US Open Interviste, Djokovic: "Posso fare anche io il Grande Slam"

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US Open Interviste, Djokovic: “Posso fare anche io il Grande Slam”

Alle porte degli US Open Novak Djokovic rilascia delle dichiarazioni a riguardo, parlando della sua preparazione fisica e mentale rispetto al 2011, dei suoi avversari e dell’impresa che potrebbe compiere Serena Williams

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Come ci si sente a giocare negli US Open?                                                                                                                       In generale sono molto stimolato a giocare gli US Open, come qualsiasi altro torneo del Grande Slam. Queste sono le competizioni in cui si desidera dare il meglio, in cui si vuole andare lontano e competere per il titolo. Naturalmente, come chiunque altro sono entusiasta e impaziente di scendere in campo.

Domanda sul suo gioco di quest’anno rispetto a quello del 2011.                                                                           Sono una persona e un giocatore diverso rispetto al 2011, quindi è un po’ difficile confrontare. Penso che fisicamente sono più forte e penso di resistere di più rispetto al 2011 e forse ci sono alcune leggere differenze nel gioco, ma in generale, quando si matura, si cerca di sviluppare il gioco, cercando di ottenere il proprio meglio. Di solito non mi piace paragonare due stagioni, perchè ogni stagione porta con sè nuove sfide sia a livello professionale che privato.

Sul livello di gioco di Roger Federer…                                                                                                                               Non sono sorpreso. Molte persone hanno parlato circa il fatto che la sua carriera stesse volgendo al termine, dopo quella stagione di pochi anni fa, che era al di sotto dei suoi standard, ma è tornato più forte e forse sta giocando il suo miglior tennis. E’ in forma, è aggressivo, sta usando la varietà nel suo gioco, gli piace molto il ritmo di gioco veloce e va spesso a rete, dunque le condizioni di Cincinnati erano molto adatte per il suo stile di gioco. Ha giocato una splendida settimana. Io lo vedo ancora come uno dei migliori giocatori del mondo, senza dubbio. Lo dimostra il fatto che è numero due del mondo, ha disputato la finale a Wimbledon, ha vinto grandi eventi. Io lo vedo sempre come uno dei favoriti ovunque vada.

Roger Federer è migliore rispetto al 2011?                                                                                                                     E’ difficile da dire. Penso che il suo gioco aggressivo sia migliore. Penso che stia utilizzando tutte le opportunità per venire a rete e chiudere i punti. Come ho detto, gli piace il gioco veloce rispetto a Murray, Nadal e io stesso che facciamo uno o due colpi in più per costruire il punto. Sembra che lui sia in forma e uno dei motivi è stata la pianificazione dei tornei. Negli anni lui è stato un grande esempio di come si dovrebbe affrontare la programmazione degli eventi.

Facendo il confronto con l’altro Grande Slam?                                                                                                             Ci sono giorni in Australia in cui non si vuole giocare all’aperto. E’ difficile giocare in estate australiana. Ogni Slam ha i suoi problemi fisici, ma non penso che gli US Open sia il più difficile. Ma sei stato preparato a questo, non ci sono scuse.

I suoi pensieri sul fatto che Serena Williams possa fare il Grande Slam?                                                           Spero lo faccia. E’ una grande campionessa ed è impressionante quello che è riuscita a fare fino ad ora alla sua età, a vincere tre tornei del Grande Slam. E’ davvero incredibile. So quanto sia difficile sia per gli uomini che per il tennis femminile. Per raggiungere questo bisogna mettere in campo le migliori capacità durante tutto l’anno, specialmente nel periodo tra Rolland Garros e Wimbledon, che è il periodo più difficile, poichè ci sono solo un paio di settimane di tempo.

Le sconfitte contro Murray e Federer influenzano l’approccio mentale per gli US Open?                           No, mi sto preparando per il più in questo torneo indipendentemente da quello che è accaduto in Canada e a Cincinnati. Certo, volevo vincere sia in Canada che a Cincinnati, ma non è successo, hanno meritato di vincere loro perchè hanno giocato meglio. Cambia per me, devo capire cosa ho sbagliato in quelle partite, analizzandole, parlandone con la mia squadra, ma soprattutto con il mio allenatore. Naturalmente è molto diverso giocare al meglio dei cinque piuttosto che al meglio dei tre, ma la motivazione in unno Slam è maggiore e quindi non vedo l’ora.

Domanda sulle possibilità di fare il Grande Slam.                                                                                                       Ci sono andato vicino e questa è una ragione sufficiente per credere che io possa raggiungere quest’obiettivo. Sto cercando di vincere ogni Grande Slam che gioco. Sono un ragazzo ambizioso e dedico tutto me stesso a questo sport con la mia famiglia e il mio team intorno a me, mi piace. Certamente ci sono alti e bassi e momenti difficili, ma in generale mi motiva il fatto che io dia sempre il meglio. Accadrà o no? Non si può prevedere e dire sì o no, ma posso sicuramente dire che farò del mio meglio.

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