversaria, è costretta ad arrendersi mandando lungo un pallonetto.

[1] S. Williams b. S. Stephens 6-4 6-0 (Raffaello Esposito)

Secondo turno serale sul Manolo Santana per lo scontro USA fra Serena e l’aspirante erede Sloane Stephens, che ha estromesso all’esordio Bethanie Mattek-Sands  Serena invece ha asfaltato Madison Brengle concedendole giusto il game della bandiera. I precedenti dicono 3-1 Williams ma Sloane sa come si fa perché nei quarti di finale degli Australian Open 2013, non ancora ventenne, vinse una dura battaglia per sei quattro al terzo. Stephens serve a inizio set e va subito sotto 0-40, si salva ma cede subito dopo ai vantaggi con due rovesci lunghi. Serena è entrata in campo con lo sguardo della tigre, Sloane sembra subire psicologicamente e commette troppi gratuiti. Subito due zero Serena. Nel terzo game Stephens ottiene di più con la prima e riesce a tenere la battuta ma Serena è in perfetto controllo, gioca pesante e profondo e difende il suo servizio senza problemi, anche da improvvise folate di vento che alzano nuvole rosse durante alcuni scambi. La giovane americana vuole il braccio di ferro ma la superficie non la aiuta e inoltre Williams tira più forte.  I troppi errori non le consentono di essere pericolosa e così Serena naviga tranquilla fino al sei quattro in suo favore che chiude il primo set. E’ ancora la più giovane ad aprire le ostilità nella seconda partita e Williams con due vincenti e una risposta sulle stringhe dell’avversaria si prende di prepotenza il vantaggio che chiude il match perché Stephens accusa il colpo, cede nuovamente il servizio e prende anticipatamente la strada degli spogliatoi. Sei quattro sei zero il punteggio finale di un incontro che poteva esserci ma non c’è stato. La numero uno attende ora al terzo turno la vincente di Azarenka-Tomljanovic.

[9] A. Radwanska b. C. Dellacqua 6-2 6-1 (Carlo Carnevale)

Comoda vittoria per Agneszka Radwanska, che in poco più di un’ora si sbarazza di Casey Dellacqua, lasciandole appena tre games. L’australiana imposta il suo gioco su interessanti traiettorie mancine al servizio, a cui fanno seguito poderose infilate con il dritto, che cerca con eccessiva frenesia per evitare di ricorrere ad un rovescio quanto mai inaffidabile; la Radwanska appare invece molto più mobile e serena rispetto all’ultima uscita sul rosso di Stoccarda contro la Errani, e copre il campo con disarmante facilità, alternando drive da fondo alle solite pregevoli carezze di fino. Il primo set si decide già in avvio, la polacca scappa 3-0 e salva quattro palle del controbreak nel quarto gioco, ma a pericolo scampato innesta il pilota automatico e centra un secondo break per incassare il parziale; la Dellacqua fa quello che può e neanche troppo male, cerca di rimanere nei pressi della riga di fondo trovando anche ottime soluzioni in controbalzo, ma paga il deficit dal suo lato destro e perde campo (e punto) praticamente ogni volta che la Radwanska cambia con il dritto in lungolinea. La sorella maggiore di Urszula domina anche il secondo set, del quale prende il controllo grazie ad una convincente percentuale di prime e un piano tattico volto a muovere il più possibile l’avversaria, senza avere la fretta di affondare il morso decisivo dopo pochi colpi: il risultato è un sonoro 6-1, firmato da una cervellotica smorzata in recupero, con un tardivo moto d’orgoglio di Dellacqua che spreca due chance di rientrare in gioco sull’1-3 (una delle quali risolta da una prodigiosa stop volley in allungo della Radwanska). La polacca ora ha all’orizzonte un ottavo di finale contro Caroline Wozniacki.

[5] C. Wozniacki b. [Q] C. McHale  7-5 6-0 (Diego Serra)

Caroline Wozniacki fa soffrire il papà solo per un set contro la McHale, il primo dove l’americana non solo la mette in grande difficoltà ma passa anche a condurre per 4 a 2. Risultato frutto di due break, inflitti alla tennista danese in due game piuttosto disastrosi per la bella Caroline. Break subito dopo anche per la Wozniacki, ma in un infinito quarto game. Se dopo siano stati i consigli di papà Wozniacki, o i suoi sguardi taglienti, a invertire la rotta non lo sapremo mai, fatto sta che Caroline tiene il servizio per poi giocare un interminabile ottavo game, con ben sei palle break, e solo l’ultima sfruttata. Game perso immeritatamente da una McHale fino a lì di grande livello.  Colpevole solo poi di essere crollata nel dodicesimo game ceduto a zero, e set chiuso a favore della Wozniacki per 7 a 5. Di tutto altro respiro il secondo set, anzi non è esistito il secondo set. L’ultimo game del primo set era chiaramente un segnale di resa dell’americana. Tre break della Wozniacki, un servizio ceduto a zero, mai partita sui turni di servizio della favorita danese. Chiuso 6 a 0. Di tutt’altro spessore il prossimo turno di ottavi contro la Radwanska e la Wozniacki vista nel primo set qualche dubbio l’ha lasciato.

S. Kuznetsova b. G. Muguruza 6-3 5-7 7-5 (Marco Lauria)

Non ci sono precedenti tra le due atlete, entrambe uscite indenni dai rispettivi derby del primo turno. La spagnola ha avuto ragione di M.T. Torro-Flor con un doppio 6-1, mentre quello che sulla carta doveva essere un ostico impegno si è rivelato un semplice allenamento per la Kuznetsova, che ha estromesso la connazionale e testa di serie n.8 qui a Madrid, Ekaterina Makarova.

Parte male il match per la Muguruza, contratta in risposta ed eccessivamente fallosa col rovescio bimane. Sotto 3-0 e un break non perde tempo e chiama subito il coaching. Il colloquio con Alejo Mancisidor pare rivitalizzare la spagnola che tiene due volte il servizio e breakkando l’avversaria completa la rimonta. Alla prima occasione disponibile la Kuznetsova emula la rivale, pareggiando il conto dei coaching e tornando sopra di un break. La russa va così a servire per il primo set, salvando una palla break e chiudendo con un doppio ace ai vantaggi. A pesare nel bilancio complessivo non sono i gratuiti, piovuti copiosamente da ambo le parti, ma è la differenza nelle percentuali al servizio a penalizzare oltremodo la spagnola. In apertura del secondo parziale la Kuznetsova ottiene nuovamente un break, poi una correzione del giudice di sedia sul 15-40 le consente di eludere il controbreak e salire 3-1. Arriva così l’ennesima chiamata del coach, intervallata da una piccola parentesi con il referee che ammonisce Mancisdor, reo di comunicare con la spagnola dal box. La Muguruza cresce al servizio e torna a mettere pressione alla russa entrando indifferentemente sulle prime e sulle seconde. L’aggressività premia la ventunenne nativa di Caracas che rimette il match in parità, prima di rompere l’equilibrio sul 6-5, strappare il servizio alla Kuznetsova e costringerla al terzo set. Si cambia campo sulle note di “Safe and Sound”, implicito omaggio alla giocatrice di casa, ma la trama del set ripropone inesorabilmente lo stesso schema dei precedenti: la Kuznetsova chiede al suo coach di scendere dal suo angolo, conquista l’abituale break in apertura, pertanto la Muguruza prende in mano le redini del gioco, accorcia tre volte sull’avversaria nonostante un settimo game esitante al servizio e dà seguito al copione soggiogando il servizio della russa e salendo infine 5-4. La Kuznetsova reagisce tenendo a 0 il turno in battuta e nel primo massacrante scambio dell’undicesimo game dimostra che gli 8 anni che la separano dalla spagnola non sono un fattore nonostante si sia già ben oltre le due ore di gioco. Arriva così il break decisivo che consente alla ex numero 2 del mondo di servire per il match e chiudere sull’ennessimo elementare dritto strappato dalla Muguruza che esce dal Carlos Santana asciugando le lacrime. La Kuznetsova affronterà al prossimo turno l’australiana Samantha Stosur che ha vinto in due set contro Kaia Kanepi.

Risultati:

S. Kuznetsova b. G. Muguruza 6-3 5-7 7-5
[5] C. Wozniacki b. [Q] C. McHale 7-5 6-0
[1] S. Williams b. S. Stephens 6-4 6-0
[9] A. Radwanska vs C. Dellacqua 6-2 6-1
R. Vinci b. A. Cornet 6-4 7-5
I.C. Begu b. [11] A. Petkovic ret.
[13] L. Safarova b. T. Pironkova 6-3 6-1
S. Stosur b. K. Kanepi 6-3 6-2

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