Wimbledon interviste, Federer “Il gioco deve fermarsi quando l’occhio di falco non è più disponibile”

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Wimbledon interviste, Federer “Il gioco deve fermarsi quando l’occhio di falco non è più disponibile”

Wimbledon, terzo turno: R. Federer b. S. Groth 6-4 6-4 6-7 6-2. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Mi stavo chiedendo se potessi confrontare la finale del 2008 contro Rafa con quella contro Novak del 2014?

Ottima domanda, sì. Vai avanti.

Nel senso di qualità del match, eccitamento, e secondo te qual è stata più memorabile per i tuoi tifosi?

Per i tifosi di Novak la finale dello scorso anno, per quelli di Rafa quella del 2008. (sorridendo) Probabilmente i miei fan vogliono dimenticarle entrambe. Non lo so. Forse la posta in palio era più alta nella finale del 2008. Stavo giocando per vincere per la sesta volta e Rafa per la prima. Novak giocava già per il secondo titolo, credo. Non sono sicuro. C’era forse un po’ più di rischio in termini di tappe fondamentali nel 2008. Rimontando da due set a zero, alla fine al buio, è stato più epico. Ma è stato molto emozionante anche lo scorso anno.

Non parli molto dei tuoi record o cose simili che sono molto importanti per te. Ha un significato per te la caccia all’ottavo titolo di Wimbledon, qualcosa che non è mai stato fatto, dato questo luogo e la storia di questo torneo?

No, non molto, ad essere onesto. No, non mi dà un qualcosa in più. Si era soliti pensare di più al fatto di cercare di eguagliare Pete. Le settimane da numero 1 del mondo che deteneva Pete. Si parlava maggiormente di questo. È un qualcosa di cui parlate per un paio di settimane, se non lo fate dovete aspettare un anno. Considero Wimbledon un grande torneo e una grande opportunità. Certamente, mi piacerebbe rivivere quei momenti che ho vissuto così tante volte qui.

Spesso quando guardo i tuoi match in TV, i commentatori dicono che non ti piace l’occhio di falco. Credo che tu ne abbia parlato quando ha iniziato ad essere utilizzato. Che ne pensi adesso e che ne pensi del suo ruolo nel gioco?

È divertente che dicano questo. Questo è il motivo per cui devi fare attenzione a ciò che è nuovo. Alcune volte incanta le persone troppo a lungo. Ciò con cui ho difficoltà è che non penso sia preciso al 100%, diciamo al 99%. Secondo me non è ancora al 100% . Vedo ancora delle chiamate che non capisco bene. Ma penso ancora che sia un bene averlo. È anche bello averlo, perché non vuoi che i match vengano condizionati. Non vuoi perdere a Wimbledon per una chiamata sbagliata o una non chiamata. Quindi oggi sono contento che ci sia. Quello che non capisco, d’altra parte, è che se abbiamo l’occhio di falco, perché continuiamo a giocare la sera se non è più disponibile? Questo è il punto in cui non sono d’accordo con i supervisor o i tornei che ogni volta fanno giocare troppo oltre. Abbiamo visto accadere questo ogni sera negli ultimi giorni in cui ho guardato il tennis, “Oh, l’occhio di falco non è più disponibile”, ma i giocatori continuano a giocare. Secondo me è esattamente questo il momento critico, in cui ne hai bisogno.

Dovrebbe essere su ogni campo allora, per lo stesso principio?

Si potrebbe discuterne. Ma non mi sto schierando a favore di questo. Penso solo che il gioco dovrebbe fermarsi quando l’occhio di falco non è più disponibile.

Hai parlato prima dell’inizio del torneo del fatto che la settimana in più sia stata buona per la tua preparazione. Sembri molto in controllo questa settimana. Il tuo gioco lo ha confermato.

Forse. Anche gli altri giocatori hanno avuto una settimana in più, non solo io. Sembra che sia stato l’unico a sfruttarla. Forse sono stato quello che ne ha parlato di più, perché credo veramente che sia un ottimo affare avere una settimana in più. Aiuterà molti giocatori a migliorare sull’erba negli anni a venire. Forse non subito, ma tra cinque o dieci anni penso che sarà una buona cosa. Per me, sì, sento di essere stato in grado di confermarlo. Non arrivo a Wimbledon non abbastanza sicuro del mio gioco. Adesso ho giocato tre incontri, non ho subito alcun break, è straordinario, ciò che non ho potuto fare ad Halle. All’inizio ad Halle ero un po’ in confusione. Ora potenzialmente sono più solido.

C’è qualcosa che devi cambiare del tuo gioco quando un giocatore serve così veloce contro di te?

L’unica cosa che devo veramente cambiare è la risposta. Il resto, i game di servizio li riesco a controllare. Una volta risposto, dipende dalla reazione, soprattutto quando fa serve and volley. Fai la mossa successiva, giochi un passante. Penso che si debba continuare a giocare un’apertura corta in risposta, cercando di vederla. E poi alcune volte bisogna indovinare la direzione giusta al momento giusto, ricordando gli schemi che ha usato, dove è stato bravo e dove no. Lo stesso vale per me, cosa devo fare sulle seconde di servizio e cosa sulle prime di servizio. È un sollecito costante di ciò che è successo negli ultimi cinque minuti e cosa è successo nelle ultime due ore. Penso che sia lo sforzo maggiore per me quando affronto un grande battitore, devo capire questi schemi.

Traduzione di Chiara Nardi

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