Nel "Colosseo Pietrangeli" Fognini fa il gladiatore: battuto Dimitrov 6-0 al terzo

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Nel “Colosseo Pietrangeli” Fognini fa il gladiatore: battuto Dimitrov 6-0 al terzo

In uno stadio Pietrangeli stracolmo Fabio Fognini batte Grigor Dimitrov per 7-6 4-6 6-0: è il suo miglior risultato di sempre al Foro Italico. Ora per lui, agli ottavi di finale del torneo, c’è Tomas Berdych

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Il miglior risultato di sempre di Fabio Fognini al Foro Italico è nato ieri sera, quando Sergio Palmieri ha scelto di programmarlo nello stadio Pietrangeli. Il match contro Dimitrov era quello di cartello oggi, con i big impegnati a fare un sol boccone di prede facili, e forse avrebbe potuto riempire anche la Supertennis Arena, uno stadio sempre più desolato, avulso dalla magia del Foro Italico. Fabio Fognini, forse anche libero dalla pressione del campo centrale, con la famiglia e l’allenatore a due passi dal campo, ha giocato un match in cui ha dimostrato di essere almeno di pari valore del bulgaro Grigor Dimitrov, 23 anni e delle vittorie importanti che tardano ad arrivare.

Già diversi minuti prima della discesa in campo dei due, il Pietrangeli era pieno. Si riesce a entrare solo con il pass, e addirittura la famiglia di Flavia Pennetta siede sulle scale d’accesso della tribuna autorità. Inizia il match con Dimitrov che tiene il servizio a zero. Quando, dopo il cambio campo, Fognini vince il suo primo punto, la folla esplode, come a far capire l’aria che tira oggi a Roma. I due cominciano a palleggiare da fondocampo, con Fognini che sceglie di scambiare a velocità di controllo, lasciando il pallino a Grigor, che però raramente sfonda da dietro. Fabio è bravissimo invece, più del suo avversario, a imprimere cambi di velocità, con delle autentiche frustate di braccio, sia di diritto che di rovescio. Sul 2 a 2 Fognini strappa il servizio a Dimitrov, e partono i primi cori “Fa-bio Fa-bio”. Allunga fino al quattro a due, ma poi ha un passaggio a vuoto e si fa riprendere, mandando il bulgaro sul 5 a 4. In prima fila, nel “suo” stadio, c’è Nicola Pietrangeli, vicino a Lea Pericoli. Le loro due chiome, argentee quella di Nicola, dorata quella di Lea, catturano l’attenzione dei tanti tifosi intrufolatisi nella zona autorità. Papà Fognini è dietro di loro e si fa sentire nel sostenere il figlio. Dimitrov fa pochi vincenti, ma quando chiude un lungolinea di rovescio si prende anche il “bravo” di Fabio, che nel punto seguente si prende il “bravo” di tutto il pubblico, dopo una sbracciata di diritto incrociata che viaggia a velocità pazzesca. Si arriva al tiebreak, con Fognini che recupera da 0-2 e si invola sul 6-4. Una palla di Dimitrov rimane dentro di un nulla e Fabio si innervosisce. Svaniscono i setpoint. Dimitrov si porta sul 7 a 6 ma Fabio annulla. Grigor sbaglia un diritto in vantaggio per 8 a 7, e poi Fabio gli annulla un altro setpoint sul 9 a 8. L’italiano si affida a servizio e diritto e riesce a chiudere sull’11 a 9 il primo set.

Si inizia con Dimitrov che, per nulla infastidito dal tifo del Pietrangeli che va ben oltre il consentito, è visibilmente arrabbiato. È deciso a recuperare la partita e tiene i suoi turni al servizio con facilità, mettendo in campo molte prime. Sul due a due ottiene anche il break, dopo essersi beccato un “hai più culo che anima” da Fabio, solo per aver pizzicato una riga con un gran diritto. Sulle tribune pensano tutti la stessa cosa: “Ecco, ora il bulgaro si prende la partita”. Sembra rabbuiarsi in volto Fabio, con chissà quale brutto pensiero che gli passa in testa. “Vivo!”, gli urla il papà da pochi metri. E invece Fognini recupera e si porta sul 3 a 3. Dopo un’ora e 25 minuti di gioco Fabio è di nuovo “back in business”. Grigor è più aggressivo ma non dà molto fastidio a Fabio. Rispetto al passato, il bulgaro ha ridotto il suo numero di errori da dietro, ma anche il numero di vincenti. Sicuramente Fabio vale il suo tanto decantato talento. Se ne ha la prova quando su un servizio esterno da destra di Fabio, Grigor impatta di piatto incrociando, con la palla che viaggia a velocità siderale. Fognini si allunga e cosa fa? Una smorzata di diritto lungolinea, irraggiungibile, con il pubblico che si alza e batte le mani. Dimitrov toglie nuovamente la battuta a Fognini e sale 5 a 4, per poi chiudere 6-4 quando è passata un’ora e quarantanove minuti di gioco.

Si va al terzo set, con il campo interamente ombrato, e con la tribuna di spalle al Tevere che è l’unica ad inforcare gli occhiali da sole. Fabio parte fortissimo e sale sul due a zero. L’impresa, perché di questo si tratterebbe, comincia a prendere forma. Tiene il servizio e consolida il vantaggio sul 3 a 0: siamo a metà del guado. Fognini ha alzato il suo livello di gioco e mette a segno dei punti strepitosi. Dapprima un passante di rovescio incrociato giocato col solo polso, con “Grisha” che rimane allibito. Poi con un lob in contropiede che gli permette di strappare ancora la battuta a Grigor. Sono da poco passate le sette e Fognini è 4 a 0 su Grigor Dimitrov: il Pietrangeli è un delirio. Dimitrov è sotto shock, esce dalla partita, e per Fabio c’è solo da giocare mettendo a segno vincenti, suonare il pugile ancora di più, nonostante il largo vantaggio. “Quando gioca così vale i primi cinque del mondo”, dice uno spettatore. Come dargli torto? Fognini chiude per 6-0 con un parziale nel computo dei punti che dice 25 a 10. Un trionfo, nell’arena del Pietrangeli, per il suo miglior risultato di sempre a Roma. Ora però gli toccherà Berdych, e quindi il centrale.

Dira poi Fabio in conferenza stampa: “Finalmente Roma ha visto cosa sono capace di fare. Sono contento di questo feeling che si è creato oggi. Ho dimostrato cosa sono capace di fare. Quella conm Grigor è una vittoria importante, una delle mie più belle. Lui ha tanto talento, specie con servizio e diritto. Fisicamente è molto elastico. Fa bene un po’ tutto e gioca bene su tutte le superfici. Sicuramente nei prossimi anni lo vedremo molto in alto. Non so se vorrei giocare di nuovo sul Pietrangeli o sul centrale. Ora cercherò di recuperare al meglio e prepararmi per il match di Berdych: non penso dove giocherò. Oggi avevo chiesto di giocare sul Pietrangeli“.

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