[1] D. Ferrer b. [8] F. Fognini 6-4 6-2

Non doveva essere una partita semplice per Fabio Fognini e non lo è stata. I precedenti non lasciavano troppo spazio all’immaginazione, un perentorio 8-0 a favore dello spagnolo, testa di serie numero 1 a Vienna e sempre in grande spolvero nei tornei ATP 500, gli stessi in cui Fabio Fognini ha costruito in questo 2015 la sua classifica. Nessuna vittoria, ma due finali, ad Amburgo e Rio de Janeiro. Proprio in Brasile Ferrer aveva negato il successo all’azzurro, imponendosi con un tassativo 6-2 6-3 sulla superficie che entrambi prediligono.
È Fabio a vincere il sorteggio e lasciare allo spagnolo l’onere di servire per primo. Fognini è iper-aggressivo in risposta e gli bastano un paio di accelerazioni per incassare il primo break e salire 2-1. Nel quarto game è ancora il ligure a sorprendere Ferrer con un campionario di colpi micidiale e nonostante trascini il gioco sino ai vantaggi l’azzurro riesce a confermare il break. Il set fatica a seguire i servizi e l’iberico trova un jolly sul 30-30 tirando un passante di dritto che gli concede una palla break e l’immediato tre pari. Fabio è ancora brillante e riesce a frenare l’emorragia rispondendo al turno di servizio portato a casa da Ferrer, ma è in risposta che concede allo spagnolo di scappare via con troppa facilità moltiplicando i gratuiti. Così al servizio sul 5-4, l’iberico indovina la risposta sulla palla break e si prende il primo set.
Fabio si prende una pausa e torna negli spogliatoi lasciando Ferrer a riflettere sulle lunghe panchine del Wiener Stadthalle, ma gli errori di misura aumentano in maniera considerevole e Fognini perde il terzo degli ultimi quattro game al servizio. La partenza con handicap non scoraggia l’azzurro che nel terzo gioco tenta una reazione, ma lo spagnolo è decisamente on fire e non concede a Fabio di tornare in partita. Al cambio campo Fognini si toglie la scarpa e chiama l’MTO, presumibilmente a causa di un piccolo fastidio al piede destro. Il tentativo di spezzare il ritmo dell’iberico ha successo e Fabio interrompe il parziale di cinque giochi a zero salvando la prima delle quattro palle break concesse, ma la facilità con cui Ferrer tiene il servizio azzera le speranze dell’azzurro, che non riesce più a rendersi pericoloso in risposta e tira i remi in barca, lasciandosi breakkare per l’ultima volta.

Negli altri incontri in programma oggi sorprendono i successi di Ernest Gulbis e Steve Johnson. Il lettone è riuscito ad avere la meglio conquistando due volte il tie-break ai danni di Ivo Karlovic, che con i 19 ace odierni si porta a 138 servizi vincenti dal record del connazionale Goran Ivanisevic, datato 1996. Difficilmente riuscirà a superarlo entro la fine dell’anno, con sole due settimane di tornei ancora a disposizione. L’upset del giorno è però quello dell’americano Steve Johnson, che con la semifinale viennese sale sino alla 39esima posizione del ranking, a due gradini dal suo miglior risultato. Quello contro Kevin Anderson è, in termini di classifica, il successo di maggior prestigio dell’americano, che non aveva mai battuto un giocatore così in alto nella graduatoria ATP (11). Ultima in ordine di tempo l’affermazione di Gael Monfils su Lucas Rosol, che nel secondo turno aveva estromesso dal torneo l’amico Wilfred Tsonga. Il parigino, che ha saltato il tour asiatico a causa dei soliti problemi alla schiena, in settimana ha nuovamente cambiato allenatore dopo la separazione con Jan De Witt e sembra aver ritrovato una buona condizione in vista del master 1000 di Bercy, dove nel 2009 e nel 2010 ha raggiunto la finale, sconfitto da Djokovic e Soderling.

Risultati:

E. Gulbis b. [7] I. Karlovic 7-6(4) 7-6(5)
S. Johnson b. [2] K. Anderson 5-7 7-6(5) 6-4
[6] G. Monfils b. L. Rosol 6-7(3) 6-3 6-3