Tra palcoscenico e campo Serena si avvicina allo Slam. Troppo forte Djokovic, bravi Fognini, Seppi e Vinci. Qualcuno salvi Dimitrov

US Open

Tra palcoscenico e campo Serena si avvicina allo Slam. Troppo forte Djokovic, bravi Fognini, Seppi e Vinci. Qualcuno salvi Dimitrov

Giornata meno banale del previsto a Flushing Meadows. Il calmo Fognini, l’angosciato Nadal, il solido Djokovic. E le commedie di Serena, questo e altro nella terza giornata degli US Open

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In una giornata dominata dalla commozione per l’addio di Mardy Fish (ne parliamo qui) a cui il Louis Armstrong ha dedicato la prevista ovazione, per una volta arrivano solo buone notizie per i colori azzurri. Tre vittorie su tre in uno slam, con i chiari di luna di questo periodo – di quest’era geologica viene da dire – sono da accogliere con grande soddisfazione. Fra l’altro il modo con il quale hanno vinto i due ragazzi è stato davvero convincente. Soprattutto Fognini, spesso più croce che delizia per tutti noi, ha fornito una prestazione impeccabile, dopo un inizio così così. Fabio è sembrato molto rilassato e ha l’aria di credere molto nelle sue possibilità contro Rafa Nadal nel prossimo turno. “So come affrontarlo, abbiamo fatto 3 partite quest’anno e ho sempre giocato bene. Anche sul cemento lui è solido e non sbaglia mai, ma so cosa fare“. In effetti, considerato anche l’altalenante Nadal di questi tempi è lecito coltivare qualche speranza.

Qualcuna di meno ce l’ha Seppi, curiosamente più nervoso di Fabio nel suo incontro con Gabashvili, al punto da sbottare con un “è più forte di me” un po’ fuori luogo, considerato anche l’andamento della partita. L’altoatesino ha sofferto ma vinto il terzo set i problemi si sono dissolti come neve al sole. Il problema è che adesso c’è Djokovic, e va bene che esiste quel precedente di Parigi del 2012 ma insomma tanta acqua è passata sotto i ponti. Negli Slam Seppi quest’anno ha già trovato Federer e Murray e dire che non ha sfigurato è poco. Manca giusto la grande impresa contro Djokovic, chissà…

Per chiudere con le cose di casa nostra c‘è da essere molto contenti anche della vittoria di Roberta Vinci, che ha avuto un anno molto travagliato ma che sta gestendo con grande eleganza l’inevitabile fase discendente di una più che dignitosa carriera. Ieri era favorita, ma l’Allertova aveva appena superato la Suarez Navarro, una delle top10 eliminate precocemente, ed era partita fortissimo. Inoltre Roberta non ha giocato benissimo, ma segno di gran classe riuscire a vincere le partite quando non sei in giornata di gran vena. A differenza dei maschietti Roberta ha un altro turno agevole con la Duque-Marino, e poi magari la Bouchard – che ha vinto due partite di fila che sia l’effetto Connors? – posto che risolva la pratica Cibulkova. Ma meglio fare un passo alla volta.

Oggi è il turno delle altre quattro ragazze e il timore è che la giornata di ieri possa non ripetersi. La Knapp e la Giorgi partiranno da sfavorite, contro Kerber e Lisicki, ma mentre Karin sembra effettivamente chiusa, una Camila scesa dal letto con il piede giusto potrebbe – e deve – giocarsi le sue chances. Piuttosto Sara Errani deve stare attenta a Jelena Ostapenko, una ragazzina in gran crescita. Flavia Pennetta dovrebbe farcela a imitare Fabio e superare la Niculescu, e già questa è una novità, visto che ing enere si spera il contrario. Insomma se portassimo a casa un 3-1 sarebbe fantastico ma un 2-2 andrebbe già bene.

Qualche brutto momento (forse) lo ha vissuto Serena Williams che ormai da mesi ci sta abituando a seguire più degli psicodrammi con tanto di lacrime che delle partite di tennis. Ormai è impossibile comprendere quanto le sue avversarie siano irretite da un comportamento non del tutto impeccabile dell’avversaria che hanno di fronte e quanto riescano a dissipare da sole quello che Serena regala loro. La Bertens è andata a servire per il primo set e ha giocato un disastroso turno di servizio dopo che non aveva mai dato un’occasione a Serena (o Serena non se l’era presa, tutta occupata a soffrire e lacrimare) di avvicinarsi al break; nel tiebreak è andata avanti 4-0 e poi ha fatto di tutto tranne che prendere il campo. A quel punto l’olandese ha meritato di perdere il tiebreak, anche se una distrutta Serena non ha trovato il tempo di scusarsi per il nastro che ha chiuso il set. Il pericolo è appunto quello di seguire una lunga via crucis fino a questo benedetto grande slam, non è il massimo del divertimento. Speriamo di essere graziati almeno dal quarto di finale contro Venus, vedremo se ci pensera Belinda Bencic, che ha sofferto le pene dell’inferno contro Misaki Doi, salvando persino 3 match point di fila, ad evitarlo. Oggi sarà il turno della parte bassa del tabellone, vedremo a che punto sono la Kvitova, la Halep e la Azarenka.

Nel frattempo Dimitrov continua la sua fase involutiva. Non era facile perdere con Kukushkin e anche dopo uno svantaggio di 2 set il bulgaro sembrava potercela fare a portare a casa la partita. Ma forse non tutto il male viene per nuocere, Grigor deve assolutamente staccare e cercare di capire cosa vuol fare da grande, perché così non si arriva da nessuna parte. Strada spianata quindi per il detentore del torneo, Marin Cilic, che ha una specie di autostrada fino all’eventuale semifinale contro Djokovic. Certo, Chardy (più che il redivivo Ferrer) potrebbe essere un problema ma persino il Cilic di quest’ultimo anno ha le sue possibilità. Mentre invece non si vede chi possa impedire a Djokovic di raggiungere la sua nona semifinale di fila. Nadal forse?

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