US Open, Zverev e Rublev per la conferma, Melzer e Mathieu per gli ultimi hurrà

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US Open, Zverev e Rublev per la conferma, Melzer e Mathieu per gli ultimi hurrà

A due giorni dal via degli US Open, diamo uno sguardo ai qualificati più interessanti. Tanti teenagers, con tre veterani pronti a dare battaglia ancora una volta

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Iniziamo dai veterani: sarà della compagnia Jurgen Melzer. L’austriaco, ex numero 8 del mondo e vincitore degli US Open in doppio nel 2011 (faceva coppia con Petzschner, con l’asticella del genio e sregolatezza ad altezze vertiginose), ha sconfitto in fila il ceco Pospisil in due set, poi Kudryavtsev e Coppejeans al parziale decisivo. Lontano il magico 2010, in cui Melzer raggiunse almeno il quarto turno in tre Slam (mancò l’appuntamento in Australia, prima dell’exploit parigino con la semifinale persa da Nadal), il vecchio leone si è trascinato in giro per il tour nell’ultimo biennio, e questa stagione è stata illuminata, se così si può dire, soltanto da una semifinale sull’amata erba, a ‘s-Hertogenbosch. La sua propensione al gioco offensivo può ancora renderlo una mina vagante, se indovina il piede giusto con cui alzarsi al mattino: al primo turno a New York avrà Denis Kudla.

Altro over 30 ad essersi qualificato è Michael Berrer: fresco della semifinale sul cemento di Bogotà a Luglio, il tedesco ha faticato solo nel primo turno contro Dustov, prima di far valere con agio la propria esperienza e addomesticare Kicker e Karatsev in due set. Con due finali perse in carriera (consecutive a Zagabria nel 2010 2011, sconfitto da altrettanti croati, Cilic e Dodig) e mai oltre il terzo turno di uno Slam (colto a Parigi nel 2011), si troverà di fronte Tommy Robredo all’esordio newyorchese, e dovrà ricordarsi di aver battuto Nadal a Doha quest’anno per poter sperare di rincorrere il proprio miglior piazzamento a livello Major.

Ultimo highlander in gara, Paul-Henri Mathieu. Apparentemente rinato sul rosso di Kitzbuhel ad inizio mese, dove ha centrato una sorprendente finale poi persa con il residente Kohlschreiber, il francese ha sconfitto il nostro Donati al primo turno di quali, prima di passeggiare contro Kamke e lottare fino al terzo contro il sempre ostico Alejandro Falla. Gli US Open sono l’unico Slam in cui Mathieu non si è spinto fino al quarto turno, fermandosi al terzo in due occasioni (2007 e 2010); resta ovviamente impresso il match contro Isner al Roland Garros di tre anni fa, quando vinse al quinto eguagliando il record di maggior numero di game mai giocati a Parigi, 6-7 6-4 6-4 2-6 18-16. Al primo turno troverà Yoshihito Nishioka, altro qualificato.

Nishioka è il primo di un folto gruppo di ragazzini terribili che hanno vinto l’accesso al main draw a stelle strisce: classe ’95, è al terzo tabellone Slam in carriera dopo gli scorsi US Open e il Roland Garros di quest’anno. Vincitore della medaglia d’oro ai Giochi Asiatici del 2014 (sconfisse in finale il ben più quotato ed esperto Yen-Hsun Lu), nello stesso anno ha ottenuto il suo primo trionfo Challenger, a Shangai, e per il momento continua a navigare nel circuito cadetto. Per timbrare l’ingresso a New York ha infilato le tre vittorie contro Bhambri, Nguyen e Kyle Edmund, sempre al terzo set.

I riflettori del radar dei giovani saranno puntati sui nomi che ultimamente hanno iniziato a far alzare qualche sopracciglio: ci sarà Elias Ymer, il coloured svedese, che completerà quindi il quadro dei tabelloni Slam di cui far parte (sempre fuori nei primi tre Majors di quest’anno, ma un’ottima prestazione contro Karlovic a Wimbledon, perdendo in quattro set tirati). Ymer ha avuto la meglio, in ordine, su Satral, Struff e il sempreverde Albert Montanes, di sedici anni più anziano; il successo al Challenger di Caltanissetta resta l’acuto più importante nella carriera di Elias, e al primo turno avrà l’argentino Schwartzmann per cercare di rompere il muro degli insuccessi Slam. Da tenere d’occhio anche lo statunitense Tommy Paul: non solo perché esordirà contro il nostro Andreas Seppi, ma soprattutto perché potrebbe trattarsi della speranza che gli americani stanno attendendo da ormai più di un decennio. Diciotto anni compiuti, Paul ha vinto il Roland Garros Juniores di quest’anno, prima di tornare a macinare punti e partite nel circuito Futures, in cui ha mietuto due successi consecutivi a Maggio, compreso l’appuntamento di Lecco. Per iscriversi al tabellone ha resistito agli assalti del dominicano Hernandez, ma soprattutto a quelli dei più rodati Rola e Chiudinelli, smarrendo un solo set.

Altri teenager in cerca di conferma (e neanche tanto) saranno Sascha Zverev e Andrey Rublev. Il piccolo gigante tedesco è senz’altro il più avvezzo ai grandi palcoscenici, tra i suoi coetanei, complice la semifinale di Amburgo dello scorso anno e il già abbondantemente avvenuto ingresso nei top100 (attualmente è numero 81): non avrà un battesimo facile nel suo secondo Slam in carriera (secondo turno all’ultimo Wimbledon), dato che dovrà fronteggiare il solido connazionale Philip Kohlschreiber, ma ci arriva forte di un cammino pregevole in qualificazioni , con vittorie su Zeballos, Langer e Dodig. Esordio assoluto a livello Major per Andrey Rublev, il focoso diciassettenne russo. Prossimo avversario dell’Italia in Davis, Rublev ha vinto uno Slam Juniores a Parigi lo scorso anno ma non è ancora emerso a livello ATP se non per qualche atteggiamento poco condivisibile, e l’unico squillo recente è una semifinale al challenger di Mosca. Esordirà contro il temibile Kevin Anderson, recente trionfatore a Winston-Salem.

Gli altri qualificati: Alejandro Gonzalez, Nikoloz Basilashvili, Iliya Marchenko, JP Smith, Michael Ebden, Evgeny Donskoy, Konstantin Kravchuk e Guido Pella.

 

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