US Open, uomini: avanti Paire, Lopez e Tsonga. Cilic a fatica, Goffin ritirato n. 14. Chardy elimina Ferrer

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US Open, uomini: avanti Paire, Lopez e Tsonga. Cilic a fatica, Goffin ritirato n. 14. Chardy elimina Ferrer

Francesi sugli scudi a New York: Paire e Tsonga vincono in tre set, rispettivamente contro Robredo e Stakhovsky, Chardy elimina il rientrante Ferrer. Il campione in carica Cilic ha bisogno di 5 set per superare Kukushkin. Ennesimo ritiro, il numero 14: Goffin, mentre era in vantaggio due set a uno contro Bautista Agut. Avanti anche Lopez su un acciaccato Raonic

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[18] F. Lopez b. [10] M. Raonic 6-2 7-6(4) 6-3 (Michele Gasperini)

Esce di scena la testa di serie No.10, nel penultimo incontro in programma sul Grandstand, Milos Raonic, giustiziato da colui che ha posto fine alla carriera di Mardy Fish due giorni fa, ossia la tds No.18 Feliciano Lopez, al termine di un match meno combattuto del previsto a causa di un problema alla schiena per il canadese, già avvertito nel suo match di secondo turno contro Fernando Verdasco.
Parte alla grande lo spagnolo, con un break in apertura di match, sfruttando alla grande la sua capacità di bloccare, soprattutto di rovescio, le bordate al servizio di Milos, molto spesso oltre i 230 km/h, portandosi subito avanti. Raonic, molto lento nei movimenti, arranca, cerca di affidarsi alla battuta ma non riesce ad arginare il back malefico del quasi 34enne di Toledo, cedendo per la seconda volta il servizio e il set all’ottavo gioco.
Nella seconda frazione pare rianimarsi il nativo di Podgorica, consapevole di dipendere in tutto e per tutto, viste le condizioni fisiche, dalla conquista di questo parziale, riuscendo a ricavare molto di più con i colpi di inizio gioco, impensierendo per la prima volta anche Feliciano nei suoi turni di battuta: ma lo spagnolo è molto bravo ad annullare le tre palle break concesse, aggrappandosi al tiebreak; nell’arco delle loro 6 precedenti sfide ne avevano disputati 6, e ne aveva portati a casa cinque Lopez, e per la sesta volta sarà così: dopo molto equilibrio e tanti servizi, sfruttando un nastro fortunatissimo sul 4-4, Feliciano si aggiudica il gioco decisivo concludendo gli ultimi due punti con due aces, suggellando il parziale.
Finisce qui, in pratica, il match del canadese, il quale è ormai rassegnato alla sconfitta, sempre più statico e sfiduciato: subirà il break decisivo nel sesto gioco, cedendo definitivamente le armi pochi minuti dopo, con lo spagnolo abile a chiudere sul 6-3 dopo due ore e 20 di gioco. In ottavi di finale Lopez affronterà il vincente del match fra Nadal e Fognini.

[23] R.Bautista Agut b. [14] D.Goffin 2-6 5-7 6-3 3-1 rit. (Roberto Dell’Olivo)

Lo spagnolo Bautista Agut approfitta del ritiro di David Goffin all’inizio del quarto set per un problema muscolare e raggiunge Djokovic agli ottavi di finale.  Un match iniziato nel segno del tennista belga, molto incisivo soprattutto di diritto, nel complesso più solido da fondo campo rispetto allo spagnolo. Goffin chiude così il primo set  6-2, con 16 colpi vincenti, contro i soli 4 del suo avversario. Nel secondo set il livello di gioco si alza. La partita diventa particolarmente piacevole. Sul 4-3 Goffin, il belga spreca la palla del 0-40, chiudendo a rete un autentico rigore. Bautista Agut riesce ad andare avanti 5-4, ma a sua volta non riesce a concretizzare due palle set e così alla fine è Goffin a vincere anche il secondo set. Il belga chiama nella pausa il fisioterapista, ma  continua a giocare regolarmente. Non con la stessa intensità. Lo spagnolo è un giocatore che non puoi battere se non sei al 100 % fisicamente. David se ne rende conto nel quarto set e sul 3-1 per il suo avversario,  15-30 nel proprio turno di battuta, stringe la mano a Bautista Agut e gli regala il lascia passare per gli ottavi di finale. Peccato. Una partita che meritava un finale diverso.

In conferenza stampa, Goffin ha poi rivelato di essersi dovuto arrendere a dei problemi di stomaco: “Non ho dormito bene a causa di forti dolori allo stomaco, e la medicina che mi ha suggerito il medico del torneo purtroppo non mi è bastata”.

[9] M. Cilic b. M. Kukushkin 6-7(5) 7-6(1) 6-3 6-7(3) 6-1 (Michele Gasperini)

Si interrompe al quinto set il sogno di Mikhail Kukushkin, No.56 del mondo, di estromettere il defending champion di Flushing Meadows, Marin Cilic, con quest’ultimo abile a rimontare un set e un break di vantaggio al kazako, il quale, dopo un blackout nel terzo, riesce ad avere un guizzo nel quarto, cedendo di schianto nel set decisivo.

Parte male Cilic, piuttosto rigido e fuori palla, patendo le accelerazioni piatte e decise di Kukushkin: il kazako andrà due volte avanti di un break ma non riuscirà a chiudere, mandando l’opportunità di servire per il set nel nono gioco a causa della tensione. Si arriva al tiebreak, con il quasi 28enne di origine russa sempre avanti, spingendo con decisione, procurandosi 2 set point sul 6-4: annulla il primo il croato dopo uno scambio meraviglioso, ma cede malamente con una brutta palla corta in rete nel punto successivo, distruggendo la racchetta e consegnando il set nelle mani del kazako.

Nel secondo la situazione sembra precipitare per il No.9 del mondo, sempre più in balia degli errori e dei colpi di Kukushkin: nel sesto gioco subisce un break, con il kazako abile a mantenere il servizio successivo, arrivando ancora una volta a servire per il parziale: ma, come nel primo set, il nativo di Volgograd sente il momento e cede nuovamente la battuta sul più bello. Cilic, sempre in difficoltà, è costretto a salvare due set point sotto 5-6, grazie al servizio, minando alla base la fiducia del proprio avversario il quale, conscio delle occasioni enormi sciupate, perderà il tiebreak a 1, palesemente rassegnato al peggio.

Il terzo set è la logica conseguenza degli eventi che hanno condizionato il finale del secondo: l’allievo di Ivanisevic, ora bene in partita, martella con il servizio e il rovescio lungolinea Kukushkin, visibilmente calato, breakkandolo nell’ottavo gioco, portando avanti nel punteggio in quello successivo.
Il match sembra ormai concluso quando Cilic, ormai in pieno controllo, strappa subito la battuta al proprio avversario, portandosi sul 15-40 nel game seguente per il doppio break: qui avrà un guizzo il kazako, ad un passo dal baratro, trovando le forza prima per risalire nel game, poi per recuperare il break nel sesto gioco. Non ci saranno altre emozioni fino al terzo gioco decisivo dell’incontro, giocato alla grande dal ritrovato Kukushkin, il quale porterà al quinto l’incontro vincendolo all’ottavo punto, arringando la folla e credendo nella straordinaria rimonta.
Che, però, non avverrà: è finita la benzina nel serbatoio del No.56 del mondo, dopo 3 ore e mezzo di battaglia, incapace di riproporre la fenomenale capacità di generare velocità mostrata in precedenza, finendo per trovarsi sotto 5-0 in un battibaleno, sovrastato da un discontinuo ma sollevato croato, il quale chiuderà le sue sofferenze nel Cabs seguente, chiudendo 6-1. Affronterà, in ottavi di finale, il vincente del match fra Chardy e Ferrer.

B. Paire b. [26] T. Robredo 7-6(3) 6-1 6-1 (Roberto Dell’Olivo)

In tanti avrebbero messo la firma per incontrare al terzo turno degli Us Open Benoit Paire, al posto di Nishikori. Fra questi sicuramente non c’era Tommy Robredo, lo spagnolo che aveva già subito un doppio ko contro il francese quest’estate: nella finale di Bastad in Svezia e solo qualche giorno più tardi nel primo turno di Amburgo. Con Paire che oggi si è ripetuto vincendo in tre set. Ma c’è stata partita vera solo nel primo set. Il diritto di Robredo contro il rovescio a due mani di Paire, risalito al numero 41 Atp, dopo essere uscito dalla top 100, complice anche un infortunio. Nel primo set c’è molto equilibrio, senza alcun break si arriva sul sei pari. Dal 3-0 Robredo, nel tie break, è scesa di colpo notte fonda nel gioco dello spagnolo, che ha iniziato a sbagliare molto, soprattutto di rovescio. Paire ringrazia e vince 7-3, rifilando di seguito un doppio 6-1. Con Robredo decisamente out di testa, ma anche di fisico. Si chiude con un ultimo game da undici minuti, in cui Robredo proprio non vuole portare a casa una delle sette palle break a disposizione, ancora peggio Benoit Paire, che spreca quattro match  point, prima di chiudere una partita di fatto già chiusa da diverso tempo. Il francese raggiunge così il quarto turno dove affronterà il connazionale Tsonga, che ha battuto Stakhovsky.

[19] J-W. Tsonga b. S. Stakhovsky 6-3 7-5 6-2 (Francesco Scurci)

Vittoria piuttosto agevole in tre set per Jo-Wilfried Tsonga, testa di serie nr. 19, contro l’ucraino Sergy Stakhovsky, 60 del ranking. Il francese giunge così agli ottavi di finale senza perdere nemmeno un parziale dimostrando di essere in netta ripresa soprattutto dai guai fisici che lo hanno colpito nel recente passato. Tsonga parte molto bene, serve il 73% di prime palle, spinge con il dritto e per l’ucraino diventa difficile arginare la sua potenza; il francese breakka l’avversario al quinto tentativo sul 4 a 3 in suo favore e chiude poi 6-3, annullando a sua volta una pericolosa palla break, con uno score di 17 vincenti e solo 4 errori non forzati, testimonianza di un primo set giocato ad ottimo livello. Nel secondo Tsonga cala leggermente incorrendo in qualche errore di troppo e Stakhovsky ne approfitta issandosi seppur a fatica fino al 5 pari quando però il francese piazza la zampata e va a chiudere 7-5. Nel terzo set è un monologo Tsonga , non c’è storia, Jo breakka due volte e chiude in scioltezza 6-2 con un totale di 47 winners e 14 ace a fronte di soli 18 errori. Ottima prestazione quindi del transalpino anche se da rivedere con avversari di altra caratura o più in forma dello Stakhovsky odierno che ci è parso piuttosto spento.

[27] J. Chardy b [7] D. Ferrer 7-6(6) 4-6 6-3 6-1 (Raffaello Esposito)

Nei tornei del Grande Slam giungere alla seconda settimana di gioco è un traguardo prestigioso e oggi sul court Armstrong la testa di serie numero sette David Ferrer e la numero ventisette Jeremy Chardy incrociano le racchette per questo onore. Lo spagnolo vanta su questo cemento due semifinali perse contro Nole nel 2007 e 2012 e i quarti 2013 quando si fece sorprendere da Gasquet mentre Chardy ha all’attivo solo un terzo turno raggiunto tre anni fa. I precedenti sono squilibrati allo stesso modo con David che ha vinto sette scontri su otto, però sul duro è avanti solo 2-1.

Sulla terra non c’è storia ma qui… chissà. Ci sono 27 gradi e oltre il 60% di umidità quando Ferrer serve la prima palla del match e tiene un facile turno, imitato dall’avversario. Subito dopo il punteggio si squilibra, tre break consecutivi, due per Chardy, portano il francese avanti fino al cinque quattro e servizio. Jeremy sa che non può consumarsi da fondo con Ferrer e quindi serve forte sia la prima che la seconda e cerca lo scambio breve anche a costo di qualche errore. Tre di questi li commette di dritto nel decimo game perdendo il vantaggio e andando all’extra set. Cinque dei primi sei punti sono mini-break poi il servizio torna a comandare fino ad un banale errore non forzato dello spagnolo sul sei pari. Chardy serve, sbaglia la prima ma spara una seconda a tutto braccio che gli consegna un set giocato ottimamente e con grande testa. Jéremy ha studiato bene la partita con coach Tideman, sa che la sua unica speranza è la fuga in avanti e continua a rischiare consapevolmente ogni colpo. La sua palla viaggia veloce e causa molti errori non forzati da parte dello spagnolo, che non ha mai il tempo di girarsi sul dritto per controllare lo scambio. Nel secondo set il copione è questo e David soffre di più nel tenere la battuta ma sa che Chardy gioca sul filo e quindi resiste e attende. Il suo momento arriva, altri tre break consecutivi, stavolta due a suo favore e il secondo con doppio fallo di Chardy e racchetta rotta, lo portano a servire per il set sul cinque quattro e lui non sbaglia. Però non è il solito Ferrer, gli infortuni estivi pesano e il suo gioco non ha continuità. Così nel sesto game del terzo Chardy risponde alla grande, va 30-40 con un dritto vincente e brekka sull’ennesimo non forzato dello spagnolo, poi difende la sua battuta senza problemi e chiude sei tre.

Jerémy è a tutta e Ferrer scosso. Lo spagnolo non tiene più lo scambio e perde subito il servizio con un dritto e un rovescio errati finendo sotto due zero. David è un duro ma la tattica sparatutto di Chardy lo ha destabilizzato. Un altro break subìto porta il punteggio sul tre zero pesante e mette le ali al francese che colpisce sempre più fluido. I due si scambiano il servizio nei games successivi ma Ferrer ha mollato e Jerémy ci crede, continua a picchiare senza pietà  e compie l’impresa di giornatachiudendo sei uno un match capolavoro condotto con coraggio fin dall’inizio. Altro scalpo importante per lui dopo quello di John Isner a Montreal. Sarà la prima volta per lui negli ottavi e a tenerlo a battesimo ecco il campione uscente Marin Cilic, vincitore dalla maratona contro Kukushkin.

Risultati 3° Turno

B. Paire b. [26] T. Robredo 7-6(3) 6-1 6-1
[9] M. Cilic b. Kukushkin 6-7(5) 7-6(1) 6-3 6-7(3) 6-1
[19] J.W. Tsonga b. S. Stakhovsky 6-3 7-5 6-2
[23] R. Bautista Agut b. [14] Goffin 2-6 5-7 6-3 3-1 rit.
[1] N. Djokovic b. [25] A. Seppi 6-3 7-5 7-5
[27] J. Chardy b. [7] Ferrer 7-6 (6) 4-6 6-3 6-1
[32] F. Fognini b. [8] R. Nadal 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4
[18] F. Lopez b. [10] M. Raonic 6-2 7-6(4) 6-3

 

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