Wimbledon femminile: il bilancio della prima settimana

Wimbledon

Wimbledon femminile: il bilancio della prima settimana

La prima settimana di Wimbledon ci ha confermato l’imprevedibilità di Petra Kvitova e ci ha riconsegnato, almeno per questo Slam, il predominio di un paese che è sempre stato leader: gli Stati Uniti. Male invece la Francia, l’Italia e soprattutto la Germania di Lisicki e Kerber

Pubblicato

il

 

La programmazione di Wimbledon con la pausa domenicale consente di dividere in due fasi chiaramente individuabili il torneo. In linea teorica, se i risultati seguissero le gerarchie del tabellone, sarebbero quindi dovute approdare alla seconda settimana le prime sedici teste di serie. Come sempre, invece, il campo ha deciso in modo diverso.

Ecco l’elenco l’elenco delle giocatrici ancora in corsa ordinate secondo il sorteggio del tabellone. Il primo numero è quello della testa di serie, il secondo numero tra parentesi è quello del ranking:

1 Serena Williams (1) USA
16 Venus Williams (16) USA
24 Azarenka (24) BLR
22 Bencic (22) SVI
4 Sharapova (4) RUS
Diyas (34) KAZ
Vandeweghe (47) USA
6 Safarova (6) CZE

5 Wozniacki (5) DAN
20 Muguruza (20) SPA
15 Bacsinszky (15) SVI
Niculescu (48) ROM
Govortsova (122) BLR
21 Keys (21) USA
13 Radwanska (13) POL
29 Jankovic (30) SRB

In sostanza delle prime 16 teste di serie ne sono sopravvissute quattro nella parte alta (Serena, Venus, Sharapova, Safarova) e solo tre nella parte bassa (Wozniacki, Bacsinszky, Radwanska).
Sono fuori 9 giocatrici (in ordine di ranking): Kvitova, Halep, Ivanovic, Makarova, Suarez, Kerber, Pliskova, Bouchard, Petkovic.

Delle quattro semifinaliste dell’anno scorso tre sono già state eliminate: Kvitova, Bouchard (le due finaliste) e Halep. Solo Safarova, semifinalista nel 2014 è ancora in corsa per la vittoria.

Sono riuscite ad approdare agli ottavi di finale quatto giocatrici non comprese tra le teste di serie:
Vandeweghe, che ha sconfitto entrambe le teste di serie presenti nel suo settore di tabellone (Pliskova 11 e Stosur 22), e non ha ancora perso un set
Diyas che ha avuto un percorso simile: ha battuto prima Pennetta (24) e poi Petkovic (14)

Più anomalo (e in parte anche fortunato) il cammino di Niculescu e Govortsova:
Govortsova ha sconfitto direttamente la testa di serie numero 25 Cornet, ma non la numero 8 Makarova.
Niculescu addirittura sino ad ora non ha incontrato alcuna testa di serie: era nel settore di Halep (3) e Kuznetsova (26) ed è avanzata senza averle incrociate. Entrambe sono ora chiamate alla prova del nove contro Keys e Bacsinszky.

Sono ancora in corsa sei numero uno o ex numero del mondo: Serena, Venus, Sharapova, Azarenka, Wozniacki, Jankovic.

Vediamo come sono organizzate geograficamente le 16 giocatrici. Le superstiti provengono da queste nazioni:
Stati Uniti (4)
Bielorussia (2)
Svizzera (2)
Russia
Kazakistan
Repubblica Ceca
Danimarca
Spagna
Romania
Polonia
Serbia

Gli USA dopo un periodo di crisi di diversi anni, in cui solo le sorelle Williams (e per alcune stagioni solo Serena) riuscivano ad ottenere risultati significativi, tornano leader con quattro giocatrici: alle ultratrentenni Williams affiancano le giovani Keys e Vandeweghe. Dopo la semifinale di Keys a Melbourne, la nuova generazione di tenniste americane comincia a dimostrare di avere prospettive davvero interessanti.
Sorprendente la doppia presenza bielorussa: evidentemente non tanto per Azarenka  quanto per la ventiseienne Govortsova. Più prevedibile e convincente appare invece la coppia svizzera con Bencic in continua crescita e Bacsinszky che conferma la sua stagione da sogno, in cui pur avendo giocato tantissimo sembra non accusare mai passaggi a vuoto. Ragionando in termini continentali ci sono quattro americane e undici europee. Il Kazakistan sta a cavallo tra Europa e Asia, valutate voi come inserirlo. Fuori Europa mancano del tutto due movimenti importanti come quello cinese e australiano.

In Europa deludono diverse nazioni. Ne cito tre:

Francia: aveva Cornet tra le giocatrici ormai mature e Garcia e Mladenovic come giovani alternative, ma nessuna è riuscita nell’exploit.

Germania: aveva con Petkovic (non proprio una specialista dell’erba), ma soprattutto con Kerber e Lisicki un trio di altissimo livello. Del resto Sabine e Angelique erano state capaci in passato di arrivare in finale e semifinale; ed erano anche piuttosto considerate dai bookmaker. Tutte eliminate.

Infine l’Italia. Se si esclude Camila Giorgi, l’unico turno superato è quello frutto del derby tra Schiavone ed Errani. Ma è chiaro che qui sia bocciatura che promozione erano inevitabili.
In questa occasione non c’è lo spazio per approfondire il tema, ma l’aspetto forse più preoccupante è la mancanza di giovani con prospettive certe. Appare oggi arduo ipotizzare possano entrare non dico tra le prime trenta, ma forse nemmeno tra le prime cento. Rimane quindi ancora qualche possibilità a breve termine con il gruppo storico di giocatrici over trenta (Schiavone, Pennetta, Vinci) e a medio termine con Errani Knapp. Ma dopo di loro il timore è che ci si ritrovi di fronte a uno scenario desolato.

Anche la Repubblica Ceca fa un consistente passo indietro rispetto all’anno scorso. Il 2014 era stata però una edizione di Wimbledon trionfale e difficilmente ripetibile per le ceche, considerando la vittoria di Kvitova, la semifinale di Safarova, e i quarti di Strycova. Resta comunque la presenza di Safarova, senza dubbio importante. In linea teorica potrebbe perfino esserci un cambio di leadership ai vertici della nazione, visto che se Lucie vincesse il torneo scavalcherebbe Kvitova nel ranking.

In attesa dell’ulteriore scrematura del prossimo turno mi pare difficile individuare linee di tendenza certe: in questo momento i vertici del tennis femminile stanno vivendo una fase di instabilità, sempre però tenendo presente che si sta ragionando dal secondo posto in giù, data la indiscutibile leadership di Serena. Se da una parte avere come numero uno del mondo una giocatrice di quasi 34 anni non appare incoraggiante per le prospettive del movimento femminile, ci si può consolare con l‘emergere di giovani ricambi con concrete possibilità di trovarsi in posizioni di prestigio a breve termine. Sono almeno una decina le nuove leve che stanno mettendosi in luce negli ultimi tempi. E se Pliskova, Giorgi, Stephens, Svitolina e Mladenovic Garcia hanno mancato l’occasione, cinque di loro continuano a sperare in un grande risultato a Londra: Bencic, Diyas, Vandeweghe, Muguruza e Keys.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement