Federer: “Ho ancora tanta voglia di vincere” (Mancuso). Djokovic e Williams, quote a senso unico (Viggiani). Tutti contro Nole. Al via la stagione (Giorni). Intervista a Nadal: “È Rafa il vero problema, e rinasco con l'oro di Rio” (Grassia)

Rassegna stampa

Federer: “Ho ancora tanta voglia di vincere” (Mancuso). Djokovic e Williams, quote a senso unico (Viggiani). Tutti contro Nole. Al via la stagione (Giorni). Intervista a Nadal: “È Rafa il vero problema, e rinasco con l’oro di Rio” (Grassia)

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Federer: “Ho ancora tanta voglia di vincere” (Angelo Mancuso, Il Messaggero)

Ogni anno, immancabilmente, il 31 dicembre ci ritroviamo a canticchiare “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, e il ritornello si addice alla perfezione a Federer e Nadal. Roger è sbarcato a Brisbane, in Australia, dove per il terzo anno consecutivo aprirà la nuova stagione. Lo svizzero a 34 anni vuole stupire e di arrendersi allo strapotere del n.1 Djokovic non ci pensa neppure. Così come Rafa, l’altro rivale storico del serbo, che ha cominciato il 2016 vincendo la ricca esibizione di Abu Dhabi, negli Emirati, e da oggi è in tabellone a Doha, in Qatar, proprio come Djokovic. I numeri dei tre campioni che da oltre un decennio dominano il tennis mondiale sono sbalorditivi: hanno collezionato 40 degli ultimi 48 Slam. Per Federer comincia un nuovo percorso con l’ingresso nel suo team di Ivan Ljubicic al posto di Stefan Edberg. Il croato affiancherà Severin Luthi, che lavora con lui dal 2008, Daniel Troxler e Pierre Paganini, rispettivamente fisioterapista e preparatore atletico. «Ho giocato molto bene per oltre un anno e mezzo, da quando ho superato i problemi alla schiena del 2013 — ha sottolineato lo svizzero — il mio rendimento è stato incoraggiante, sono più sicuro di quanto lo fossi un anno fa». In bacheca vanta 17 successi negli Slam, e l’obiettivo è arrivare a 18. Dovesse riuscirci già agli Australian Open diventerebbe il primo tennista della storia a sfondare il muro dei 100 milioni di dollari di premi ufficiali. Al momento è a quota 97 milioni o poco più. «Il 2015 è stato l’anno di Nole, ha giocato così bene che c’era poco da fare — ha ammesso — è un peccato per me, ma allo stesso tempo non mi dispiace. Ho vinto così tanto in tutta la mia carriera, mi sento di continuare a spingere e poi vedremo quello che succederà». L’obiettivo di Nadal è invece mettersi alle spalle un 2015 nero. Ad Abu Dhabi ha battuto il connazionale Ferrer (6-3 6-7 6-3), quindi in finale il canadese Raonic per 7-6 6-3. E’ in ripresa, ma continua ad avere problemi nel chiudere le sfide come nella passata stagione. «L’ansia mi toglie il tempo sulla palla», ha ammesso. Anche il mancino spagnolo, come il campione svizzero, sta provando a cambiare qualcosa nel suo tennis, cercando di accorciare gli scambi giocando più vicino al campo.

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Djokovic e Williams, quote a senso unico (Mario Viggiani, il Corriere dello Sport)

Gennaio. Si ricomincia; in avvicinamento agli Open che partiranno il 18, Roger Federer è arrivato a Brisbane, mentre Andy Murray è sbarcato a Perth, senza la moglie Kim Sears che partorirà a febbraio. In Inghilterra i bookmaker sono già pronti da un pezzo per tutto ciò che potrà accadere nel 2016 della racchetta. Australian Open, primo Slam dell’anno: Novak Djokovic strafavorito tra gli uomini, quotato a 1,80, mentre Serena Williams è favorita tra le donne, ma la quotazione è un po’ più alta: 3,25. Il principale antagonista del serbo, sempre secondo i bookies, è Murray a 6,50, seguono Federer a 9,00, Nadal a 13, Wawrinka a 15, Nishikori a 26, Berdych a 56, Kyrgios, Dimitrov, Cilic e Tsonga a 67, Raonic a 81 (da Melbourne avrà Carlos Moya a rimpiazzare Ivan Ljubicic nel suo staff). Tra gli estremi outsider ci sono anche i nostri: Fognini a 400 contro 1, Seppi, Bolelli e Lorenzi a 500, Cecchinato a 3.000. Passando alle donne, dopo Serena la lavagna rispecchia l’estemporaneità delle pretendenti, con Sharapova e Azarenka seconde forze a 9,00, Halep a 11, Kvitova a 15, Muguruza a 17 e via via tutte le altre, con Vinci a 200 contro 1, Giorgi a 300, Errani a 400 e Knapp a 800. Passando agli altri tre Slam, per il momento le quote rispecchiano quelle proposte per l’Australian Open. Ovvero con Djokovic offerto a quota massima 2,20 per il Roland Garros (l’unico Slam che però ancora gli manca: Nadal è a 4,50), a 2,38 per Wimbledon (qui il “contro” è Murray a 5,50) e infine ancora a 2,38 per l’US Open (anche qui sempre 5,50 per Murray). Tra le donne invece Serena è a 3,75 per il Roland Garros, a 3,00 tanto per Wimbledon quanto per l’US Open. Il 2016 è anno olimpico: anche per Rio (si giocherà all’aperto sul cemento) favoriti Djokovic a 1,83 e la Williams a 3,00. Nelle competizioni a squadre, Serbia favorita a 3,50 in Coppa Davis (Italia a 21) e Repubblica Ceca a 1,62 in Fed cup (con la Russia a 2,25 e le altre nazioni a richiesta, Italia compresa).

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Tutti contro Nole. Al via la stagione (Alberto Giorni, Il Giorno)

Eravamo eravamo rimasti al pallonetto di Andy Murray, che il 29 novembre aveva sigillato il trionfo della Gran Bretagna in Coppa Davis. Trentacinque giorni dopo, ricomincia la stagione del grande tennis e il primo squillo è di Rafael Nadal, che ieri si è aggiudicato la ricca esibizione di Abu Dhabi superando in finale 7-6, 6-3 Milos Raonic, in attesa del primo vero test in programma a Doha. Dove ci sarà anche Novak Djokovic, pronto a dare battaglia fin da subito dato che l’Atp del Qatar è l’unico in cui l’anno scorso non è arrivato in finale. Partiranno dagli Emirati anche Simone Bolelli, impegnato al primo turno con il russo Gabashvili, e Andreas Seppi, opposto al lituano Berankis. Un altro classico torneo di preparazione agli Australian Open, che partiranno il 18 gennaio, è quello di Brisbane, che vede ai nastri di partenza Roger Federer, al debutto dopo aver interrotto la collaborazione con Stefan Edberg ed aver sostituito lo svedese con Ivan Ljubicic, ex n.3 del mondo: oltre agli Slam, it principale obiettivo del 2016 sarà l’oro olimpico in singolare, unico titolo di rilievo che gli è sempre sfuggito. A Brisbane c’è anche il tabellone femminile e la partecipazione azzurra è nutrita. Poco fortunati i primi sorteggi: Sara Errani affronterà la svizzera Bencic, Roberta Vinci avrà l’esperta Jankovic, mentre Camila Giorgi debutterà con la temibile tedesca Kerber. Infine si gioca a Auckland, dove Francesca Schiavone a 35 anni insegue il trampolino di lancio per centrare la qualificazione agli Australian Open. Sarebbe il 63° Slam consecutivo ed eguaglierebbe it record della giapponese Sugiyama: l’ultima impresa di una carriera da applausi.

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Intervista a Nadal: “E’ Rafa il vero problema, e rinasco con l’oro di Rio” (Filippo Grassia, Il Giornale)

L’anno orribile è finalmente alle spalle, niente Slam, neanche un Master 1000, fuori dai «fab four», solo quinto nel ranking mondiale. Il 2016 di Rafa Nadal è partito da Abu Dhabi: in semifinale ha vendicato la sconfitta subita due anni fa dal connazionale Ferrer proprio al Mubadala World Championship; in finale ha sconfitto il canadese Raonic, che ha battuto anche oltre i 230 km/h, per 7-6, 6-3. «Sono soddisfatto perché ho giocato alla grande molti punti, come non mi accadeva da tempo. Oltre ogni previsione il feeling con la palla. Non ero mai stato così bene, così in forma, a inizio anno. Ne ho parlato nello spogliatoio con Ferrer. E lui mi ha risposto che di solito si gioca con questi ritmi e con questa intensità a metà stagione. Se abbiamo provato con successo tanti colpi difficili, è perché siamo già in buona forma». Allora pensa di recuperare il gap con Djokovic e Federer? «Negli ultimi mesi non ho avuto molte occasioni di affrontare Nole, Roger e gli altri top, non andavo così avanti nei tabelloni. Ma io ho fiducia di tornare ai miei livelli. Djokovic è un problema per tutti. E anche Federer incanta con il suo tennis sempre competitivo. Ma il problema vero sono io. Se recupero la migliore condizione dopo i tanti incidenti che ho avuto negli ultimi anni, posso battermi con chiunque. Allora potrò essere io un problema per Nole i altri». Quale è la ricetta per tornare a vincere uno Slam? «Lavorare e ancora lavorare. A differenza dei miei avversari, non mi sono fermato un giorno negli ultimi mesi proprio per ritrovare il rendimento che mi permetta di fare grandi cose nei tornei più importanti. Quello che conta è che io mi sento sempre meglio, di giorno in giorno acquisto convinzione. Presto sarò in grado di fare lunghi scambi ad alto livello». La rincorsa partirà dai tornei in terra rossa? «Io spero di fare bene fin dagli Australian Open sul cemento. Sono in campo a Capodanno proprio per questo motivo. E poi ho vinto tanto anche sulle superfici rapide». Si ha l’impressione che la Spagna non offra più grandi giocatori, che la vena sia esaurita… «Vi sbagliate anche se non tutte le generazioni possono regalare grandi giocatori, top-ten di valore. Ma le scuole sono buonissime e i maestri sono fra i migliori al mondo. A maggio aprirò anch’io un’accademia, porterà il mio nome, con l’obiettivo di aiutare i ragazzi e le ragazze di maggior talento. Il progetto del tennis in Spagna è sempre all’avanguardia. E io voglio dare una mano per crescere nuovi campioni». Come si trova con la nuova racchetta? «Gioco molto bene con il nuovo modello di Babolat, un’evoluzione di quello precedente, che mi permette di esaltare le mie caratteristiche un po’ particolari. Specie adesso che non sono più un ragazzino e ho avuto tanti acciacchi. E importante la ricerca in questo campo». Cosa preferirebbe vincere nel 2016: uno dei quattro major o l’oro ai Giochi di Rio? «Mi piacerebbe vincerne anche uno solo per essere di nuovo felice. L’Olimpiade vale uno slam. Sarebbe un bel ritorno al grande tennis.». «Non è finito», ha detto l’ex Pat Cash, che ha paragonato i colpi di Nadal al miglior swing del golf.

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