AO, uomini: buona la prima per i big. Soffre Cilic, fuori Coric e Paire

Australian Open

AO, uomini: buona la prima per i big. Soffre Cilic, fuori Coric e Paire

Tutto facile per Federer, pochi problemi per Djokovic e Nishikori. L’unica sorpresa arriva dal solito Paire, sconfitto in tre tiebreak da Rubin. Soffrono Cilic e Goffin

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[3] R. Federer b. N. Basilashvili 6-2 6-1 6-2 (Riccardo Urbani)

L’esordio australiano di Roger Federer è condito da numeri sempre più prossimi all’epica: stagione numero diciannove, sessantasettesimo Slam, di cui sessantacinque consecutivi, a sole tre lunghezze dal record assoluto di Santoro. Sia mai che una qualche eccellenza non gli appartenga. Davanti a sé trova per la prima volta il georgiano Basilashvili, posizione 117 nel ranking, onesto frequentatore del circuito Challenger, ma capace lo scorso anno di issarsi fino ad un clamoroso terzo turno di Wimbledon, arricchito dal nobile scalpo di un erbivoro come Feliciano Lopez. Qui invece non c’è partita per il povero Nikoloz: il suo gioco potente ma privo di angoli appare tanto sterile quanto innocuo opposto ai piedi del genio svizzero che non arretrano mai dietro la riga di fondo. Il proverbiale controbalzo fa il resto, costringendo il georgiano a colpire sopra ritmo. E così non ha neppure il tempo  di opporre una qualche forma di resistenza che tutto è già finito, in poco più di un’ora.  Roger mostra un servizio efficace come nei giorni migliori, termometro della sua condizione. In versione Ljubicic sembra voler incrementare l’aggressività in risposta e il back veloce di rovescio nello scambio da fondo. Non resta che attendere match più probanti, a partire dal prossimo turno quando ritroverà quel geniaccio irregolare di Dolgopolov.

[1] N. Djokovic b. H. Chung 6-3 6-2 6-4 (Benedetto Napoli)

Nel terzo match disputato all’interno della Rod Laver Arena esordio per il campione uscente e cinque volte vincitore a Melbourne Novak Djokovic, ad attenderlo la giovane stella coreana Hyeon Chung. Il diciannovenne proveniente dall’Accademia di Nick Bollettieri, nonostante giochi di fronte al suo idolo non si lascia intimidire e controbrekka il campione di Belgrado dopo essersi fatto strappare il servizio nel sesto gioco. Djokovic decide di alzare leggermente il livello del suo gioco e piazza un altro break, chiudendo al servizio il primo set. Secondo parziale che vede il dieci volte campione Slam strappare due volte il servizio al n. 52 ATP e archiviare con un ace il set. Djokovic sembra non voler forzare più di tanto, ciononostante rimane in assoluto controllo del match e a questo punto l’epilogo sembra scontato: l’allievo di Boris Becker piazza un break in apertura di terzo set e si limita a controllare l’incontro. Per Djokovic prestazione perfetta sotto rete (15/15) e al servizio. Chung può prendersela solo ed esclusivamente con la mala sorte visto il sorteggio che definire sfortunato sarebbe un puro eufemismo. Il ragazzo ha lasciato intravedere ottime potenzialità, ma contro questo cannibale attualmente c’è veramente poco da fare.

A. Dolgopolov b. R. Berankis 6-1 3-6 6-4 6-2  (Paolo Di Giovanni)

A vedere il primo set sembrerebbe trattarsi di una partita destinata a durare un’ora, ma in campo c’era il ‘Guru’ di Kiev, pertanto se nel primo parziale gli bastavano un paio di colpi per ottenere praticamente tutti i punti con una valanga di vincenti, nel secondo arrivavano gli errori. Sicuramente da segnalare il cambio di marcia innestato da Berankis che, diventato più solido, ha  iniziato ad appoggiarsi bene sulla palla facendola viaggiare a velocità non indifferenti. Ritmo altissimo che gli è valso la conquista del secondo set, grazie anche ad un disastro di Dolgopolov (break concesso da 40-0). Il lituano era addirittura riuscito a portarsi avanti nello score generale prima che arrivassero in concomitanza il suo calo e l’inusuale decisione dell’ucraino di mettersi a palleggiare e giocare con saggezza i punti importanti: da 2-4 a 6-4 in favore del ‘Dolgo’. Il quarto set è un assolo, quasi come il primo, contro un avversario ormai sparito dal campo. Probabilmente al secondo turno ci attenderà un gran match, sulla sua strada ci sarà infatti Roger Federer.

[9] J. Tsonga b. M. Baghdatis 6-4 4-6 6-4 6-2 (Raoul Ruberti)

Dieci anni dopo la finale in cui venne sconfitto da Federer, Marcos Baghdatis torna ancora una volta a Melbourne. La sua permanenza nel torneo è breve ma più che sufficiente a chiudere in bellezza la prima giornata di questo Happy Slam. E happy deve essersi sentito anche il pubblico della Margaret Court Arena: i deliziosi dropshot tagliati di dritto (ormai una rarità nel circuito) e passanti di rovescio incrociato del cipriota, apparso ringiovanito per lunghi tratti del match, si sono sommati alla combinazione di ace, smash e vincenti lungolinea di un Jo-Wilfried Tsonga in crescita. In questo bello spot per il tennis è sufficiente una flessione dell’uno o dell’altro in un singolo turno di servizio per decidere ciascuno dei primi tre set, altrimenti dominati senza difficoltà dal tennista in battuta. Baghdatis riesce a resistere dal farsi spedire di qua e di là dai colpi di boxe del francese, sempre impegnato nel tentativo di scoprire un lato del campo in cui affondare. La battaglia tra due atleti con il costante rischio di perdere la concentrazione si conclude però come da pronostico (5-0 i precedenti a favore di Tsonga). Nell’ultimo atto Baghdatis cede di colpo, ormai non più in grado di mantenere quel livello di gioco per un intero incontro di questa durata. Una interminabile serie di quindici consecutivi regalano a Tsonga il pass per il secondo turno Slam, dal 2007 una certezza per lui.

[14] G. Simon b. V. Pospisil  6-7(4) 6-3 6-2 6-4  (Daniele Maialetti)

Equilibrio, questo aveva fatto intravedere la partita, fin dai primi turni di battuta del primo set, in cui i due giocatori non riuscivano a creasi occasioni per brekkare l’avversario, complici le ottime percentuali di prime, 61% con 8 ace per Pospisil e ben il 73% per Simon. Inevitabile conclusione di questo primo parziale non poteva che essere il tie break nel quale il canadese, con un paio di soluzioni di pura violenza con il diritto, prevaleva con il punteggio di 7 punti a 4. Purtroppo quell’ equilibrio visto nel primo set, non si è più visto sul campo 2 di Melbourne Park, Pospisil non riusciva più con le sue soluzioni rapide (servizio e diritto a seguire) a far male al francese, che invece aveva il merito, di portare il canadese nel suo habitat preferito: una lunga ragnatela di scambi. Così si concludevano i seguenti due set in maniera molto netta 6-3 6-2 per Simon. Da annotare un medical time out da parte di Pospisil a metà secondo set per un problema alla gamba. Nel quarto set Pospisil ritrovava quella spinta emotiva e fisica nei suoi due colpi migliori, per dare ancora battaglia, ma un break del francese nell’ ottavo gioco spegneva i sogni di rimonta del canadese.

[12] M. Cilic b. T. De Bakker 6-7(4) 7-5 6-2 6-4 (Domenico Giugliano)

Sotto il torrido caldo australiano, comincia con qualche complicazione il cammino del campione Us Open 2014, Marin Cilic. Il tennista croato deve ricorrere al quarto set per avere la meglio sul numero 100 della classifica ATP, Thiemo de Bakke. L’olandese gioca due grandissimi set. Vince il primo al tie break e va avanti di un break nel secondo set sfruttando gli errori di dritto di Cilic. Ma nell’ottavo gioco la partita cambia padrone. Cilic recupera ed incamera il set al dodicesimo gioco. Il terzo set vede il netto dominio della testa di serie numero 12 che chiude al quarto grazie al break al nono gioco e al terzo match point. Un Cilic non convincente, dunque, che ora attende al secondo turno Albert Ramos-Vinolas, vincitore a sorpresa su Borna Coric per tre set a zero.

A. Ramos b.Vinolas b. B. Coric 6-2 6-2 6-3 (Giovanni Vianello)

Uno smash comodo tirato fuori, un passante millimetrico da parte dell’avversario ed una racchetta spaccata. Questa, in tre scatti, la giornata di Borna Coric, giovane promessa croata, che neanche quest’anno riesce a passare un turno agli Australian Open, estromesso al primo turno da Ramos-Vinolas, che i più ricorderanno per essere stato il vincitore su Federer all’ultimo Shanghai. Non ha funzionato praticamente niente oggi in Coric, in particolare è stata deficitaria la resa nelle palle break, dove ha messo a segno un brutto 0/7, ma molti anche i gratuiti, sia di dritto che di rovescio. A Ramos è bastato non sbagliare troppo, oggi ci pensava l’avversario.

[6] T. Berdych b. Y. Bhambri 7-5 6-1 6-2 (Manuel Dicorato)

Quasi 365 giorni dopo la Margaret Court Arena ritrova Yuki Bhambri e la testa di serie numero 6. Nel 2015 era Murray, quest’anno Berdych. Sotto un sole cocente ed oltre 30 gradi i due giocatori entrano in campo pronti per la prima volta ad incrociare le proprie racchette sotto lo sguardo dei pochi spettatori presenti. Se per Berdych è la cinquantesima consecutiva in uno slam, per Bhambri è appena la seconda partecipazione in un major. L’indiano, numero 90 del mondo e campione juniores a Melbourne nel 2009 ha messo in mostra degli ottimi colpi ma non è bastato per impensierire l’avversario.
Dopo esser partito forte togliendo il servizio a Bhambri, il tennista ceco ha un passaggio a vuoto che paga immediatamente: sul 4-2 il ventitreenne di Nuova Delhi toglie il servizio al più quotato avversario per poi pareggiare i conti nel game successivo nonostante il numero 6 del mondo fosse riuscito a conquistarsi una palla break. Mentre si profila il tiebreak all’orizzonte, l’indiano ha un’incertezza e con un doppio fallo consegna alla testa di serie numero 6 il primo set. Da lì è un monologo ceco.
Berdych strappa il servizio all’avversario nel secondo game per poi ripetersi nel sesto concludendo agevolmente il secondo parziale col punteggio di 6-1. Come nei primi due set, anche nel terzo set il numero 95 del mondo viene brekkato nel primo game al servizio. È l’inizio della fine. Il finalista dell’edizione 2010 di Wimbledon non avrà più problemi e recitando il copione del secondo set chiude senza alcun momento di difficoltà col punteggio di 6-2 in poco più di un’ora e quarantacinque. Il punteggio pesante nasconde la buona prestazione dall’indiano, che dopo esser entrato l’anno scorso nei primi 100 è chiamato a fare un altro passo in avanti in questo 2016. Per Berdych invece, la caccia al primo slam in carriera proseguirà contro il bosniaco Mirza Basic che ha vinto e convinto contro l’olandese Haase.

D. Dzumhur b. K. Edmund 1-6 7-6(4) 4-6 6-3 6-1 (Paolo Di Giovanni)

A sorpresa Damir Dzumhur elimina Kyle Edmund. Partita poco spettacolare, nella quale si registrano numerosi errori gratuiti, e determinata da un infortunio alla gamba sinistra che ha limitato il potente gioco del giovane britannico dal quarto set in avanti. Edmund parte a razzo, fa quello che vuole quando ha la possibilità di mettere i piedi sulla riga di fondo, soprattutto con il dritto, e,  aiutato dal 23enne di Sarajevo in apparente confusione, chiude rapidamente il primo set. Il nativo di Johannesburg dà l’impressione di avere nelle proprie corde il destino del match, ma a inizio secondo set diventa falloso. Dzumhur accenna  una reazione variando di più tra discese a rete e rovesci in back e dopo essere stato avanti per quasi tutto il set fa suo il secondo parziale al tie-break. Edmund prende le misure, torna a dominare da fondo fino a quando non chiede l’intervento del fisioterapista. Riesce a far sua la terza partita, ma inizia a calare vistosamente, ne approfitta quindi Dzumhur che si guadagna l’approdo al quinto. Nel set decisivo un Edmund a mezzo servizio resiste fino al quarto gioco, poi getta la spugna ed il bosniaco può festeggiare la sua prima vittoria a Melbourne Park.

[19] D. Thiem b. L. Mayer 6-2 7-6(6) 4-6 7-6(0) (Benedetto Napoli)

Il 1T tra i due tennisti dal rovescio monomane parte subito forte con Thiem che strappa il servizio a Mayer nel primo gioco e non concede nessuna occasione per il controbreak, anzi brekka nuovamente il n. 35 ATP sfruttando la prima di 3 palle break e chiude il set non concedendo nessun punto alla battuta. Nel secondo parziale Mayer riesce ad alzare il suo livello di gioco e nonostante i break avvenuti nel settimo e nel decimo game (prima l’austriaco, successivamente l’argentino) si arriva dritti al tie-break conquistato dal n. 19 del seeding grazia a un poderoso ace sul secondo set-point a propria disposizione. Mayer non ci sta a fare da sparring-partner e si porta a casa il terzo set strappando il servizio a zero nel nono gioco e confermando abbastanza agevolmente il successivo turno di battuta. Il semifinalista di Brisbane parte a mille nel quarto set e brekka l’argentino nel secondo gioco del quarto parziale, ma causa “braccino del tennista” non chiude il match nel nono game e non sfrutta un match-point nell’undicesimo, ma domina il tie-break decisivo lasciando a zero un Mayer che chiude il match in evidente crisi di nervi. Il pubblico del court 8 ha potuto assistere a un partita molto ben giocato da entrambi i tennisti con alcuni tocchi di fino non indifferenti. Mantenendo questa solidità al servizio (riducendo i passaggi a vuoto) e incisività in risposta il ventiduenne austriaco riuscirà a togliersi qualche soddisfazione in questo Slam.

[15] D. Goffin b. S. Stakhovsky 3-6 6-3 6-4 6-4 (Tommaso Voto)

Esordio complicato per il n.15 del seeding Goffin, che, dopo aver perso il primo set, riesce a rimontare un combattivo Stakhovsky ed approdare al secondo turno dello Slam australiano. Il primo parziale del tennista belga è un compendio di errori clamorosi, infatti David si trova immediatamente sotto nel punteggio e fa complessivamente molta fatica a tenere la palla in campo. Tuttavia Goffin opera, anche, un controbreak, ma vanifica tutto con un doppio fallo, che manda il suo avversario sul 5-3. Sergiy, che verticalizza bene il gioco, conquista il 6-3 con un ace e fa corsa di testa nell’incontro, ma il n.16 ATP ritrova la spinta e le sue geometrie di gioco e vince rapidamente il secondo set. Che Goffin non sia in giornata lo dimostra l’ennesimo break subito in apertura di terzo parziale, in cui ancora una volta cerca soluzioni forzate che finiscono fuori misura. Oltre all’errore quello che stupisce è la difficoltà del belga di trovare il “suo” lungo linea di diritto, un colpo che generalmente regala tanti punti a referto. L’ucraino non capitalizza il vantaggio, anzi perde tre giochi di fila e Goffin si invola sul 3-2. Sergiy, per un attimo, si rimette in carreggiata perché rientra in parità, ma il belga trova l’allungo decisivo nel nono gioco. Vinto il set 6-4 ormai il match si mette in discesa per David che controlla la situazione e vince un match mediocre e sottotono. Goffin se vuole fare strada in questo torneo deve necessariamente alzare il proprio livello di gioco e avere un rendimento maggiore con la prima di servizio.

[7] K. Nishikori b. P. Kohlschreiber 6-4 6-3 6-3 (Raffaello Esposito)

Esordio con trenta gradi centigradi sulla HiSense Arena per il settimo favorito Nishikori, reduce dal brusco stop contro Tomic a Brisbane, opposto ad un Kohlschreiber non certo fortunato nei sorteggi degli ultimi Slam. A Wimbledon ha beccato subito Nole e a New York quasi subito Federer. Un pubblico tutto schierato per il Sol Levante assiste ad un match equilibrato solo nel primo set, risolto da un break al decimo gioco per il giapponese nell’unica occasione concessa dal suo avversario. Da quel momento in poi Nishikori domina, sale ottimamente sui lift del tedesco non concedendo tempo alle sue ampie aperture e chiude spesso a rete. Così facendo comanda lo scambio, brekka al quarto game e intasca anche il secondo parziale con un comodo 6-3 che avrebbe potuto essere molto più netto. Il set finale non aggiunge nulla alla storia di un match che ci poteva essere ma non c’è stato. Kei avanza nel tabellone alto verso un ipotetico quarto di finale con Djokovic e avrà ora il vincente di Krajicek-Wu.

[29] N. Kyrgios b. P. Carreno Busta 6-2 7-5 6-2 (Brunetto Apicella)

Nick Kyrgios vince. Accede al secondo turno battendo, in tre set, lo spagnolo Pablo Carreno Busta davanti al pubblico della Hisense Arena che è tutto schierato per l’idolo di casa. È Kyrgios ad inizio match a fare la differenza sia con il dritto che con il servizio e a creare, sin da subito, problemi allo spagnolo nei turni di servizio. Kyrgios spinge con il dritto, comanda gli scambi da fondo e trova angoli e linee che gli permettono subito di fare il break e portarsi sul 4 a 1. Il set terminerà con il punteggio di 6 a 2 con Kyrgios capace di chiudere sul servizio del suo avversario. Ad inizio secondo set l’australiano ha un piccolo passaggio a vuoto che consente a Carreno Busta di portarsi avanti nel set e guadagnare un break di vantaggio. È l’australiano, però, a ritrovare la profondità dei colpi e a riconquistarsi il break perduto. Il match va in parità e sale anche il livello del tennis espresso da giocatori. Kyrgios tiene il servizio e si guadagna la possibilità di giocarsi il set al tie break. Ma non servirà perché, sul servizio dello spagnolo, chiude il parziale con un rovescio lungolinea. Il terzo set è tutto un monologo del campione degli Australian open junior del 2013 che prima tiene il servizio e poi conquista un break di vantaggio che lo porta subito sul 3 a 0. L’australiano concede poco quando è al servizio. E riesce a terminare il match nel turno di servizio di Carreno Busta dopo essersi guadagnato due match point, chiudendo il set sul 6 a 2. Kyrgios accede al secondo turno mentre per Carreno Busta, invece, prosegue “l’incubo”di non aver mai superato il primo round dello slam australiano. Una vicenda, quella di Carreno Busta, che ricorda in parte quella del tennista italiano Paolo Lorenzi. che dopo 13 tentativi, agli US Open 2014, è riuscito a conquistare il secondo turno in un torneo del Grande Slam. Per Carreno Busta, va detto, la questione secondo turno è collegata allo slam australiano e a Wimbledon (vanta infatti un terzo turno agli US Open 2014 e un secondo turno al Roland Garros 2015).

Risultati:

[1] N. Djokovic b. H. Chung 6-3 6-2 6-4
[3] R. Federer b. N. Basilashvili 6-2 6-1 6-2
[6] T. Berdych b. Y. Bhambri 7-5 6-1 6-2
[9] J.W. Tsonga b. M. Baghdatis 6-4 4-6 6-4 6-2
[7] K. Nishikori b. P. Kohlschreiber 6-4 6-3 6-3
[29] N. Kyrgios b. P. Carreno Busta 6-2 7-5 6-2
[15] D. Goffin b. S. Stakhovsky 3-6 6-3 6-4 6-4
[14] G. Simon b. V. Pospisil 6-7(4) 6-3 6-2 6-4
[12] M. Cilic b. T. de Bakker 6-7(4) 7-5 6-2 6-4
[27] G. Dimitrov b. P. Lorenzi 6-3 7-6(8) 6-3
A. Krajicek b. [Q] D. Wu 6-4 6-1 6-3
A. Dolgopolov b. R. Berankis 6-1 3-6 6-4 6-2
N. Almagro b. J. Benneteau 6-3 6-7(5) 6-3 7-6(1)
[WC] N. Rubin b. [17] B. Paire 7-6(4) 7-6(6) 7-6(5)
[26] G. Garcia-Lopez b. P.H. Mathieu 6-4 6-4 6-4
[WC] O. Jasika b. I. Marchenko 6-4 3-6 6-0 6-4
[19] D. Thiem b. L. Mayer 6-2 7-6(6) 4-6 7-6(0)
P. Cuevas b. [WC] Y. Nishioka 7-6(6) 6-1 6-4
D. Dzumhur b. K. Edmund 1-6 7-6(4) 4-6 6-3 6-1
[Q] R. Olivo b. J. Vesely 7-6(8) 2-6 1-6 6-4 6-4
A. Ramos-Vinolas b. B. Coric 6-2 6-2 6-3
[28] A. Seppi b. T. Gabashvili 3-6 7-6 6-4 7-6
F. Delbonis b. [22] I. Karlovic 7-6(4) 6-4 2-1 rit.
[24] R. Bautista Agut vs M. Klizan
E. Donskoy b. I. Cervantes 6-4 3-6 6-1 6-4
[WC] Q. Halys b. I. Dodig 6-4 6-7(4) 6-4 7-5
[Q] M. Basic b. R. Haase 7-6(4) 6-4 6-4
D. Kudla b. F. Krajinovic 6-2 6-1 rit.
[Q] D. Brands b. V. Estrella Burgos 6-4 7-6(1) 4-6 6-1
D. Lajovic b. S. Querrey 6-7(5) 4-6 64-6-2 rit.
P. Andujar b. [Q] P.H. Herbert 5-7 6-4 7-6(5) 6-2
[Q] M. Trungelliti b. [Q] J. Kovalik 6-4 7-6(1) 7-5

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