Arantxa Sanchez in esclusiva: "Pennetta ha fatto la storia come me" (audio esclusivo)

Interviste

Arantxa Sanchez in esclusiva: “Pennetta ha fatto la storia come me” (audio esclusivo)

Ubaldo Scanagatta ha intervistato a Singapore Arantxa Sanchez. L’ex n. 1 del mondo ha evocato la sua gioia ed emozione per il trionfo di Flavia Pennetta a New York. Ritorno al passato, inoltre, con il ricordo delle sue vittoria contro Steffi Graf e Raffaella Reggi

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A Singapore, il nostro direttore Ubaldo Scanagatta ha intervistato Arantxa Sanchez sulla performance leggendaria di Flavia Pennetta agli US Open. L’ex n. 1 del mondo spagnola, vincitrice di quattro tornei dello slam (3 Roland Garros e 1 US Open), nonché di 29 titoli in singolare e ben 69 in doppio, ha raccontato la forte emozione nel vedere trionfare l’azzurra a Flashing Meadow. L’exploit della Pennetta ha ricordato alla Sanchez la sua prima vittoria in un major – a Porte d’Auteuil nel 1989 – quando sorprese Steffi Graf. La campionissima tedesca non perdeva da due anni e mezzo ed era la favorita indiscussa del torneo. Arantxa ha evocato, inoltre, la celebre smorzata con cui ha annullato uno dei due matchpoint alla nostra Raffaella Reggi nel match di sedicesimi di finale a Wimbledon, nel 1989, incontro poi vinto per 4-6 6-3 7-5.

Cosa pensi di Flavia Pennetta adesso. Io ho parlato con te agli US Open quando stava andando avanti però ti aspettavi che riuscisse in quel miracolo?

Credo sia stata una sorpresa, però quando ci si trova in quel moment, devi saper coglierlo. È vero che Serena aveva molta pressione. Tuttavia, è stato bello vedere Roberta con il suo slice, che fa male, dà fastidio perché rimbamza basso. Non aveva nulla da perdere e ha vinto. E poi in finale hanno giocato due grandi amiche. Si conoscono benissimo da tanti anni. In una finale può succedere di tutto ma credo che Flavia fosse favorita. Alla fine hanno giocato una bella partita. Sono stata contenta perché conosco entrambe, sono due ragazze sensazionali, sono due bellissime persone e grandi giocatrici. Come ho detto, nel tennis non si sa mai, se si lavora duramente e con qualità, alla fine può arrivare il momento da cogliere, proprio com’è successo per Flavia, ma anche per Roberta che, ora, può continuare a fare cose bellissime. Per Flavia ho pianto davvero dall’emozione, come hanno pianto anche Martina [Navratilova] e Tracy [ Austin] perché è stato un momento davvero speciale, una finale tutta italiana. Speciale anche per il rapporto che c’è tra loro che sono così grandi amiche. Ho provato un’emozione fortissima, le conosco tutte e due e dunque è normale commuoversi. Credo che Flavia abbia realizzato il suo sogno vincendo un torneo dello Slam; poi si è qualificata per la prima volta al Masters, tra l’altro ha già vinto una volta il doppio alle Finals e credo che ora debba essere serena. Deve godersi il momento e giocare tranquilla. Speriamo riesca a vincere i prossimi incontri ma anche se dovesse perdere, ha vissuto davvero la stagione migliore della sua carriera e la gente si ricorderà sempre che è la campionessa degli US Open. E poi se vuole sposarsi e avere dei figli è normale… Con Fabio Fognini, il suo fidanzato, sono perfetti, formano una bellissima coppia e sono molto felici.  Così come questo è un momento storico per l’Italia – ed anche un bellissimo momento per Roberta Vinci, – lo è stato anche per la Spagna quando ho vinto contro Steffi Graf nel 1989, e non ero affatto favorita.

È rimasto quello lo slam più sorprendente per te?

Tutti si ricordano ora di quella mia vittoria. Quello è l’inizio della mia carriera, è indimenticabile per me, ho giocato la migliore partita in quel momento, per tre ore e mezza. Steffi era imbattibile in quel periodo, è stata due anni e mezzo senza perdere, l’anno prima aveva battuto la Zvereva, n. 5 del mondo, 6-0 6-0 in 35 minuti. Quindi è stato un momento storico poiché nessuno pensava che potesse accadere, forse ci credevo solo io. Ho colto l’attimo. Ma poi ne cogli altri. In seguito ho vinto anche lo US Open. E sono felice poiché sono riuscita a diventare anche n. 1 del mondo in singolo e in doppio e ci sono riuscite solo in tre. Sono molto soddisfatta della mia carriera ma anche di assistere a momenti come questi, come quello della finale dello US open di quest’anno, un momento storico per l’italia, per il quale sono arrivate a New York perfino le personalità politiche. La gente se ne ricorderà per sempre.

Due giorni fa ero a cena con Raffaella Reggi che si è ricordata delle partite disputate con te, in particolare quella in cui ha avuto due matchpoint a Wimbledon e tu le hai fatto una palla corta micidiale…

Sì, le ho fatto un drop shot incredibile. Raffaella è una mia grande amica; so che per lei non è facile ricordare quel momento,  quella palla è stata dura per lei ma per me è stata pefetta (ride).

a cura di Laura Guidobaldi

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