ATP Montreal: Seppi subito fuori con Fognini, che nel 2015 è ancora a digiuno sul cemento

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ATP Montreal: Seppi subito fuori con Fognini, che nel 2015 è ancora a digiuno sul cemento

Andreas Seppi esce sconfitto da Simon nel primo match del torneo, Fognini resiste un set contro Monfils, per lui non è ancora arrivata una vittoria sul cemento nel circuito maggiore. Bellucci la spunta al terzo contro Cuevas, a Robredo il derby spagnolo con Lopez. Tsonga e Coric fermati dalla pioggia (che non c’era)

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B. Tomic b. J. Sousa 6-3 6-3 (Michele Gasperini)

Torna a vincere, nel suo esordio nel Masters 1000 di Montréal, Bernard Tomic, No.26 del mondo, due settimane dopo il successo sul cemento dell’ATP 250 di Bogotà, dimenticando così la falsa partenza nelle US Open Series di quest’anno, sconfitto al primo turno di Washington contro Steve Johnson, poi semifinalista del torneo.
La vittima odierna è il portoghese Joao Sousa, No.40 delle classifiche ATP, al quale ha concesso solo sei giochi e una sola palla break: troppo superiori le capacità di variazioni dell’australiano, sempre con il pallino del gioco in mano, incisivo con la battuta e velenoso grazie ai sapienti tagli inferti con il rovescio, i quali hanno minato alla base l’estremo raziocinio del tennis di Sousa. Il risultato è una partita senza storia: il portoghese senza il ritmo che, solitamente, gli viene concesso, commette molti più errori del solito, finendo per cedere le armi dopo poco più di un’ora di gioco.
Tomic, apparso piuttosto in palla ed in forma, affronterà al secondo turno la testa di serie No.6 del torneo, il croato Marin Cilic.L.Mayer b. H. Chung 6-3 6-4 (Francesco Scurci)

Nel primo turno del Master 1000 di Montreal, vittoria in due set per l’argentino Leonardo Mayer nr 34 del ranking, contro il coreano Hyeon Chung, finalista del torneo Juniores di Wimbledon del 2013, sconfitto dal nostro Gianluigi Quinzi . Notevoli i progressi del giocatore asiatico che ha dimostrato di essere competitivo a questi livelli come indica anche la sua classifica (nr 75), ma che oggi si è dovuto arrendere all’esperienza dell’argentino che ha avuto il merito di giocare meglio i punti importanti. Nel primo parziale Mayer annulla ben 3 palle break su 4 concesse mentre il coreano cede il servizio due volte avendo concesso altrettante chance e pagando un misero 33% di trasformazione sulla seconda . Il break decisivo arriva sul 4 a 3 Mayer che chiuderà, non senza patemi annullando due pericolose palle break, 6-3 al gioco successivo. Nel secondo set sostanziale equilibrio fino al 3 pari, con l’argentino che soffre di più sui suoi turni di servizio, ma Chung, alla prima e unica palla break del parziale, cede la battuta e manda Mayer a servire per il match. Il tennista sudamericano stavolta non si fa pregare e chiude 6-4 in un ora e 22 minuti con una prestazione solida ma non trascendentale. Al prossimo turno affronterà il vincente del derby francese fra Gasquet e Chardy.

T. Robredo b. F. Lopez 6-3 3-6 6-3 (Valerio Vignoli)

Tommy Robredo si conferma la bestia nera del connazionale e coetaneo Feliciano Lopez, battendolo per la quinta volta su 5 incontri. Il derby spagnolo tra il n.22 e 21 del ranking ATP si rivela combattuto ma piuttosto deludente come qualità di tennis. Il demerito è soprattutto di un Lopez poco ispirato e discontinuo. Pronti via e il bel mancino di Toledo concede al suo avversario il proprio turno di battuta con un doppio fallo. Lopez prova a recuperare lo svantaggio, procurandosi 5 palle break, 1 al terzo gioco e 4 (di cui 3 consecutive) nel quinto gioco. Ma Robredo, solido in palleggio ed estremamente efficace con la prima di servizio, non si fa mai sorprendere e chiude il parziale per 6-4. Anche nel secondo set Feliciano si complica la vita perdendo ancora subendo immediatamente il break. Tuttavia gli equilibri in campo cominciano a mutare: Lopez limita i gratuiti e Robredo fatica con la seconda. Così “Feli”, promesso sposo, conquista prima il tanto sospirato break al decimo tentativo e poi il set per 6-3. Il parziale decisivo sembra procedere in maniera più lineare ma il brevilineo giocatore nativo di Hostalric riesce a prendere il sopravvento e a vincere meritatamente l’incontro in poco meno di due ore di gioco. Lo attende Andy Murray al prossimo turno. Lopez invece rischia di scivolare in classifica dato che difendeva la semifinale in Canada.

[9] G. Simon b. A. Seppi 6-2 6-4 (da Montreal, Vanni Gibertini)

Esordio amaro per Andreas Seppi in questa stagione sul cemento nordamericano: si confermano le sue difficoltà ambientali al di là dell’Atlantico, dove in carriera ha raccolto sempre abbastanza poco, nonostante le sue caratteristiche di gioco si adatterebbero bene alle superfici dure. “Il gioco [di Simon] è molto particolare, lo accuso sempre, ti fa giocare tante palle e non è facile giocarci – ha detto Seppi del suo avversario dopo la partita – ovviamente non era un match facile, ma tutto sommato non è neppure andata troppo male”.
Il match si è prevedibilmente sviluppato su lunghi scambi da fondocampo, con entrambi i giocatori che hanno cercato quando possibile di forzare sulla risposta per prendere in mano il pallino del gioco, anche se con risultati piuttosto alterni. Solo due le palle break avute a disposizione da Seppi, entrambe nel primo set, sulla seconda delle quali ha probabilmente qualcosa da recriminare, non essendo riuscito a tenere in campo una volée di diritto non impossibile con Simon molto fuori dalla linea di fondo. Quel punto avrebbe consentito ad Andreas di restituire il break appena subito sul 2-3 e di mantenere il match in linea di galleggiamento. Invece da lì in poi il francese si è involato incamerando facilmente la frazione.

Nel secondo parziale aderenza pressoché totale alla regola del servizio con zero palle break nei primi nove game ed un solo gioco approdato ai vantaggi. “Poi [sul 5-4] ho fatto subito un errore gratuito, lui ha vinto un bel punto in risposta, quindi ho perso uno scambio lungo e mi sono trovato subito 0-40”. Il doppio fallo finale ha fatto il resto, consegnando il match a Gilles Simon che affronterà al secondo turno il vincente tra Victor Troicki e Mikhail Youzhny.

In questo periodo sento che come gioco non sono così lontano dai migliori – ha concluso Seppi – ma mentalmente forse lo sono un po’ di più di quanto dovrei essere. In ogni modo c’è un po’ di tempo per lavorare, mi sento un po’ meglio degli anni passati e spero di fare un po’ meglio a Cincinnati”.

[15] G.Monfils b. F. Fognini 6-3 6-1  (da Montreal, Vanni Gibertini)

Monfils: “Per vincere uno Slam mi manca solo un po’ di fortuna”

E’ bastata poco più di un’ora a Gael Monfils per aver ragione di Fabio Fognini e porre fine al percorso degli italiani nel tabellone di singolare di questa Rogers Cup. Dopo la mezz’ora di ritardo provocata dalla pioggia, i due protagonisti sono scesi in campo determinati a dar spettacolo con gli straordinari colpi di cui sono capaci. Scambi ad alta velocità, che terminavano molto più spesso con errori che con colpi vincenti, ma questo a buona parte del pubblico “glamour” accorso alla prima serale del torneo interessava meno degli occasionali colpi con il botto.
Il primo break per il francese arriva subito, sull’1-1, quando due doppi falli e ben sei gratuiti di Fognini regalano il vantaggio a Monfils che invece, dal canto suo, quando nel game successivo si trova sotto 0-40 (grazie a 3 bei punti dell’italiano), mette il turbo sulla battuta, annulla quattro palle break e consolida il vantaggio. Da quel momento Fognini è sempre costretto a rincorrere, riuscendo a procurarsi solamente un’altra palla break in tutto il resto del match, peraltro annullata ancora in maniera molto brillante con una combinazione servizio-diritto.

Nel computo dei punti, al termine del primo parziale Fognini è sotto soltanto di 3 unità rispetto al suo avversario (32-35), a dimostrazione di un sostanziale equilibrio dal punto di vista del gioco, equilibrio che però viene meno dopo pochi minuti, quando sullo 0-1 nel secondo Fognini perde la battuta da 30-0 con due doppi falli e quattro gratuiti, conditi da una racchetta scaraventata per terra ed una pallata in tribuna. Il match finisce lì: parziale di 14-1 per Monfils, game della bandiera per Fabio ed inevitabile 6-1 in soli 63 minuti, giusti per battere la pioggia che si sarebbe scatenata da lì a poco.

Si sapeva che il sorteggio non era stato benevolo con Fognini, che provenendo dalla terra battuta avrebbe avuto bisogno di un avversario più morbido per iniziare la sua campagna sul cemento. Come detto il ligure ha patito molto il servizio di Monfils, forse non ancora del tutto abituato ai rimbalzi veloci, e si è anche fatto massaggiare il polso destro nell’intervallo tra il primo ed il secondo set. Sarà quindi necessario rivalutare il n.2 italiano a Cincinnati per capire meglio il suo stato di forma in vista degli US Open ed anche dell’importante spareggio di Davis in programma ad Irkutsk in Russia.

Fognini insieme a Montanes e Mahut è l’unico top 100 a non aver ancora vinto un match sul cemento nel circuito maggiore.

I. Karlovic b. J. Janowicz 6-4 7-6(6) (Marco Lauria)“The best Ace-r of all time” (forse, dato che l’ATP ha registrato il numero degli ace solo a partire dal 1991). Certo è che l’ace rate, ovvero il tasso di ace di Ivo Karlovic è fenomenale: 23,1%, quasi un servizio vincente ogni quattro. Cifre da far girare la testa, ed oggi è toccato a Jerzy Janowicz, in una battaglia tra big server che non ha disatteso le aspettative dei cultori del gesto. Eppure il match si era aperto con due palle break a favore del croato, che vince il sorteggio e sceglie di rispondere. Scelta inusuale ma sagace, se non fosse per quei due dritti che piovono al di là della linea di fondo campo salvando la pelle al polacco. Dove non risolve il servizio arriva in soccorso il vincente di dritto sulle risposte bloccate di entrambi, leitmotiv che si ripete sino al tre pari. Il primo a cedere è Janowicz che fatica a trovare continuità col servizio e latita in risposta, vessato dalle bordate del croato. Karlovic porta a casa il primo set col 94% di punti ottenuti con la prima di servizio contro il 71% del polacco.

In un match monocorde con servizi così dominanti sono i numeri l’unica soluzione per descrivere ciò che accade. Il croato rallenta con le percentuali della prima di servizio, mentre Janowicz cresce a dismisura arrivando al tie-break senza concedere nemmeno un punto in risposta e servendo il 79% di prime in campo contro il 61% di Karlovic. Il tie-break però è un folle festival di mini-break, con Janowicz che fa il bello e il cattivo tempo, salvando ben quattro match point prima di girare sul sei pari e commettere il secondo doppio-fallo del set che consegna il match a Karlovic. A fine match saranno 33 gli ace totali (19 quelli del croato). Next Stop Milos Raonic, con buona pace dei giudici di linea.B. Coric vs [10] J. Tsonga 1-2 sosp. per pioggia (da Montreal, Vanni Gibertini)

Uno dei match più attesi di primo turno è stato prima sospeso e poi rimandato a martedì a causa del maltempo. Tsonga e Coric sono stati bloccati da un temporale sul 2-1 per il francese, senza break. Sono poi riusciti a tornare in campo dopo circa un’ora negli spogliatoi, quando una pioggerellina leggera ha convinto il giudice arbitro, di comune accordo con i giocatori, a rimandare il match all’indomani, concludendo quindi la sessione un minuto prima delle 22 locali. Per la verità la pioggerellina è cessata dopo una decina di minuti, ed il tempo ha retto per almeno un paio d’ore dopo la sospensione, ma le previsioni a quel punto erano pessime, ragion per cui si è preferito prendere questa decisione che ha scontentato più di qualche spettatore.

Risultati:
[9] G. Simon b. A. Seppi 6-4 6-2
T. Robredo b. F. Lopez 6-3 3-6 6-3
S. Stakhovsky b. [WC] F. Peliwo 6-1 5-7 6-2
I. Karlovic b. J. Janowicz 6-4 7-6(6)
B. Tomic b. J. Sousa 6-3 6-3
S. Querrey b. M. Klizan 6-3 6-3
T. Bellucci b. P. Cuevas 7-6(4) 4-6 7-6(4)
L. Mayer b. [Q] H. Chung 6-3 6-4
[Q] D. Young b. [Q] D. Kudla 6-3 6-4
G. Muller b. [WC] P. Bester 6-2 6-3
[15] G.Monfils b. F. Fognini 6-3 6-1
B. Coric vs [10] J. Tsonga 1-2 sosp. per pioggia

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