WTA Pechino: Bacsinszky rimonta ed elimina Ivanovic, finale contro Muguruza

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WTA Pechino: Bacsinszky rimonta ed elimina Ivanovic, finale contro Muguruza

Nella prima semifinale in Cina Ana Ivanovic va a corrente alternata, condizionata da una non perfetta condizione fisica. Poi scompare nel terzo set. Timea Bacsinszky rimonta e approda alla sua finale più importante. Battaglia fra stili opposti in Radwanska-Muguruza. La spagnola prevale dopo un’altalena di punteggi. Flavia Pennetta e il bel tabellone di Tianjin

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[12] T. Bacsinszky b [6] A. Ivanovic 5-7 6-4 6-1

La faccia di Andrew Bettles all’angolo di Ana durante il riscaldamento mostra tutta la tensione di un match difficile. La serba sesta favorita del torneo affronta la dodicesima, la svizzera Timea Bacsinszky, la quale sta ben concludendo la stagione della rinascita dopo le ben note vicende familiari. Solo due precedenti, uno dei quali preistorico, entrambi favorevoli ad Ivanovic.

Un vento fastidioso spazza il campo trasversalmente e la temperatura è fresca quando le due scendono in campo per il palleggio. Ana serve per prima e tiene a zero mentre la sua avversaria è subito in difficoltà. La svizzera salva una palla break nel secondo game ma cede la battuta nel quarto quando viene affondata da due siluri piatti lungolinea che non riesce nemmeno a toccare. La fuga però non riesce ad Ivanonvic, che combatte contro antiche debolezze al servizio e nei tre turni successivi al primo commette quattro doppi falli e concede cinque occasioni per il contro break. La quinta è quella buona per Bacsinszky che tiene la battuta e riequilibra il punteggio sul 4-4. Timea ci ha messo un po’ ma ora è in partita e gioca colpi carichi di spin sul rovescio di Ana che quando deve spingere e non incontrare la palla avversaria commette qualche errore di troppo. In più la svizzera gioca molti chop in palleggio, con lo scopo evidente di dare meno colpi possibili alla serba ad altezza fianco. Ana nel nono game risente della rimonta subìta, va 0-40 sul proprio servizio ma si salva da campionessa nel seguente modo: 15-40 ace, 30-40 smash, 40-40 attacco a rete con volée smorzata. Due punti facili la portano avanti ma Timea regge di testa e il punteggio rimane in equilibrio a cinque. A questo punto Ivanovic gioca alcuni minuti di gran tennis e un mini parziale di 8 punti a 2 le consegna il primo set, chiuso con stile da un rovescio lungolinea d’incontro su una prima palla dell’avversaria.

Subito dopo la serba esce dal match. Cede il servizio d’apertura con un dritto lungo di un metro e concede il doppio break con un altro game orrendo chiuso da un rovescio largo e maldestro. Bacsinszky non fa nulla di speciale ma in un attimo è avanti 3-0. Non ci crede neanche lei e infatti gioca un orrendo quarto game di battuta e lo perde a 15. Ma Penelope Ivanovic fa e disfa nel game successivo, alterna vincenti a doppi falli (3) ma al termine di un game lunghissimo cede ancora andando sotto 1-4. Un turno tranquillo porta Timea ad un solo gioco dal riequilibrare l’incontro ma non è finita. Ivanovic non ha nulla da perdere, scioglie il braccio e diventa pericolosa mentre la svizzera va in tilt. Serve sul 5-2 e sul 15-15 un fallo di piede le toglie un ace netto. Timea discute, sbaglia anche la seconda palla, perde la battuta e poco dopo Ana va sul 5-4. Il decimo game è stupendo per emozioni e gioco. La svizzera insiste sul rovescio dell’avversaria e vince un punto giocando cinque lungolinea consecutivi mentre Ivanovic spara a tutta e scheggia il cemento con dritti atomici. Si va ai vantaggi, Timea manca un set point con una palla out di una frazione di millimetro e Ana va a palla break colpendo un nastro che manda l’avversaria in recupero quasi contro il paletto della rete. Al termine della rissa è Bacsinszky a spuntarla capitalizzando due errori non forzati consecutivi di un’esausta Ivanovic.

Il match è duro e la tennista serba risente ad inizio terzo set della non perfetta condizione fisica. Ana va subito sotto di un break e sul 2-1 per l’avversaria chiama un medical time out per dolori alla base della spina dorsale. Al rientro appare sconfortata. Evidentemente non può spingere i colpi ed è anche limitata nella mobilità. Un secondo break subìto nel quinto gioco certifica la situazione. Ivanovic mostra rispetto per il gioco e  grande sportività non abbandonando il campo ma non può nulla e un secco 6-1 manda Timea in finale, la più importante della sua carriera. La Bacsinszcky può ancora qualificarsi per le finali di Singapore, la Ivanovic no.

[5] Garbine Muguruza b [4] A. Radwanska 4-6 6-3 6-4

Scontro di stili nella seconda semifinale sul cemento di Pechino fra due delle tenniste più in palla del momento. Aga Radwanska, recente trionfatrice a Tokyo e quarta favorita qui affronta il gioco spara-spara di Garbine Muguruza, tds 5 e appena qualificata per le finali di Singapore. I precedenti dicono 3-2 Spagna ma la sensibilità di gioco e il senso dell’anticipo della polacca possono sempre essere pericolosi per chiunque.

Il primo set vive di parziali. Aga serve per prima, brekka subito e va sul 2-0. Il disegno tattico è evidente, alternare colpi, effetti e direzione con lo scopo di allungare lo scambio con un’avversaria che colpisce sempre a tutto braccio. Ora è la volta di Garbine, la spagnola centra i colpi e per quattro games diventa ingiocabile per l’avversaria che semplicemente non riesce a contenere quella velocità di palla. Però si tratta di uno stile molto dispendioso e Radwanska è brava a far giocare quanti più colpi possibile alla spagnola, pur subendone la potenza. Dal 2-4 sotto la sottile strategia della polacca comincia a dare frutti copiosi. Aga tiene il servizio del 3-4 e nel game seguente il set gira. Muguruza va sotto 15-40 ma recupera e porta il gioco ai vantaggi. Manca una palla per il 5-3 con un doppio fallo e alla quinta occasione la sua avversaria pareggia a quattro. I due giochi seguenti sono figli di questo e Radwanska li vince con la testa più che col braccio, chiudendo il set con un break a 15.

La partita è un Mortirolo e gli scatti alternati delle due proseguono. Muguruza parte alla grande nel secondo set, brekka e va 3-1 e 0-40 servizio Radwanska ma Aga reagisce. Salva le tre opportunità consecutive non facendo mai giocare lo stesso colpo all’avversaria, salva altre due palle break ai vantaggi e alla fine tiene. Come logica conseguenza Garbine perde il turno di servizio successivo ed il punteggio ritorna in parità a tre. Qui la spagnola è brava a non crollare mentalmente, mostra di aver fiducia nel proprio gioco e continua a colpire forte e con coraggio strappando di nuovo la battuta a Radwanska e confermando per il 5- 3.  Ora è la polacca in difficoltà e il nono game è lungo e combattuto. Aga manca quattro opportunità per andare 4-5, concede un primo set point e lo annulla con una prima sulla riga ma sul secondo Garbine chiude con una risposta baseball di rovescio.

Tutto si decide al terzo e la spagnola lo apre alla battuta. Il punteggio sembra seguire inizialmente i servizi ma Garbine è in fiducia e per una con il suo tennis questo stato mentale diventa mortifero. Così nel quarto game Aga non riesce a tenere fuori la testa e cede la battuta alla terza palla break concessa. Ormai la ragnatela di scambi della polacca non regge contro i fendenti che le arrivano da ogni parte del campo e molti suoi errori sono proprio di controllo. Stavolta Muguruza non molla né si distrae e con un secondo break vola sul 5-1. Ma Aga ha orgoglio ed è una lottatrice, recupera un break, annulla un match point sul proprio servizio e sopravvive. L’ottavo game è un dramma psicologico per la spagnola che va sotto 15-40 con due colpi fuori di metri e cede di schianto ad un passo dal traguardo. L’intervento del coach al cambio campo non sortisce effetto, Garbine non spinge più ma è Agnieszka a regalarle incredibilmente la partita. La polacca non sfrutta una palla per il cinque pari e commette quattro errori identici che la condannano alla quarta sconfitta consecutiva contro la spagnola. Vista con le lenti di Flavia Pennetta questo risultato è…positivo. Infatti la Muguruza era comunque qualificata per le finali WTA, mentre la Radwanska ancora non è sicura di farcela ma è una concorrente di Flavia. Come la Bacsinsczki…e difatti Flavia deve augurarsi che la Muguruza in finale batta anche lei.

Nota di Ubaldo: Ho visto nel frattempo il tabellone di Tianjin e francamente Flavia – che è testa di serie n.1 non poteva augurarsi un sorteggio – almeno sulla carta eh, che poi non si sa mai nel tennis – migliore  di quello che ha avuto. Una qualificata al primo turno, al secondo o un’altra qualificata o la cinese Duan, com testa di serie nel suo quarto la brasiliana Pereira n.6 che lei ha appena battuto al secondo turno a Pechino – sia pure soltanto 6-4 al terzo … (36 60 64)- quando ancora doveva smaltire il fuso e le sbornie dei festeggiamenti italici post trionfo US open, e nella metà alta del tabellone per raggiungere la finale le teste di serie sono Svitolina n.4 e Mladenovic n.5. Giù in basso la testa di serie n.2 è la Radwanska e nella metà bassa le altre teste di serie sono Riske n.7 Pliskova n.3 e Zheng n.8. A giocarsi le qualificazioni non ci sono tenniste che mi sembrino particolarmente pericolose: la n.1 Hlavackova (anche nota come signora Sestini…) ha perso subito, mentre al secondo turno è al momento approdata una vecchia nostra conoscenza, Nicole Vaidisova, ex signora Stepanek. Poichè un paio di qualificate finiranno per gravitare nell’area Pennetta non mi pare che sulla carta ci sia troppo da preoccuparsi, sempre che Flavia però giochi come sa e non come ha fatto a Pechino con le sue varie avversarie, sia le prime poi battute, sia la Pavlyuchenkova che le ha fatto invece un brutto sgambetto mettendo a rischio la sua partecipazioni alle finali Wta di Singapore.

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