Roland Garros: Serena batte anche la febbre, è finale con Safarova

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Roland Garros: Serena batte anche la febbre, è finale con Safarova

Una sofferente Serena perde il primo set. Ma, grazie al servizio, alla potenza e un coraggio da leonessa, si risolleva, ritorna in partita e supera Timea Bacsinszky 4-6 6-3 6-0

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Timea Bacsinszky, la barista che sogna uno slam (intervista di Carlo Carnevale)

[1] S. Williams b. [23] T. Bacsinszky 4-6 6-3 6-0

DA PARIGI – Quello del 2015 è il Roland Garros dei sogni. Sogni che si avverano e si infrangono. Dopo la caduta del “dio” Nadal e l’ascesa della fatina Lucie, nella seconda semifinale femminilec’erano altre due bellissime storia che rincorrevano il lieto fine. Dopo Ivanovic e Safarova, anche le altre due semifinaliste di questo sabato a Porte d’Auteuil stanno vivendo una favola. Una, la n. 1 del mondo, 33 anni, aspira allo slam n. 20 e al titolo n. 67. L’altra, a 25 anni, ha alle spalle una storia triste con un padre padrone violento. Ma si risolleva e approda alla sua prima semifinale di un major. Serena Williams e Timea Bacsinszky, tanto diverse quanto ugualmente grintose in campo ma dolcissime al di fuori. Ed è la favola di Serena che continua poiché, nonostante il malessere fisico e la febbre, si ricorda di essere la n. 1 del mondo, supera 4-6 6-3 6-0 Timea Bacsinszky e approda in finale al Roland Garros. Sabato sarà opposta a Lucie Safarova contro cui tenterà di conquistare il 20° sigillo slam. Ma anche quella di Timea è stata comunque un’avventura da sogno, meravigliosa, come suggellano gli applausi del pubblico, appassionati e interminabili, che l’accompagnano all’uscita del campo.

Timea sembra non farsi intimorire dal carisma della campionessa americana e, nel primo set, ingrana la quinta che le permette di portarsi rapidamente sul 4-2. Il sole picchia, fa caldo e Serena sembra soffrirne non poco, tant’è che ad ogni cambio di campo si applica, accaldatissima, l’asciugamano ghiacciato intorno al collo, come se avesse mal di testa o la febbre. La svizzera, attuale n. 24 Wta, sale ancora 5-3. Il volto della n. 1 del mondo è contrito; ferma sulle gambe e,  priva della solita energia, non riesce a contrastare l’avanzata dell’avversaria che, invece, coglie al meglio l’occasione e la bombarda a più non posso. Tantissimi gli errori della statunitense che, alla fine, cede per 6-4.

La leggera brezza che rinfresca il Bois de Boulogne, comincia a soffiare in modo insistente sul centrale, portando refrigerio agli accaldati spettatori. Per Timea è un festival di palle corte per far spostare al massimo Serena che incorre in numerosi gratuiti.

Nel secondo set l’americana resiste e fa di tutto per rubare il tempo all’elvetica. C’è equilibrio fino al 2-2, quando Timea strappa la battuta all’avversaria e si porta 3-2 e servizio. Tanti i suoi fendenti che lasciano spesso immobile la n. 1 del mondo. Ma, attenzione, arriva il controbreak da parte della Williams che continua a incitarsi. Sembra che vada meglio per Serena poiché chiude il 7° game con 2 ace, salendo in vantaggio 4-3, poi 5-3 per chiudere  infine la seconda manche 6-3. Il servizio e il tentativo di dare potenza ai propri colpi sono la chiave di volta  di questo secondo set per l’americana che, nonostante il malessere, riesce ad allungare il match al terzo. Tutto da rifare dunque.

Il pubblico applaude, certo, la campionissima, ma incoraggia senza sosta l’elvetica che, dal canto suo, ora incorre maggiormente nell’errore, subendo il break in apertura. Ma ecco che Serena concede, sì, 3 gratuiti, ma li recupera in un attimo vincendo il game e allungando il passo sul 2-0. Ora Serena tiene molto meglio gli scambi, i fendenti sono molto più profondi e fanno male. Sale 3-0, con Timea che, nel turbillon del palleggio forsennato, alla fine sbaglia. Non farà più un game, l‘avversaria è tornata ad essere Serena. Sul 5-0 ci sono 3 matchpoint a stelle e strisce. La n. 1 del mondo chiude al secondo, in lacrime.

È stato difficile giocare contro un’avversaria che non stava bene? “Ogni match è difficile nel tennis”  dichiara Timea “non guardo molto ciò che fa la mia avversaria, lo sa lei come si sentiva, non so se fosse in forma o meno ma è lei che ha meritato di vincere perché ha giocato meglio di me. A un certo punto ha alzato il suo livello. Oggi, ho comunque giocato meglio contro di lei rispetto all’ultima volta. Sono contenta di come oggi ho gestito il match“. Ci sono state delle occasioni perse?  “Forse un paio di volte non ho colto delle buone occasioni con il dritto ma la prossima volta ci proverò di nuovo. Ma, nel complesso, so che le ho dato del filo da torcere“.

 

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