Grandi Murray la famiglia felice. È 2-1 britannico (Crivelli). Andy trascina Jamie quasi fatta per i Murray (Marcotti). Storici Murray: una mano sulla Coppa Davis (Giorni). Gran finale al Forte, c'è Fognini-Volandri. E Flavia che fa il tifo (Massetani)

Rassegna stampa

Grandi Murray la famiglia felice. È 2-1 britannico (Crivelli). Andy trascina Jamie quasi fatta per i Murray (Marcotti). Storici Murray: una mano sulla Coppa Davis (Giorni). Gran finale al Forte, c’è Fognini-Volandri. E Flavia che fa il tifo (Massetani)

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Grandi Murray la famiglia felice. È 2-1 britannico (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Andy, ancora imbattuto quest’anno, e Jamie vincono il doppio contro il Belgio: trionfo vicino II numero due del mondo: «Giocare una finale di Davis con il fratello è qualcosa di magico» Riccardo Crivelli C, era ancora l’Impero e infatti quella Coppa Davis la vinsero le Isole Britanniche. In compenso, oggi come allora, potrebbero essere due fratelli a piegare il Belgio e riportare così gli inventori del tennis moderno sul trono della più antica gara a squadre, 79 anni dopo l’ultimo trionfo offerto alla Corona dalla leggenda Fred Perry. UN MOW DOPO In un paese così tenacemente legato alle tradizioni e alla grandezza del passato, i ricorsi storici rappresentano spesso lo specchio della realtà. Nel 1904, furono Laurie e Reggie Doherty, dominatori dell’epoca mitica dei pionieri, a conquistare un cruciale punto in doppio proprio contro i belgi, alla loro unica finale di sempre prima di questo weekend. E poco importa che i Murray, i probabili eroi di quest’era, siano scozzesi, cioè britannici solo quando vincono. Però ieri hanno vinto, regalando alla patria un successo decisivo, di importanza capitale, soprattutto dal punto di vista psicologico. Andy e Jamie, divisi da un anno, da juniores erano un gran doppio, prima che Muzza si rendesse conto che la carriera solitaria poteva riservargli un posto tra i grandi: quindi, la famiglia si ricompone solo in Davis. Ma con tanta sostanza. ALTALENA Quando ti giochi la storia, vai con i più forti: così il capitano belga Van Herck, accanto al titolare Dards (peraltro in campo dopo un’infiltrazione di cortisone), sceglie da logica Goffin. Perciò, su quattro protagonisti del pomeriggio, solo Jamie Murray è un doppista vero. E dunque ne esce una partita totalmente svincolata dal rendimento al servizio (21 palle break complessive con 9 break), però divertente e palpitante, con la coppia di casa straordinaria nell’usare l’ormai dimenticato pallonetto per contrastare il naso spesso a rete dei brits. A turno, Goffin, Dards e il più vecchio dei Murray combinano disastri, mentre Andy fa valere il lignaggio, al servizio e con il carisma nei momenti clou, zittendo alla fine i 13.000 del Flanders Expo che provano in ogni modo a rendere il pomeriggio un inferno (e il giudice di sedia Ramos dovrà perfino allontanare il deejay che mette musica anche durante gli scambi): «Dovevamo gridare per darci consigli a vicenda — dirà Jamie — un’atmosfera incredibile, ma la Davis è così: siamo stati molto solidi mentalmente». L’EROE Il Murray più forte, il numero due del mondo, che quest’anno ha contribuito a 10 vittorie su 11 della squadra (e lui è imbattuto), si ritrova così a un solo punto da un trionfo che sarebbe davvero personale, con tre punti alla causa come solo Becker e Stich (1989 e 1993), nei tempi moderni, hanno saputo portare: «Sapevamo di dover essere aggressivi sul lato della risposta di Jamie — analizzerà il vincitore di Wimbledon 2013 — e su quello abbiamo cominciato a costruire il successo , tatticamente siamo stati eccellenti. Giocare una finale di Davis con tuo fratello è qualcosa di magico e fare il punto per il tuo paese lo rende indimenticabile. ma non è ancora finita, ci manca un punto e dobbiamo mettercela tutta per farlo il prima possibile». Cioè, toccherà ancora a lui, che incrocerà Goffin nel primo singolare di oggi: «E’ un giocatore di livello mondiale, non sarà facile». Ma l’Impero sta per tornare.

Andy trascina Jamie quasi fatta per i Murray (Gabriele Marcotti, Il Corriere dello Sport)

Un passaggio a vuoto in mezzo all’autorevolezza dei più forti. Tutto secondo pronostici, vincono i favoriti. I fratelli Murray concedono un set ma assicurano alla Gran Bretagna il secondo punto in questa finale di Coppa Davis a Gand. Una vittoria pesante, che vale un’ipoteca sul successo britannico contro il Belgio, il primo trionfo in Davis dopo 79 anni. In quattro set Andy e Jamie hanno battuto l’inedita coppia composta da Steve Dards e David Goffin (che sorpresa), il meglio che il Belgo poteva offrire. E ora il 1936 – guarda caso, l’ultimo anno di un trionfo britannico a Wimbledon prima della vittoria di Andy Murray nel 2013 – appare più vicino. Oggi basterà un punto alla squadra capitanata da Leon Smith per alzare al cielo l’insalatiera d’argento. Con ogni probabilità toccherà a Andy chiudere definitivamente la contesa quando nel primo match affronterà Goffin. [I secondo match di giornata vedrà Kyle Edmund contro Ruben Bemelmans, anche se i capitani avranno tempo fino a mezzogiorno di oggi per cambiare eventualmente gli accoppiamento (l’alternativa è James Ward, per Edmund). Alla vigilia della giornata decisiva comunque i tifosi inglesi vanno a letto con la rassicurazione del vantaggio. Merito della decima vittoria consecutiva di Murray in match (di singolo e doppio) a cui ha preso parte nel 2015. Oggi l’ultimo ostacolo per premiare la scelta di aver sacrificato gli ultimi mesi della stagione. «Mi preparerò come qualslâ”si altro match – le parole di Murray – Goffra è un giocatore di classe mondiale e con il pubblico dalla sua parte sarà una partita estremamente difficile. Per quanto ci riguarda, abbiamo due chance di vittoria e se, alla vigilia, ci avessero proposto questa eventualità, l’avremmo colta al volo». Solida la prestazione in doppio dei fratelli Murray, che allungano la striscia di vittorie: tre su tre, quest’anno. Vinto il primo set, subiscono il ritorno dei belgi nel secondo. Ma nella terza frazione, dopo cinque break in sei game, è la solidità di Andy a fare la differenza. Il numero due al mondo non è al suo meglio in doppio ma comunque sa far valere la sua maggiore esperienza. E così la Gran Bretagna si trova più vicina alla sua decima Coppa Davis. «Abbiamo accusato tanto stress e tensione. La scelta di Goffin non ci ha sorpreso ma noi abbiamo giocato meglio nel corso del match». Una vittoria che complica i piani del Belgio. «Per noi sarà dura, ma finché ci sarà una speranza, ce la giocheremo», la replica del capitano belga Johan van Herck.

Storici Murray: una mano sulla Coppa Davis (Alberto Giorni, Il Giorno-La Nazione-Il Resto del Carlino)

E ADESSO ai fratelli Murray manca solo un punto per regalare alla Gran Bretagna una Coppa Davis attesa 79 anni. Andy è favorito per conquistarlo nel primo singolare di oggi conto il numero uno avversario David Goffin, chiamato a un’impresa per tenere ancora in vita un Belgio le cui quotazioni sono crollate dopo la sconfitta di ieri in doppio: 6-4, 4-6, 6-3, 6-2. Non sono i plurititolati gemelli americani Bryan, ma Andy e il mancino Jamie Murray si confermano una coppia affiatata. In coppia con Steve Darcis, il capitano belga Van Herck ha schierato il giocatore di maggior talento, David Goffin, ma la scelta non ha pagato. «E’ un successo importantissimo — ha sottolineato Andy —. Siamo rimasti sempre concentrati. Con Goffin non sarà facile, lui ha classe, però siamo vicini al traguardo».

Gran finale al Forte, c’è Fognini-Volandri. E Flavia che fa il tifo (Marco Massetani, Corriere Fiorentino)

Filippo Volandri contro Fabio Fognini. Sembra la finale di un torneo ATP sulla terra rossa, è invece uno dei match che decideranno chi tra TC Italia Forte dei Marmi e Park Genova staccherà il biglietto per la finalissima scudetto di serie A/1 di tennis, in programma dal 4 al 6 dicembre a Montecatini. Dopo i13-3 di una settimana fa in Liguria, oggi (inizio ore io) si replica in Versilia: sei incontri (quattro singolari e due doppi), e la partita di cartello in programma intorno alle 11.30, quando a scendere in campo saranno il livornese ex 25 al Mondo che ha già regalato un tricolore a Forte dei Marmi (2012) e i128enne tennista di Sanremo oggi n. 2i ATP e n.1 d’Italia, conosciuto per il carattere irascibile ma soprattutto per la storia d’amore con la regina degli US Open Flavia Pennetta (annunciata sugli spalti, nella foto in alto con Fognini). All’andata si impose «Fogna» per 6-3, 7-5 ma Volandri ha già dimostrato di esprimersi ai massimi livelli nella competizione a squadre. «Siamo orgogliosi di essere arrivati fin qui, raggiungere la finale sarebbe il massimo — spiega Sergio Marrai, presidente del TC Italia Forte dei Marmi — Domani ci attendiamo un grande pubblico, Fognini a questi livelli può fare la differenza». Sulla bilancia dei singolari, se Genova appare avvantaggiata anche dalla presenza di Alessandro Giannessi (opposto a Matteo Viola), i toscani Valter Trusendi e Matteo Marrai hanno i favori del pronostico contro Gianluca Mayer e Pietro Ansaldo. Sempre oggi, anche il TC Prato proverà a coltivare sogni scudetto con le due formazioni di A/L Le ragazze di Carla Mel (Martina Trevisan, Dentoni, Camerin, Lucrezia Stefanini, Peoni) ospitano (ore io) il Parioli Roma dopo il 2-2 dell’andata: vincere, significherebbe centrare la sesta finale seriale. Gli uomini di Gianluca Rossi e Antonio Cotugno (Mertl, Matteo Trevisan, Crugnola, Grassi, Jacopo Stefanini) hanno il compito di sbancare la Canottiere Aniene dopo aver impattato 3-3 all’andata. Tra i romani ci sarà il n. 58 al Mondo Simone Bolelli. Contro i grandi singolaristi, alla Toscana non rimane che giocare di squadra.

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