Borna Coric: “Quest’anno vorrei entrare nei Top 30. E anch’io avevo pensato a Ljubicic”

Interviste

Borna Coric: “Quest’anno vorrei entrare nei Top 30. E anch’io avevo pensato a Ljubicic”

Il finalista di Chennai era stato intervistato a Zagabria durante la preparazione invernale. Borna Coric ha tracciato un bilancio del suo 2015 e ha parlato dei suoi obiettivi per l’anno appena iniziato. Rivelando che anche lui aveva pensato al connazionale Ivan Ljubicic come nuovo coach…

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Zagabria, Maksimir Tennis Center. Qui, nella sua città, una delle grandi promesse del tennis mondiale, Borna Coric, ha svolto la prima fase della preparazione invernale. Ed è qui, durante una pausa dagli allenamenti, che il quotidiano croato “Jutarnji List” lo ha intervistato prima della partenza per Dubai, dove ha poi trascorso le festività natalizie ma soprattutto ha completato la preparazione in vista della nuova stagione. Che è iniziata benissimo, visto che al torneo ATP di Chennai ha raggiunto la sua prima finale nel circuito maggiore, anche se ha dovuto cedere a Stan “the Man” Wawrinka.

“Ho riposato molto bene, mi sono preso due settimane e mezza di pausa e mi sono bastate per ricaricare le batterie. Ho dovuto anche seguire l’ATP University a Londra (corso che si propone di fornire ai giocatori una conoscenza approfondita delle regole e dell’organizzazione del circuito ATP e le competenze necessarie per la gestione della loro carriera, ndr) e questo mi ha allungato un po’ il periodo di riposo. Sono già un paio di settimane che mi alleno 5-6 ore al giorno e tutto procede per il meglio” ha dichiarato il giovane tennista croato.

Che di ricaricare le batterie aveva sicuramente bisogno, dopo il brutto finale di stagione che aveva un po’ rovinato il suo 2015, che fino a tutto settembre era stato sicuramente molto positivo. Coric infatti aveva concluso l’estate alla grande, con la vittoria nel Challenger di Barranquilla, in Colombia, che gli aveva permesso di eguagliare il suo best ranking n. 33, e le due successive vittorie in singolare – da n. 1 della squadra – nella sfida di play-off di Coppa Davis tra Brasile e Croazia. Vittorie fondamentali per garantire la permanenza della nazione balcanica nel World Group.
Ma finita l’estate, Borna si è spento. Da quel momento, per lui, 2 sole vittorie e ben 7 sconfitte. Tra queste, quella abbastanza clamorosa contro Donskoy, n. 118 al mondo, al primo turno dell’ATP 250 di Mosca e quelle pesanti in termini di punteggio – entrambe per 6-1 6-2 – contro Cilic e Murray, rispettivamente a Shanghai e a Paris Bercy. Logica conseguenza dei risultati negativi, uno scivolone nella classifica ATP. Alla fine Borna si è assestato in 44esima posizione, comunque un notevole e significativo miglioramento rispetto al n. 95 dove si trovava nella prima classifica del 2015.
Questo è il segnale che la stagione è stata buona. Fossi riuscito a mantenere il mio livello di rendimento fino a fine stagione avrei potuto raggiungere una posizione migliore in classifica, però non ci si può aspettare che riesca ad esprimermi tutto l’anno allo stesso livello e a continuare a salire in classifica. Nel complesso sono soddisfatto di quello che ho fatto” ha dichiarato il vincitore del premio ATP “Star of Tomorrow” 2014, come giocatore più giovane tra i top 100 (premio andato quest’anno ad Alexander Zverev).

Un’annata pertanto complessivamente positiva quella del 19enne croato, al quale è stato chiesto quali siano i suoi ricordi più belli della stagione appena archiviata.
La vittoria contro Bellucci in Davis, da n.1, in quell’occasione ho provato una sensazione particolare. Mi fa piacere, inoltre, ricordare la vittoria contro Stahovsky al primo turno di Wimbledon (9-7 al quinto, ndr)”.

La stagione del giovane talento zagabrese è stata anche caratterizzata dal doppio cambio di allenatore. Fino a metà aprile è stato seguito da Zeljko Krajan, che lo seguiva dal novembre 2014, poi fino a fine novembre ha collaborato con Thomas Johannson, e da dicembre si è affidato alle cure di Miles Maclagan.
“Stiamo ancora imparando a conoscerci, per ora l’impressione è ottima. Io sono soddisfatto, e credo lo sia anche lui. Ci troviamo bene, stiamo andati a cena assieme diverse volte per conoscerci meglio. Quando inizieranno i tornei vedremo se la cosa funziona” ha risposto Coric, a cui è stato chiesto come la scelta sia caduta sull’coach britannico (ma nato nello Zambia nel 1974).
“Sapevamo chi era disponibile per poter lavorare con me e quali erano le opzioni più interessanti. Miles ha lavorato con ottimi giocatori, a partire da Murray. C’erano diversi nomi in ballo, il suo è stato proposto da Lawrence Frankopan, il mio manager (dallo scorso anno anche direttore del torneo ATP di Umago, ndr), e credo che abbiamo fatto la scelta giusta”.

In molti hanno sostenuto che proprio questo doppio cambio di allenatore sia stato uno dei motivi del suo calo di rendimento negli ultimi mesi.
“Non era certo una situazione idilliaca, ma quello che è stato è stato. Ho un carattere tale che una cosa del genere non mi provoca sbandamenti. I cambi di allenatore non sono un motivo e neanche una giustificazione per i cattivi risultati di fine anno. Certo, sarebbe stato meglio che fossi rimasto con lo stesso allenatore, ma è andata così e non è successo niente di drammatico” ha tagliato corto Coric.

Un fattore che invece pare abbia effettivamente influito sulle sue prestazioni negli ultimi mesi sono stati alcuni problemi con le corde, soprattutto nel match perso 6-4 6-4 contro il russo Donksoy a Mosca.
“Mi sono un po’ cercato, volevo provare qualcosa di nuovo perché non ero sicuro di quale fosse la soluzione migliore per me. Ho provato a giocare un paio di volte con le corde nuove, poi sono tornato alle vecchie e questo ha influito sui risultati. Ma, di nuovo, ho 19 anni e questo è un processo che ogni giocatore deve attraversare. Ti cerchi, ti smarrisci, poi ti ritrovi. È una cosa normale” ha ammesso Coric, ma sempre senza dare eccessivo peso alla cosa.

Archiviato il 2015, a Coric è stato chiesto quali siano i suoi obiettivi per il nuovo anno, segnalandogli che il connazionale Ivan Dodig abbia dichiarato che questo sarà l’anno in cui Borna vincerà il suo primo torneo.
“Lo ringrazio molto, e colgo l’occasione per salutarlo. Sono d’accordo, la prima vittoria in un torneo ATP è uno degli obiettivi. Come ho già dichiarato in altre occasioni, desidero anche entrare nei Top 30. Lavoreremo intensamente per capire presto quanto questo obiettivo sia effettivamente raggiungibile”.

Il calendario agonistico del 2016 si presenta molto denso di impegni. Per il giovane Borna, professionista dal 2013, un impegno in più rispetto agli anni precedenti dovrebbe essere quello dei Giochi Olimpici. Gli è stato chiesto se la partecipazione a Rio sia uno dei suoi obiettivi stagionali.
“Naturalmente. Non ne ho ancora la certezza, ma sono molto vicino, a meno di un prima parte di stagione veramente negativa, cosa che spero non accada. È un grande onore, soprattutto per un 19enne. Certo, ci sono anche altri tornei sui quali voglio concentrarmi. Sappiamo che nel tennis i Giochi Olimpici non sono così importanti come nell’atletica o in qualche altro sport. Se dovessi scegliere tra una finale ai Giochi e una finale in un torneo del Grande Slam, comunque sceglierei la seconda”.

Alla fine non poteva mancare una domanda sulla notizia che in quel periodo – si era a metà dicembre – era sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori: il nuovo sodalizio tra Roger Federer e Ivan Ljubicic.
““Ljubo” è un esperto riconosciuto e si è già fatto un nome nel mondo degli allenatori. In un breve periodo ha già fatto veramente tanto. Gli faccio i miei complimenti, è un grande onore allenare Federer e far parte del suo team. Auguro loro il meglio per la prossima stagione” ha risposto Coric, che si era separato da Johansson nello stesso periodo in cui si interrompeva il rapporto tra Raonic e Ljubicic. Per questo, in Croazia, molti avevano pensato che nel circuito ATP potesse crearsi una nuova coppia tutta croata, dopo quella tra Cilic e Ivanisevic. Coric ha ammesso che non fosse proprio un’ipotesi del tutto campata in aria.
“ Eh sì, – ha risposto ridendo Coric – purtroppo la cosa non è andata in porto. Naturalmente abbiamo ragionato anche su questa possibilità, abbiamo parlato delle diverse opzioni possibili, ma alla fine non c’era accordo. Sicuramente Ljubicic a quel punto era già stato contattato da Federer” ha rivelato il giovane croato.

Starà a lui dimostrare che, magari in prospettiva, invece di rispondere ad una telefonata da Basilea, chissà, forse Ivan avrebbe fatto meglio a scambiare qualche sms con Zagabria…

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