AO interviste, Djokovic: "A questi livelli chiedi sempre molto a te stesso" (ITA)

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AO interviste, Djokovic: “A questi livelli chiedi sempre molto a te stesso” (ITA)

Australian Open interviste, quarti di finale. N. Djokovic b. K. Nishikori 6-3 6-2 6-4. L’intervista originale del dopo partita a Novak Djokovic

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Possiamo dire che è stato un match Uniqlo?
Uniqlo stasera ha vinto di sicuro.

Sei stato in fiducia durante tutto il match? Hai fatto solo 9 errori per set, 63 in meno rispetto all’altra sera.
Esatto, questo era l’obiettivo, diminuire il numero dei gratuiti. Ci sono riuscito. Sapevo di affrontare un avversario che gioca molto veloce, più di Simon. E questo ti fa fare più gratuiti. Ha giocato i primi game molto velocemente. Prendeva la palla in anticipo, era molto aggressivo da entrambi gli angoli del campo. Me lo aspettavo. Io sono stato solido, determinato e concentrato. Sono riuscito a restare ordinato nei momenti e sui punti importanti e ho cercato di fargli giocare un colpo in più. Nel complesso è stata una performance molto consistente.

Il tuo gioco è esattamente dove volevi che fosse e c’è ancora qualcosa che vorresti sistemare?
Sai, a questi livelli chiedi sempre molto a te stesso. Ma devo essere soddisfatto, ho raggiunto la semifinale. Ho vinto contro un top player in 3 set. Se paragonato al quarto turno oggi è andata molto meglio. Questo mi incoraggia e mi da fiducia per il prossimo step.

In campo hai detto che ieri non ti sei allenato. Come mai questa decisione? Ricordi se ti è già successo in un torneo dello Slam?
Sì, mi è già successo. Come ho detto in campo, meno a volte è meglio. Devi essere in grado di capire i momenti. Ho giocato molto, forse troppo. Non ero preoccupato per oggi, si tratta solo di riposarsi fisicamente e mentalmente, per poter scendere in campo oggi fresco e con la giusta intensità. Credo di aver preso la decisione giusta.

Mentalmente c’è differenza nell’affrontare Roger in semifinale piuttosto che in finale?
Potrebbe, ma sarebbero leggere differenze. Ma non penso ce ne siano così tante perché in fondo ogni incontro per noi è una finale, dato che siamo, sai, grandi rivali e ci siamo affrontati così tante volte. C’è molta tensione. C’è tanta partecipazione. Mi aspetto una grande lotta.

45 partite sono tante contro un solo rivale. Quanto bene ricordi alcune delle più vecchie? Pensavi poteste arrivare a tanto? Anche contro Rafa.
Sinceramente abbiamo giocato contro così tante volte che ormai ho perso il conto. A Londra ero sorpreso di doverli affrontare entrambi. Ho visto anche che c’è solo un match di differenza, forse ho giocato un match in più con Rafa. Questo è incredibile. Ci ho giocato in diverse occasioni e ho lottato per trofei importanti. Questi due tennisti mi hanno reso il giocatore che sono oggi. Penso che queste rivalità mi abbiano permesso di crescere e di evolvermi, e di essere più forte e di capire cosa mi serviva per arrivare al loro livello. Voglio dire, hanno dominato il tennis per molti anni prima di me e Murray ed è servito tempo per riuscire a raggiungerli, molte partite per livellare gli h2h. Roger ha giocato un tennis fantastico negli ultimi due anni, abbiamo giocato due finali Slam lo scorso anno. So molto bene come riesce a giocare, soprattutto nelle ultime fasi di uno Slam. Tira sempre fuori il meglio, e il mio meglio è cercare di fare il necessario per batterlo. Spero di esserne in grado.

 

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