Roland Garros: Sara Errani ha un alleato in più contro Julia Goerges... è il polline!

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Roland Garros: Sara Errani ha un alleato in più contro Julia Goerges… è il polline!

Julia Goerges, avversaria di Sarita oggi, soffre di allergia ai pollini e non è la sola

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Quando Julia Goerges entrerà più tardi sul campo n. 1 per l’ottavo di finale contro Sara Errani, dovrà sperare che i pollini intorno al Roland Garros la disturbino un po’ meno di quanto hanno fatto finora in questo torneo. In tutte le partite – di singolo e doppio – la tedesca n. 72 ha avuto bisogno di avere a portata di mano i fazzoletti per fronteggiare il raffreddore sostenuto dalla sua allergia. Non è l’unica ad avere tali difficoltà. Steffi Graf, che ha vinto 22 titoli del Grande Slam tra il 1987 e il 199 inclusi sei titoli degli Open di Francia, è stata sempre turbata allo stesso modo, tanto che a volte gli osservatori ipotizzava no per scherzo che fosse allergica proprio a Parigi.

Molti altri giocatori hanno allergie. E’ nota la dieta molto severa di Novak Djokovic, iniziata da quando è risultato essere intollerante a glutine, grano e prodotti lattiero-caseari; tale diagnosi ha consentito al serbo di revisionare la sua dieta e diventare il miglior giocatore del mondo. “Ho dovuto imparare ad ascoltare il mio corpo“, ha detto Djokovic nel suo libro Serve to win. “Una volta risolto, tutto è cambiato. Si potrebbe chiamare la magia. Sembrava magia; prima di allora, non riuscivo a capire quale fosse il problema”.

Bethanie Mattek-Sands, vincitrice quest’anno del doppio con Lucie Safarova agli Australian Open, ha avuto problemi di affaticamento fino alla fine del 2012. Poi un esame del sangue ha rivelato più di 20 allergie alimentari, tra cui glutine e latticini. Appena ha modificato la sua dieta per evitare tali alimenti, la Mattek-Sands si è sentita profondamente cambiata. “Sembrava sempre che il mio corpo stesse lottando contro qualcosa. Ero sempre molto malata“, dice la statunitense. “Dal momento che ho evitato tutto ciò cui sono allergica, i miei raffreddori sono spariti. La mia pelle si è schiarita, i miei occhi sono diventati più bianchi, ho perso persino un po ‘di peso anche se sto mangiando più adesso“.

Sabine Lisicki è riuscita ad arrivare in finale a Wimbledon nel 2013 nonostante la sua allergia all’erba. “Ho forti allergie all’erba e tutto faceva sembrare che l’erba non potesse piacermi“, ha detto la Lisicki. “Ma ad un certo punto tutto è cambiato e adesso mi piace. Devo prendere la medicina per le mie allergie. Alle volte starnutisco quando sto giocando sull’erba, ma ho imparato a gestire la situazione. La cosa più importante è andare là fuori a giocare sull’erba e mi piace la tradizione dei grandi tornei su erba“.

Nei primi anni del nuovo secolo Lleyton Hewitt ha sofferto di una misteriosa malattia che gli sottraeva energie; successivamente gli è stata diagnosticata una allergia all’erba (“nessuna meraviglia“, aveva scherzato Hewitt dopo aver perso al primo turno di Wimbledon 2003, da detentore del titolo 2002).

Almeno Hewitt e Lisicki possono trascorrere la maggior parte dell’anno a giocare sul cemento o su terra battuta. Ma si pensi al golfista Jesper Parnevik, finalista all’Open Championship nel 1994 e nel 1997, che nel 1999 si presentò sul green con le narice tappate; o a Mario Ballotelli cui è stata ufficialmente diagnosticata allergia all’erba dal suo Man City nel 2011. Anche il ciclista David Millar è allergico al sole (“piuttosto scomodo per un ciclista”), e ha preso parte ad alcune gare armato di tuta parasole.
Infine il saltatore in lungo, il britannico Jade Johnson, medaglia d’argento europea nel 2002, è allergico alla sabbia. Il nuotatore australiano Ian Thorpe ha vinto cinque medaglie d’oro olimpiche nonostante un’allergia al cloro. Più strana di tutte la storia della stella del football americano Kermit Tyler che ha dovuto limitare la sua carriera nel 2008, all’età di 19 anni, quando gli fu diagnosticata una “allergia all’intenso esercizio fisico”.

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