Roland Garros interviste, Murray: “Costruire fiducia nei primi turni è fondamentale”

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Roland Garros interviste, Murray: “Costruire fiducia nei primi turni è fondamentale”

Roland Garros, primo turno: A. Murray b. F. Arguello 6-3 6-3 6-1. L’intervista del dopo partita ad Andy Murray

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È sembrata davvero una partita divertente. Nei sei consapevole?
Il primo set non mi è sembrato fantastico, anzi difficile. C’era vento e faceva freddo e il campo era lento. L’ho trovato problematico all’inizio. Quando il vento è cessato nel secondo e terzo set, ho avuto la sensazione che il livello del tennis fosse migliore. Abbiamo giocato alcuni buoni punti. Perché lui si muove molto bene ed è in grado di produrre contro palle corte e lob difensivi.

Cosa pensi dei campi rispetto a Roma?
Il Philippe Chatrier è davvero lentissimo e pesante. Quando mi sono allenato sui campi esterni con il sole è come sempre, piuttosto veloce, e la palla rimbalza alta. Il Suzanne Lenglen è un po’ più lento rispetto agli altri campi, ma comunque non come il Chatrier.

Come sei abituato a valutare le prestazioni nei primi turni?
L’obiettivo numero uno è superare il turno. Questa è la cosa più importante. Ma se si riesce a giocare bene, si costruisce una certa fiducia per i turni successivi. L’importante è non farsi trascinare in partite di cinque set perché non stai giocando bene, cosa che può avere conseguenze negative.

Cosa dici del nervosismo? È normale provare nervosismo al primo turno di uno slam?
Sì. Mi auguro che sia sempre così. Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho giocato un primo
match senza essere nervoso e quasi ogni volta che ho giocato in uno slam il primo turno mi sono sentito nervoso. A volte succede perché si arriva qui abbastanza presto, e anche se questo è positivo a lungo termine si genera un progressivo accumulo di tensione, cosa che non capita in altri tornei. E poi questi sono i tornei in cui si è determinati a giocare bene.

Nick Kyrgios dice che vorrebbe arrivare ad avere la tua condizione atletica e Kokkinakis ha affermato che quando gli capita di passare del tempo con te cerca di cogliere tutto quello che può. Quando sei con ragazzi più giovani, sei consapevole del fatto che stai assumendo il ruolo di un tutor virtuale o non te ne preoccupi?
No, mi ricordo che molti giocatori sono stati gentili con me quando ero giovane ed è una bella cosa. Molti di loro sono davvero bravi ragazzi con personalità divertenti. Penso che si debba cercare di aiutarli se è possibile o di allenarsi con loro, e io mi diverto. Non è facile entrare in spogliatoio a 17 o 18 anni con giocatori più anziani che magari hai visto in tv. Alcuni non sono stati gentili nei miei confronti. Mi ricordo anche di quelli (ride). Vorrei piuttosto cercare di essere ricordato dai giovani come una persona gentile.


Traduzione di Milena Ferrante

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