Roland Garros interviste, Nadal: "Il mio dritto non è consistente come in passato"

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Roland Garros interviste, Nadal: “Il mio dritto non è consistente come in passato”

Roland Garros: R. Nadal b. Q. Halys 6-3, 6-3, 6-4 Intervista a Rafael Nadal

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Cielo nuvoloso e condizioni s più pesanti influenzano in qualche modo l’approccio mentale quando arrivi in campo e stai per iniziare la partita?

Puoi ripetere l’ultima parte? Non ho capito molto bene.

Cielo nuvoloso e…

No, no, no. Scherzi a parte, no.

Cosa pensi del modo in cui hai giocato oggi?

Penso che lui abbia giocato aggressivo e che abbia giocato bene. Ovviamente ha commesso qualche errore, ma quando si vuole rischiare su ogni singola palla, poi gli errori ci sono, lo sai. Il tennis oggi si muove in questo senso. Più giovane, aggressivo e nel tour, in generale, si colpisce la palla più forte, più veloce, cercando continuamente i vincenti. Così, quando lui ha giocato in questo modo riuscendo a mettere le palle dentro, non potevo fare niente. Per il resto, invece, penso di aver giocato bene.

Per quanto riguarda il gioco, potresti dirci qualcosa di più sulle tue sensazioni di oggi?

Ovviamente, come ho detto prima, non è facile affrontare un giocatore che cerca di colpire ovunque dei vincenti. Ma le mie sensazioni erano buone. Quando ho avuto la possibilità di giocare i punti normali, sono riuscito a cambiare direzione con il diritto, a farlo molto bene. Dopo i primi tre giochi in cui ero un po’ lento, ho cominciato a colpire la palla meglio. Sono contento del modo in cui ho giocato. È la prima partita e ho giocato abbastanza bene, e penso che il mio diritto abbia funzionato bene in molti momenti.

Considerando l’anno di alti e bassi per te, sei arrivato qui con una mentalità diversa da quella che avevi in passato? Cioè, hai vinto qui praticamente ogni volta che hai giocato, tranne una.

Beh, le dinamiche sono le dinamiche, no? Se hai avuto alti e bassi durante la stagione, può accadere anche qui. Ma cercherò di evitarlo, io sono qui per provare a giocare un buon tennis e darmi la possibilità di competere per tutto. Io ci proverò come ho fatto ogni anno. La mia mentalità e il mio obiettivo sono sempre gli stessi.

In questi giorni si parla di Guillermo Vilas che sarebbe potuto essere numero 1 nel 1975 se avessero rilasciato la classifica in un altro momento dell’anno. Immagino che la ATP non farà cambiamenti nel sistema del ranking. Qual è la tua sensazione al riguardo? È un una cosa un po’ complicata, ma hai qualche …

Preferisco non parlare di cose che non conosco molto bene. Penso che ancora oggi sia abbastanza complicato ma che in passato lo fosse di più, credo. È successo tanto tempo fa, e penso che Guillermo Vilas abbia avuto in ogni caso una carriera che gli permette di rivendicare questa cosa oggi. Non so quanti anni fa sia accaduto …

’75.

Non lo so, è una cosa di 40 anni fa. Certo, se lo merita, ma penso che Guillermo Vilas abbia una vita felice, che si stia godendo sua figlia e probabilmente non è più così importante se lui era n. 1 o no tanti anni fa. Ha avuto una grande carriera. Uno dei più grandi.

Puoi parlare del tuo prossimo match anche se non sappiamo chi incontrerai tra Nico e Dolgopolov? Sono dei giocatori che hanno un valore superiore rispetto al loro posto in classifica.

Sì, sono entrambi avversari difficili da affrontare al secondo turno. Sono giocatori di grande qualità e non ti auguri di incontrarli già al secondo turno, ma è così. Ovviamente proverò a giocare bene per cercare di vincere.

Puoi dirci cosa è successo con Bernardes? È vero che non può arbitrare le tue partite, o non sai nulla? Perché ho letto, ma non ho la minima idea di cosa sia successo.

È semplice. Ci sono un sacco di arbitri nel tour. Io rispetto molto Bernardes. Lo considero un grande arbitro e una brava persona, ma penso che quando si hanno dei problemi sempre con lo stesso arbitro, a volte è meglio prendere un po’ di distanza. Penso che sia questa la realtà. Credo sia meglio per tutti e due, per qualche tempo non staremo in campo allo stesso momento dopo quello che è successo a Rio de Janeiro. Questo è tutto. Nessun problema con lui personalmente.

Ma non è una tua richiesta?

Sì, è stata una mia richiesta, ho chiesto all’ATP se fosse possibile ma non ho nulla di personale contro di lui. Lo rispetto come arbitro, lo stimo come persona, lo considero una brava persona. Certo non sono contento di questa situazione, perché mi piacerebbe avere Bernardes in campo di nuovo. Accadrà di nuovo, ma sai, penso che per tutti e due sia meglio fare una pausa. Abbiamo avuto alcuni problemi. Secondo me non ha avuto molto rispetto nei miei confronti a Rio de Janeiro. Quella era la mia sensazione quando ho messo i miei pantaloncini al contrario. Lui ha voluti darmi quattro warning, va bene. Ma se ho messo i miei pantaloncini al contrario e gli chiedo se posso metterli nel modo giusto, e la sua risposta è, sì, ma riceverai un altro warning, per me non è giusto (sorride). Quando in campo succede qualcosa del genere, penso che non sia giusto. Non posso giocare una partita intera con i pantaloncini al contrario. Quindi è meglio stare lontani per un po’. È tutto. Nessun problema personale con lui, no? Scherzi a parte, non sto dicendo questo perché sono di fronte a voi. Io lo rispetto, mi piace, ma non era giusto. E credo che per una questione di relazioni sia meglio stare lontano per un po’.

Ci sono dei ragazzi qua fuori che dicono che la terra rossa ha un solo re, e non è Djoko. Vamos, Rafa.

(Pollici in su alla finestra.)

Oggi a un certo punto, penso fosse il terzo set, il tuo avversario ha colpito una palla. Prima è stata chiamata fuori, poi il giudice di sedia ha chiamato 30-40. Che cosa hai detto al giudice? Che si sarebbe dovuto ripetere il punto?

Questa è stata la mia sensazione, ma (schiocca le dita) meno di un secondo. È molto difficile decidere che cosa sta succedendo, quindi è molto difficile dire o non dire – non posso dire se era giusto o se non era giusto. È stato un attimo, io ho solo pensato che fosse troppo vicino per non ripetere il punto ma lui credeva che io avessi colpito la palla prima della linea. Non posso dire altro, perché probabilmente era in una prospettiva migliore di me.

Cosa pensi del tuo avversario di 18 anni? Ha mostrato un’ottima condizione. Pensi abbia un futuro sulla terra?

Innanzitutto penso che il tennis si stia muovendo in questa direzione, colpire la palla molto forte, e non è facile giocare nel campo centrale qui al Roland Garros. Lui è francese, ha giocato bene, e ha le caratteristiche giuste per essere un grande giocatore. Ma è sempre lo stesso discorso. Se sei capace di migliorare continuamente allora puoi diventare un grande giocatore, sennò diventa difficile. È stato lo stesso per me quando avevo 17 o 16 anni, e lo stesso per tutti, no? Lui è abbastanza giovane e quindi ha tempo per continuare a lavorare e farlo con umiltà. Anche se lui oggi è qui, a giocare il Roland Garros, le cose non sono facili. Ma ha tutto: buon servizio, buon diritto, un discreto rovescio. Perché non dovrebbe giocare bene? Credo che abbia tutto per giocare bene. Poi però deve farlo.

Puoi parlarci ancora delle tue sensazioni durante la partita? E poi hai detto di aver giocato contro un avversario che possiede un sacco di armi. Cosa pensi del suo gioco?

Ho giocato una buona partita, solida. Quando ho avuto qualche opportunità l’ho sfruttata. I primi quattro giochi nel primo set sono stati duri. Ho fatto qualche errore, ma poi ho cominciato a produrre i miei colpi. Ho avuto qualche problema col servizio, ma nel complesso non è andata male. Lui ha servito molto bene, con un sacco di potenza, ma sono riuscito a rispondere abbastanza bene. Alcuni suoi colpi mi hanno messo in difficoltà in alcuni momenti, ma nel complesso sono stato capace di controllare la partita e di gestirla molto bene. Sono felice di questo. Lui ha fatto molti recuperi e ha risposto molto bene. Un ottimo avversario.

Pensi che il tuo diritto non sia così buono come in passato? Con Toni ti sei allenato concentrandoti sul dritto.

Cerco di lavorare molto con il dritto. Con il mio diritto non sono così costante e consistente come nel passato. Certo che posso ancora impartire qualche spin, ma non sono abbastanza fluido. Mi manca un po’ di stabilità quando colpisco. Questo è il tennis, si passa attraverso momenti difficili e occorre saperli gestire. Ma io sono un giocatore ancora solido e per quanto riguarda il mio dritto non c’è nessun problema. È sempre un buon diritto ed è un colpo di cui ho bisogno per raggiungere gli obiettivi migliori. Cercherò di colpire meglio qui al Roland Garros ma se non lo vinco, la mia carriera continuerà ad andare avanti. La vita continua. Quindi non sarà la fine del mondo. Ma per rispondere alla tua domanda, non credo che le cose non stiano andando bene. Sto lavorando sodo. Sto superando tutti gli ostacoli per essere al top del mio gioco. Voglio far bene in tutti i tornei più importanti, non solo al Roland Garros e sono abbastanza fiducioso per il futuro.

C’è molta attenzione su questo Open di Francia, più che in passato, perché quest’anno il torneo potrebbe essere diverso dagli altri anni. Tu hai una certa familiarità con questo evento ma hai avuto alti e bassi. Avverti una pressione maggiore o è come qualsiasi altro torneo?

Questo è l’Open di Francia, il torneo più importante della mia carriera. Ma questo è qualcosa che ho già detto. Non si può inventare o trovare la ragione e dire che sia il torneo più importante. Ho perso nel 2009. Sappiamo che l’Open di Francia è un torneo significativo. Nel 2005 e nel 2006 mi è stato chiesto come mi sarei sentito in futuro. Non sapevo cosa rispondere. Ora però posso dare uno sguardo alle statistiche e vedere che ho vinto il Roland Garros nove volte. Spero di poter vincere di nuovo. Come vi ho detto, le mie vittorie qui sono state indimenticabili, qui ho avuto dei grandi momenti.

Quali margini di miglioramento per la seconda settimana? E seconda domanda: Gala Leon, che ne pensi di lei?

Che cosa ho bisogno di migliorare? Ho bisogno di fare in modo che io possa progredire la seconda settimana. Non so esattamente cosa devo fare. So che devo vincere le prossime partite, naturalmente, e la prossima partita sarà dura. Quindi ciò che conta per me è giocare bene. Dovrò essere più costante e aggressivo con il mio dritto. Se il mio prossimo avversario è aggressivo dovrò gestire questa situazione. Ho già detto che non mi va di parlare di Gala Leon o di Alonso, perché è stupido parlare di questo. Se ne parli troppo alla fine si creano divergenze e problemi e le persone tendono a concentrarsi su questo argomento. Non voglio parlare di questo come se si trattasse di uno scontro, perché un sacco di cose possono essere male interpretate. La situazione era diventata piuttosto pesante. La gente ha detto che sono macho e io non voglio parlarne più. Non voglio parlare di discriminazione sessuale, perché io non sono macho. Le donne sono molto importanti per me. Mia madre, mia sorella, la mia fidanzata. Ci sono un sacco di persone nella mia vita, un sacco di donne che svolgono un ruolo fondamentale. Quindi io non sono macho. Si potrebbe credere che lo sono, ma non è affatto così. Io non voglio essere coinvolto in questa storia, perché questo alimenterà un sacco di altre storie non vere. Quindi stop. Come giocatori, invece, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Siamo nella seconda divisione in Coppa Davis ma posso dirvi che sono stati fatti alcuni errori e le persone responsabili di questi errori dovrebbero assumersi le proprie responsabilità. Non sto parlando di Coppa Davis. Sto parlando del tennis spagnolo. La Federazione spagnola può ottenere dei profitti grazie alla Coppa Davis. Non è come per gli americani, i francesi o gli inglesi. Queste federazioni hanno aiutato i giovani giocatori affinché potessero avere un futuro brillante nel mondo del tennis. La Federazione spagnola non l’ha fatto con i giocatori giovani e neanche con quelli esperti. Così abbiamo percorso molta strada da soli, senza il pieno sostegno della Federazione spagnola. Non parliamo dei motivi. La gente dirà che la Federazione era a corto di soldi, ma quando avevo 13 o 14 anni mi hanno offerto di andare a El Car, ma io pensavo che il posto dove mi allenavo andava bene. Avevo bisogno dei miei genitori, volevo stare con la mia famiglia. È per questo che ho soggiornato a Maiorca con Tomas. Così Tomas che ora lavora per la Federazione spagnola, era il mio compagno e siamo stati campioni del mondo. Lui è stato il mio sparring partner ma poi ha deciso di andare con la Federazione. È solo un esempio. Non ho alcun risentimento, non sono a conoscenza di tutto . Era uno dei miei migliori amici, Tomas. Quando ha raggiunto la Federazione, gli hanno pagato tutto e a me non hanno dato nulla. Allora, perché questa differenza in termini di trattamento? Non riesco a capire. Poi ho preso parte al torneo di Wimbledon juniores e ho dovuto pagare per l’hotel, per il viaggio, per quasi tutto. Così ho deciso di rimanere con il mio allenatore. Ho dovuto sostenere queste spese di viaggio. E tutti i giocatori che sono stati coccolati dalla Federazione avevano le spese pagate. Le cose non hanno funzionato bene. La Federazione ha bisogno di giocatori. Naturalmente la Coppa Davis è una fonte vitale di denaro per il tennis spagnolo e la Federazione spagnola dovrebbe contribuire a sostenere i giocatori giovani. Così ha deciso di concentrarsi sulla Coppa Davis. Che succede ora? In realtà non sono state prese le giuste decisioni per aumentare le finanze, quindi non riesco a capire la loro posizione. Non riesco a capire perché mettono in pericolo il futuro del tennis spagnolo. Penso che la Federazione spagnola dovrebbe essere grata per quello che abbiamo fatto per il tennis spagnolo nel corso degli anni. Siamo stati uniti, sempre tutti insieme nel corso degli ultimi 15 anni. Abbiamo vinto cinque o sei Coppe Davis. Che non è tanto male. Invece le cose sono andate male lo stesso e ancora vogliono discutere. Loro sono i responsabili di questo. E il signor e la signora Gala Leon, voglio dire, si tratta di questioni accessorie. Non dovremmo neanche parlare di Gala Leon. Ne parlano perché vogliono che io mi esponga. Pensano solo di distogliere la nostra attenzione dai problemi della Federazione spagnola e questo è tutto. Non ho detto nulla su Alonso, su Gala Leon, sulla Coppa Davis. Io sono un giocatore del circuito ATP, gioco in questo circuito, guadagno dei soldi e non posso criticare troppo l’ATP. È la stessa analogia con la Federazione spagnola. La Federazione spagnola non ha alcuna influenza su di me perché io faccio parte del tour. Se la Federazione spagnola facesse di più per i nostri obiettivi, avremmo relazioni migliori. Non sto parlando di Gala Leon o del signor Alonso. Non mi piace il modo in cui le cose sono state gestite o saranno gestite in futuro. E non è proprio rispettoso considerarmi un macho.

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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