US Open interviste, Keys: “Serena è unica, la sua voglia di lottare è ineguagliabile”

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US Open interviste, Keys: “Serena è unica, la sua voglia di lottare è ineguagliabile”

US Open, secondo turno: M. Keys b. T. Smitkova 6-1 6-2. L’intervista del dopo partita a Madison Keys

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Come ti sei sentita su campo? Cosa si prova a giocare sull’Arthur Ashe?
È’ stato fantastico. Non so se sia per il tetto ma ora non sembra così grande come pensavo che fosse. Penso di aver giocato piuttosto bene, quindi spero di giocare ancora su quel campo.

Pensi che i tifosi americani inizino a conoscerti un po’ di più, visto che hai giocato sull’Ashe?
Credo di sì. Penso che il tifo sia sempre fantastico, specialmente ora che sono un po’ più conosciuta.

Hai fatto benissimo a Melbourne e qui l’anno scorso, quest’anno hai avuto degli alti e bassi. Puoi parlarci della tua annata?
Finora è stato il mio miglior anno, anche se non è stato perfetto. Sono contenta di quel che ho fatto e spero di fare bene in Asia e ancora meglio il prossimo anno.

Hai parlato prima di cosa vuol dire guardare Serena Williams e del rispetto che hai per quel che ha fatto. Cosa pensi di aver imparato da lei e da come ha guidato la sua carriera?
La sua voglia di lottare è unica. È fantastica da vedere, perché sai che anche se è sotto di un set e un break non pensi mai che possa perdere. Hai sempre la sensazione che possa tirarsi fuori da ogni situazione.

Mardy Fish sta facendo un’incredibile performance qui. Ha avuto problemi di ansia. So che anche tu hai avuto momenti difficili, come riesci a gestire il fatto di giocare grandi match un giorno sì e uno no?
A volte li gestisci meglio di altri ma fa parte del tennis. Non è solo un gioco fisico, è anche mentale. È stupendo vedere Mardy giocare così bene. Penso che questo problema sia qualcosa che non sempre la gente tiene in considerazione. Credo che l’importante sia aprirsi e parlarne, aiuta.

È passato tanto tempo da quando non sei stata una lucky loser in un torneo. Cosa si prova? Cosa vuol dire aspettare per sapere se entri o no in tabellone e poi scendere in campo a giocare?
È qualcosa di diverso da tutto. Mi è successo a Madrid. Sono stata ore lì ad aspettare per poi all’improvviso avere cinque minuti per cambiarmi e giocare contro Li Na. Un’altra volta sono stata lì per tre giorni dal mattino alla sera e poi non sono entrata. È fantastico quando entri ma fa schifo quando non ce la fai.

Cosa ne pensi del fatto che ci siano stati dodici ritiri al primo turno?
Penso sia sfortuna. Nessuno vuole ritirarsi. È triste ma spero che tutti siano ok.

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