Come hai vissuto il match contro Stan?

Quando gioco contro Stan, so bene cosa fare tatticamente. Lo conosco molto bene, così come lui conosce bene me e ho l’impressione che sappiamo come verrà impostato il match. Ma, nello stesso tempo, se si pensa troppo si rischia di essere un po’ turbati. Ecco perché, alla fine, forse è meglio mettere in campo la propria forza senza riflettere troppo; non devo pensare come potrebbe giocare lui. Credo di aver fatto davvero un buon match. Sono molto soddisfatto, ho servito molto bene. Sono rimasto aggressivo per non fargli comandare gli scambi da fondo, anche perché in questo è uno dei migliori del circuito, alternando dritto e rovescio.

Ora ti aspetta la finale contro Novak Djokovic, praticamente imbattuto finora, ma ha subìto una sconfitta da te a Dubai…

Ha perso anche da Karlovic a Doha. Sta vivendo un momento di grande forma, già da un bel po’, dall’anno scorso e ha avuto un finale di stagione fatastico, vincendo Parigi e Londra. È fantastico quello che sta riuscendo a realizzare. Forse, però, dall’anno scorso, se c’è ancora qualcuno che può metterlo in difficoltà sono io. Credo a questo, mi sento bene, sono arrivato qui in finale senza aver speso troppe energie. Spero davvero di creare la sorpresa e se avrò una chance, cercherò di coglierla.