Oh Nole Nole! Quanto ci manca Novak Djokovic

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Oh Nole Nole! Quanto ci manca Novak Djokovic

Tutti si lamentano del mancato ricambio generazionale. Poteva andare peggio, se un serbo, cinque anni fa, non avesse vinto una Coppa Davis e avesse dato retta ai suoi tormenti. Eccovi la storia senza Novak Djokovic

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Novak Djokovic - US Open 2015
 

È il primo gennaio 2011, Djokovic ha appena annunciato il ritiro.
“Credo di essere nato nel momento sbagliato. Forse in un altro mondo sarei potuto diventare numero uno, ma in questo mondo, con due fenomeni come Nadal e Federer è impossibile. Ci ho pensato a lungo. Troppo stress, troppa ansia. Devo pensare alla mia salute fisica e mentale prima di tutto. Ne ho parlato con la mia famiglia e con il mio team ed abbiamo deciso che una pausa a tempo indeterminato è la soluzione ideale. Non so quando tornerò e non so se tornerò, ma sono sereno per la mia decisione”.

Lo shock per la notizia bomba viene assorbito in fretta perchè l’Australian Open è alle porte e con l’Australian Open arriva un altro shock. Andy Murray vince finalmente uno slam, su un Federer un po’ spento in finale.
È maggio e la terra rossa, si sa, è dominio di Rafa. Al Roland Garros si rivive un po’ di amarcord con la finale Federer-Nadal che mancava dal 2008. A Wimbledon invece si torna in territorio di soprese, con Tsonga, che superato Federer nei quarti ed il sorprendente Tomic in semifinale si arrende in finale a Nadal in quattro set. La finale dell’US Open regala la prima sfida tra Federer e Nadal in quel di New York. Roger non ne vuole sapere di perdere da Rafa in tutti e quattro gli slam e si oppone per una volta ferocemente alla grinta del più giovane avversario. La vittoria dello svizzero in cinque set passerà probabilmente alla storia come una delle sue imprese più difficili. A fine anno Nadal è numero uno e Federer numero due. Nessuno sembra in grado di intaccare il duopolio.

Il 2012 inizia col botto. Murray cerca in tutti i modi di difendere il titolo contro uno straripante Nadal in finale. La finale slam più lunga della storia però la vince Rafa che diventa il primo nella storia a fare il double career grand slam. Il dominio di Rafa a Parigi non si tocca. Federer torna in finale ma non riesce mai ad arrivare a cinque game in tre set contro Rafa, il quale con cinque finali slam consecutive e quattro titoli è sempre più numero uno.
A Wimbledon tutti aspettano la replica, come ai bei tempi del triennio 2006-2008, ma Rafa si fa sorprendere al secondo turno. Federer ringrazia e supera Murray in finale. All’US Open Rafa non c’è e arriva il secondo slam in carriera per lo scozzese che in finale trova uno stanco Del Potro. A fine stagione, il dominatore di inizio anno è sceso al numero tre e Federer e Murray si contendono il primato. Alla fine la spunta lo svizzero grazie al successo alle ATP Finals.

Si arriva al 2013. In Australia Nadal non c’é, Murray sì. Lo scozzese batte Federer in semifinale, Berdych in finale e diventa finalmente numero uno al mondo. Il maiorchino torna a farsi sentire, come prevedibile, sulla terra battuta, dove passeggia su tutti (compreso un incredulo Tommy Haas in semifinale) vincendo il suo ottavo Roland Garros. A Wimbledon il neo numero uno al mondo si conferma il più forte battendo Del Potro in finale. Sono tre slam su quattro per lo scozzese. Sarà la pressione, sarà il mal di schiena, ma il numero uno al mondo a New York si schianta contro Wawrinka nei quarti. In finale ci vanno Nadal e lo svizzero e tutti danno lo spagnolo per favorito (avendo sempre battuto Wawrinka nei precedenti). Il nuovo Wawrinka si fa valere ma cede a Nadal in cinque set. Lo spagnolo si affaccia di nuovo al vertice della classifica e poco dopo chiuderà l’anno da numero uno. Per Murray, operazione alla schiena e calvario per tornare al vertice.

Il 2014 comincia dove si era concluso il 2013. A Melbourne stessa finale di New York ma questa volta con esito ribaltato. Il diversamente svizzero vince il suo primo slam e non è più comprimario. A Parigi Nadal suona la nona su un sorprendente Gulbis che per due settimane illude i suoi fan di esser diventato un giocatore vero (non lo si rivedrà più). A Wimbledon il vero Federer batte baby Federer, Dimitrov, in tre set, portandosi a quota 19(!) slam. A New York tutti vorrebbero vedere Federer fare 20, ed invece vince Cilic(!!). Capita. A fine anno però il numero uno è di nuovo lui, Federer, per la settima volta.

Arriviamo così alla stagione appena conclusasi. In Australia Wawrinka si conferma su un Murray in ripresa. A Parigi, per la prima volta dai tempi del concilio di Soderling, Nadal arranca, si arrende a Murray in semifinale (dopo averci perso anche a Madrid) e Wawrinka vince il secondo slam consecutivo annichilendo lo scozzese in finale. Quello che una volta era lo svizzero di riserva punta deciso al numero uno. A Wimbledon Gasquet ferma Wawrinka e Federer si ripete in finale su Cilic. Sono nove titoli a Church road per lo svizzero e venti slam in totale! Infine a New York un Cilic semi-infortunato (che evidentemente non era un fuoco di paglia) si issa fino in finale dove cede di nuovo allo svizzero per eccellenza. Federer fa 21, punta al record assoluto di slam e torna, a 34(!) anni, in cima alla classifica mondiale, Murray è secondo. Alla faccia del ricambio.

Alla fine il bilancio degli slam per il quinquennio 2011-2015 risulta:
Nadal 7 (totale 16), Federer 5 (totale 21), Murray 4 (totale 4), Wawrinka 3 (totale 3), Cilic 1 (totale 1, ovviamente).

*Si tratta di un gioco. Senza la pretesa di dimostrare nulla. Abbiamo innocentemente tolto Djokovic dai tabelloni e immaginato chi avrebbe vinto. Siam ben consapevoli che senza Djokovic i tabelloni e le classifiche sarebbero stati ben diversi. Siam ben consapevoli che i risultati sarebbero stati pure ben diversi e che probabilmente nessuna delle versioni alternative raccontate qui sarebbe successa realmente. Tuttavia è divertente provare a immaginare quanti slam avrebbero oggi i vari campioni se Djokovic avesse smesso nel 2010 con un solo slam in bacheca. E secondo voi? Chi ne avrebbe vinti di più? Per gioco, eh. Senza litigare, da bravi.

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