Wimbledon interviste, Vinci: “Quando smetterò in singolo, smetterò anche in doppio”

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Wimbledon interviste, Vinci: “Quando smetterò in singolo, smetterò anche in doppio”

Wimbledon, primo turno: A. Krunic b. R. Vinci 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita a Roberta Vinci

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Ci puoi raccontare un pochino la tua partita?
Sì, una partita strana, nel senso. Io ho giocato così e così, sono partita subito sotto e, giocatrice con la quale non avevo mai giocato, molto solida e molto, un pochettino … come si può dire … talentuosa, se possiamo dire così. E io poco aggressiva, poco convinta, tante occasioni non sfruttate, però lei ha giocato, ha giocato bene, sicuramente una partita non, non positiva la mia.

Cioè, ecco qua ricordando il punteggio, l’andamento com’è, cos’è successo?
Beh, sempre sotto. Subito al primo game m’ha brekkato, io ho fatto due doppi falli, quindi sono partita molto tesa, da lì probabilmente le ho dato anche un po’ di slancio nell’andazzo della partita.

E rimpianti, ci sono stati dei momenti nei quali potevi rientrare …
Beh, sì, sì. Già …

Quando?
… primo game quando mi ha brekkato ho avuto subito palla break, ho sbagliato la risposta, e poi è andata abbastanza liscia, 6-2 3-1e palla per il 4-1 per lei sono riuscita ad andare 3 pari. Poi sono andata a servire io e ho giocato lì un game, un game brutto. Peccato, perché anche 4-3 lei 15-30 batteva lei, qualche occasione sicuramente per riagganciarla l’ho avuta, però non sono riuscita a sfruttarla.

Diciamo, è un problema di fiducia, di qualcosa, se c’è …
Beh, sicuramente fiducia. Ho giocato l’ultima partita lì a Eastbourne e ho perso male, tra l’altro con una molto, molto forte, con la Babos ho perso 7-6 al terzo. Quindi sicuramente non sono in un, in un periodo di fiducia, però purtroppo non si può giocare bene tutto l’anno, quindi devo insistere e pensare ai prossimi tornei.

A parte il doppio eccetera, che cosa fai?
Gioco… sono iscritta a Bucarest, Istanbul e Baku. Gioco questi tre tornei e poi vado in America.

A Baku. Lì tutti gli anni i campi sono uno in terra rossa …
Sì sono un po’, anche l’anno scorso feci così. Baku è cemento.

Senti, e il doppio invece come stai messa? Che sensazioni hai adesso con questa nuova compagna? Avete fatto qualche partita?
Il doppio, beh sull’erba ancora non abbiamo mai giocato, quindi sicuramente sarà una nuova esperienza che comunque qui sull’erba è totalmente diverso. Però, vedremo non abbiamo aspettative, proviamo a giocare più serene possibile e quello che viene, viene, dai.

Ecco, c’è una differenza su questo fatto che insomma, gli altri anni, tutti gli anni eravate o teste di serie numero 1 o numero 2, favorite, finali. Cioè, come la si vive questa, questa situazione che è così diversa?
Beh, sì. Sicuramente gli anni passati, come hai detto tu, essendo teste di serie uno aveva sempre molta, molta pressione dietro, e se uno, per fare sempre bene viene, fra virgolette costretto a fare sempre bene, con Karin non siamo neanche teste di serie, quindi io personalmente la vivo, la vivo molto più serena. Però questo non significa che io non tenga al doppio.

E però più serena ma anche un pochino più … come dire … no noiosa, ma insomma, la parola non è giusta, ma meno, meno stimolante per certi versi, cioè con il fatto che …
No, no, stimolante no, perché comunque una ha perso in singolo e quindi vuole rimanere nel torneo, e quindi personalmente do il 100% in doppio come sempre. Quindi non è … e poi è una sfida, sono sempre, sempre sfide e quindi uno è giusto che dia sempre il massimo.

E la sfida è con le avversarie di oggi, o la sfida è in qualche modo nella tua testa con il doppio Errani/Vinci di prima, nel senso che …
Ma io non faccio paragoni. No, no. Beh, fare meglio di me e Sara non penso sia, penso sia impossibile. Quindi no, questa non è una sfida per superare i traguardi che ho raggiunto con lei, assolutamente no. È una sfida personale per cercare di andare sempre, sempre meglio e provare a vincere ancora doppi.

Potrebbe essere un elisir di lungo tennis il doppio in qualche modo, per prolungare se pensi …
La mia carriera?

Fin quando tu vorrai la tua carriera?
Sì, ma …

Oppure la domanda è: oppure anche tu stai facendo delle riflessioni come quelle che ci ha appena fatto Francesca Schiavone?
Cioè, di smettere?

No, no.
Non le so le riflessioni della Schiavo. Ecco perché.

No, sta pensando, ci ha spiegato che sta pensando a una sua scuola.
Beh, sicuramente penso al dopo tennis. Però sinceramente non ci vorrei pensare adesso. Per quanto riguarda soltanto il doppio una volta finito di giocare il singolo non penso. Nel momento in cui smetto in singolo, smetto anche in doppio.

Sì? Anche se ci fosse una grande convenienza economica tutto sommato?
No, no. Non penso di …

Non ti deve venire adessola parte atletica è il singolo.
No, no. Non mi vedo nella veste di giocare solo il doppio.

Perché già sei stata, c’era un piccolo periodo nel quale eri quasi più doppista.
Sì, no, ma ripeto, nel momento in cui smetterò di giocare il singolo, e che comunque l’età si fa sentire, avanza. Non penso di giocare il doppio, di venir qui e giocare solo il doppio. Piuttosto me ne sto in vacanza.

È un’impressione o sei dimagrita, scusami?
Ancora? No. Da Roma ho preso qualche chiletto. Dai, non mi dire che ancora, scusami.

Io non frequento.
Sono dimagrita, sì ero dimagrita un po’ di più prima. Adesso qualche chiletto l’ho rimesso su.

Ho capito che per farti una domanda …
Meglio così, dai. Prima ero forse un po’ troppo magra.

Chi c’avete ora con la Knapp che a memoria non ricordo?
Giochiamo contro Cibulkova/Schmiedlova, due slovacche. Si vedrà.

Il miglior risultato che avete fatto insieme voi due finora qual è stato?
Terzo turno a Parigi, che sarebbero … boh. Terzo turno a Parigi, può essere? Abbiamo vinto due partite, abbiamo perso alla terza, sì.

Ok.
Grazie.

 Traduzione a cura di Chiara Nardi

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