David Ferrer ha vinto più sul cemento che sulla terra

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David Ferrer ha vinto più sul cemento che sulla terra

Con il successo ottenuto due settimane fa a Vienna, David Ferrer ha pareggiato i conti dei titoli ATP conquistati sul duro (12) con quelli sul rosso, così come il numero di incontri vinti: 303

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Non è bello, non è elegante, non è trascinatore né personaggio. David Ferrer, 33 anni, è piuttosto l’esaltazione della regolarità portata ai massimi livelli. Ormai da anni in pianta stabile nella top ten ATP, subito alle spalle dei più forti al mondo, lo spagnolo riesce sempre a sorprendere appassionati e addetti ai lavori con prestazioni sopra le righe.

“Ferru” è però talmente sottovalutato, o molto più semplicemente snobbato, che alcune sue statistiche passano quasi inosservate. Quanti si sono accorti che grazie al titolo di Vienna, Ferrer è salito a 12 tornei vinti sul duro, pareggiando il conto con i titoli conquistati sulla terra battuta? Colui che è sempre stato considerato un “terraiolo”, seppure di gran livello, ha alzato esattamente lo stesso numero di trofei sul cemento, sia all’aperto che indoor, rispetto a quelli sul rosso. E se aggiungiamo due ATP sull’erba, abbiamo un quadro in apparenza sorprendente: lo spagnolo ha vinto di più sulle superfici rapide.

Da un punto di vista tecnico, Ferrer pare fatto apposta per la terra battuta: piedi veloci, gambe rapide negli spostamenti, leggerezza e forza allo stesso tempo, in particolare con il dritto; e un’attitudine da combattente che lo porta a resistere a battaglie molto lunghe ed estenuanti. Di lui si è sempre detto, in maniera un po’ ingenerosa: “Un fantastico maratoneta”. Tuttavia, la sua capacità di spingere queste caratteristiche ai massimi livelli lo ha portato a diventare molto competitivo anche sul veloce. Ferrer fa quasi sempre le stesse cose, non ci si può attendere da lui colpi di genio, ma le fa alla perfezione, riducendo al minimo il margine di errore. Del resto è così che si diventa top ten (dal 10 settembre 2007 al 3 novembre 2008, e dall’11 ottobre 2010 a oggi) e soltanto in questo modo ci si può arrampicare sino al n° 3 del ranking.

Ferrer sta vivendo nel 2015 una seconda giovinezza, seppure questa sia passata un po’ sotto traccia. Forse non ha brillato negli Slam come in altre stagioni (ricordiamo che vanta una finale a Parigi e semifinali a Melbourne e New York), ma ha saputo comunque conquistare cinque tornei, di cui soltanto uno sul rosso, a Rio de Janeiro battendo Fabio Fognini. Per la Lotto, l’azienda di Montebelluna, che ha puntato su di lui si è trattato di un investimento quasi geniale, perchè David ha avuto altrettante passerelle televisive quante gli altri big della racchetta che, però, sarebbero costati molto di più. Federer, Nadal e anche Murray, pretendono cifre improponibili. Semmai c’è da chiedersi cosa aspetti la Uniqlo a creare una linea ispirata al n.1 del mondo, Novak Djokovic oggi molto più “riconoscibile” come testimonial Peugeot, che ha cavalcato benissimo la sua immagine, piuttosto che come testimonial Uniqlo. Ultimamente Djokovic non è neppure andato a giocare i tornei giapponesi. Del resto Uniqlo, che pure veste anche Kei Nishikori, ha mantenuto un basso profilo nella promozion dei suoi tennisti che non si saranno ceto accontentati di poco.

Le statistiche confermano la poliedricità di David Ferrer. Quest’anno stiamo ammirando il miglior David di sempre sul cemento: 0,846 percentuale di match vinti (33 v/6 s) rispetto al 0,654 in carriera e al 0,721 sul rosso (score, quest’ultimo, che lo attesta al 19° posto all-time). E un dato ancora più sorprendente è il seguente: prima di Parigi-Bercy, dove Ferrer è attualmente impegnato, i successi su cemento e terra si equivalgono, 303 su entrambe le superfici.

Guardando il suo carniere (lo riportiamo a fine articolo), si può notare come il campione spagnolo abbia sempre avuto città e tornei preferenziali, come Acapulco e Valencia, passati negli anni da fondo in terra a cemento, rispettivamente outdoor e indoor. Fatto che può senza dubbio averlo aiutato ma soltanto in parte, perché le partite bisogna comunque giocarle e vincerle. Dal 2012 a oggi, Ferrer ha conquistato 9 titoli (dei 15 totali) sulle superfici veloci, forse a testimonianza di una completezza tecnica e fisica pienamente raggiunta negli anni rispetto agli inizi di carriera.

Di certo, avendo un servizio affidabile ma non a livelli top, lo spagnolo ha poggiato gran parte delle sue fortune sui colpi di inizio gioco, come la risposta. Eppure anche in questo caso non è mai stato considerato come dovrebbe essere. A conferma della tesi c’è una precisa statistica: Ferrer è nono nella classifica all-time di giochi vinti in risposta sul cemento, con una percentuale del 30%. A guidare questo ranking è Michael Chang (33%) davanti ad Andre Agassi (32%), quindi Djokovic, Murray, Edberg… Nadal e Federer, per esempio, sono fuori dai dieci. Se si considera soltanto la terra battuta, Ferrer è settimo ma Nadal primo (col 43%!), a testimonianza del differente rendimento del fuoriclasse di Manacor dalla sua superficie preferita rispetto alle altre (e parliamo di un tennista capace di vincere 5 Slam fuori dal rosso). Ferrer ha dunque un rendimento estremamente eterogeneo sui diversi campi, dato quantomeno inusuale negli ultimi trent’anni per i tennisti spagnoli.

Se si confronta il numero di titoli ATP vinti sul veloce (cemento out-in/carpet in) dai top ten (attuali e recenti), ed escludendo i celebri “Fab four”, Ferrer ha fatto meglio di tutti: 12 come Tsonga; seguono a 9 Berdych, 8 Nishikori, 7 Raonic e Gasquet, 6 Wawrinka. Eppure sono considerati tutti molto più competitivi sul cemento rispetto al collega iberico.

A 33 anni, lungi dal ritiro e attualmente impegnato nel Masters 1000 di Parigi-Bercy, Ferrer fa sorgere in noi un quesito inaspettato: chissà se a fine carriera lo immagineremo ancora su un campo in terra, oppure lo vedremo nelle nostre menti impegnato su un fondo in cemento…

Riportiamo l’elenco dei tornei vinti da Ferrer, classificati per superficie, ordinati dal 2002 a oggi.

Cemento (out/ind): Auckland (out), Tokyo (out), Valencia (ind), Auckland (out), Auckland (out), Valencia (ind), Parigi Bercy (ind), Auckland (out), Doha (out), Acapulco (out), Kuala Lumpur (out), Vienna (ind).

Terra: Bucarest, Stoccarda, Bastad, Valencia, Acapulco, Acapulco, Buenos Aires, Acapulco, Bastad, Buenos Aires, Buenos Aires, Rio de Janeiro.

Erba: s-Hertogenbosch, ‘s-Hertogenbosch.

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