Roland Garros interviste, Wawrinka: "Parlare della mia vita privata sul sito del torneo, uno schifo"

Interviste

Roland Garros interviste, Wawrinka: “Parlare della mia vita privata sul sito del torneo, uno schifo”

Roland Garros: S. Wawrinka b. M. Ilhan 6-3, 6-2, 6-3. L’intervista del dopo partita a Stan Wawrinka

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È il miglior inizio in cui potevi sperare?
È stato un grande inizio, sentivo bene la palla. Mi sono allenato solo un’ora qui a Parigi, quindi sono felice di star giocando bene già adesso. Da qualche settimana mi trovo benissimo sulla terra: ho riacquistato fiducia.

Qual è il più grande vantaggio dell’avere il rovescio a una mano? Ti preoccupa il fatto che siano sempre meno i giocatori a usarlo? E se dovessi consigliarne uno a tua figlia, consiglieresti il rovescio a una mano o quello bimane?
Generalmente chi ha il rovescio a una mano ha anche uno slice migliore. Per il resto, considerando la velocità del gioco moderno, è sempre più semplice per chi ha il rovescio bimane. Nel circuito ci sono ancora grandi giocatori con il rovescio a una mano, e credo che ce ne saranno sempre.

Ieri sul sito ufficiale è comparso un articolo che oltrepassava un po’ il limite della tua sfera privata. Come hai reagito?
Un articolo veramente stupido. È il sito ufficiale di uno Slam, spero che chi lo ha scritto non fosse un giornalista. Spero anche che chi è incaricato di controllare gli articoli non lavori più per il torneo. Per quanto mi riguarda, sul sito di un torneo dello Slam gli articoli dovrebbero parlare solamente di tennis.

Ti ha aiutato il fatto di non avere tempo per preoccupartene?
Ho letto l’articolo ieri sera. Ho comunicato al torneo che non ne ero felice, e che credo che non aiuti il torneo pubblicare robaccia del genere. Tutto qui. Per il resto, io sono qui per giocare a tennis e concentrarmi sul mio gioco. Posso mettere certe cose da parte.

Hai visto cosa è successo a Roger, con l’invasione di campo? Cosa pensi della sicurezza in questo torneo? Sei preoccupato che possano accadere cose del genere?
Non so cosa è successo.

Qualcuno è entrato in campo.
Non l’ho visto, non posso commentare. Più tardi guarderò un filmato.

Nel circuito ci sono molti giocatori sopra i 30 anni. A inizio carriera, avresti pensato di star ancora giocando a questa età? Qual è la parte più difficile del giocare a 30 anni, rispetto a quando hai iniziato?
Quando sono arrivato nel circuito, molto giocatori a trent’anni smettevano. Oggi è cambiato tutto, i giovani possono raggiungere il top anche più tardi. Io penso di essere adesso all’apice della mia carriera.

Sei sempre stato riservato, per quanto riguarda la vita privata. Ti sorprende leggere articoli su di te?
Stanno accadendo molte cose nella mia vita privata, ma in Svizzera non se ne parla molto. Lì i giornali non hanno esagerato. Chiaramente, quando leggi certe cose sul sito ufficiale di un torneo,  ti poni delle domande sul giornalista e su chi doveva controllare. Spero che non accada di nuovo.

L’anno scorso hai perso al primo turno: era un pensiero che ti condizionava? Quest’anno è più semplice, senti meno pressione? L’anno scorso avevi vinto Montecarlo.
La pressione c’è sempre: devi sentire un po’ di pressione per giocare bene. Ho tratto delle lezioni dalla mia sconfitta qui l’anno scorso e ho gestito la partita in modo diverso. È un nuovo anno, un nuovo torneo, è stato diverso il mio calendario. Ero a Ginevra e sono arrivato qui solo tre o quattro giorni fa: non ho visto tutta la preparazione per il Roland Garros. Quando arrivi presto, la pressione cresce. Io sono arrivato un po’ più tardi ed è stato meglio.

Perché hai cambiato il tuo calendario? È una lezione che hai tratto dall’anno scorso?
Perché c’è un nuovo torneo a Ginevra. Ma per me è stato positivo. Può non essere l’ideale giocare la settimana prima del Roland Garros, ma lo valuterò alla fine di questo torneo.

Hai parlato dei lati positivi, ma hai avuto a disposizione solo un’ora per allenarti. Il tuo inizio qui avrebbe potuto essere complicato. Cosa ti è piaciuto oggi del tuo gioco?
Sfortunatamente a Ginevra sono stato eliminato presto, quindi sono fresco, ma in queste ultime settimane è davvero cresciuta la mia autostima. Gioco molto bene a tennis, quindi un’ora è stata sufficiente. Non mi aspettavo di giocare oggi, ma quando l’ho visto ho capito che poteva essere positivo. Adesso ho un match all’attivo, e avrò altri due giorni per riposare e per allenarmi.

A Ginevra hai notato lati positivi nel tuo gioco, o hai lasciato il torneo con un senso di frustrazione?
Per quanto riguarda il mio livello di gioco è stata una buona settimana. Chiaramente ero deluso di aver perso, ma nel complesso ho giocato bene. Semplicemente, il mio avversario ha giocato meglio e ho perso.

 

Traduzione di Gaia Dedola

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