AO interviste, Murray: “Non c’è motivo per cui non possa vincere”

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AO interviste, Murray: “Non c’è motivo per cui non possa vincere”

Australian Open interviste, semifinale: A. Murray b. M. Raonic 4-6 7-5, 6-7 (4) 6-4 6-2. L’intervista postpartita di Andy Murray

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Una partita molto dura. Hai perso solamente il primo servizio. Significa qualcosa di importante?
Sì, certo. Quando sai che stai per giocare contro qualcuno come Milos che, come sai, si pensa possa vincere il game, devi proteggere il tuo servizio e metterlo sotto pressione. Penso di aver giocato molto bene alla fine del quarto set. Ho vinto alcune delle palle break che ho ricevuto. Ho sfoggiato alcuni secondi servizi molto buoni. Sai, è cambiata la posizione dei secondi servizi con pochi punti. Ho servito vicino alla linea, ed è stato grande. Ma, sì, contro chiunque questo è uno dei colpi più importanti, se non il più importante, soprattutto stasera.

So che è andata come è andata, ma Novak ha avuto 24 ore in più di te per prepararsi alla finale. Pensi che dovrebbe essere cambiato o che sia una cosa che puoi sopportare?
Per me fa lo stesso. Ho giocato cinque finali. Sicuramente non è toccato sempre a me giocare di venerdì. Un paio di volte penso di aver giocato di giovedì. Voglio dire, penso che ovviamente se si gioca un match veloce di venerdì non fa molta differenza. Sicuramente non è l’ideale giocare cinque set, ma Novak ha vinto anche giocando per cinque ore, e dopodiché ha giocato una finale di sei ore. È fattibile.

Sei rimasto sorpreso dal livello di gioco di Raonic all’inizio del match?
Non del tutto. L’ho visto giocare molte altre volte, prima che arrivassi in Australia. Ho visto la sua finale a Brisbane. Ho anche visto qualche turno delle partite che ha giocato ad Abu Dhabi, ed ovviamente qualche suo match qui. Sapevo che gioca bene. Sai, a volte è difficile. Ho terminato le mie partite al chiuso l’altro giorno, oggi ci siamo riscaldati per la partita al chiuso, e solo dieci minuti prima di entrare in campo ti vengono a dire che il tetto verrà aperto. È un po’ diverso. Ha colpito la palla in modo molto deciso all’inizio; io no. Si è abituato molto più velocemente di me.

Cosa ti hanno detto circa l’apertura o meno del tetto, e con quale tempistica?
Ce lo avevano appena detto, come se ci stessimo riscaldando nel corridoio prima del match, che si aspettavano piovesse, ma che avrebbero iniziato la partita con il tetto aperto. Se fosse entrata della pioggia, avrebbero chiuso il tetto, come hanno fatto quando ho giocato contro Ferrer per evitare di essere in ritardo durante il match. Se il campo si bagna, ci mette tempo ad asciugarsi. Ma se possono chiudere il tetto prima che succeda, è più veloce. Circa sette-otto minuti. Sì, questo è ciò che ci han detto prima di iniziare.

Milos era in testa. Aveva tra le mani una grande opportunità, per un ragazzino come lui. Tu ovviamente sei il vincitore e devi esserne felice. Pensi che abbia perso l’opportunità di combattere, considerato il modo in cui lo avrebbe fatto?
Sì, beh, penso che in qualità di avversario tu debba solo pensare a ciò che succede dalla tua parte del campo. Questo è quello che ho imparato in tutti questi anni di gioco. Quando sto giocando una partita, non penso a cosa sta passando il mio avversario. Penso solamente a focalizzare ciò che sto ricevendo e cercare di aggiustare il mio gioco se necessario. Sai, se la ferita lo avesse colpito alla fine, allora sarebbe stata dura, specialmente in questi momenti. Da giocatore, è veramente dura quando succede. Anche io mi sono trovato in quella posizione più volte, e non è facile.

Quanto hai visto dei match di Novak qui, particolarmente nella semifinale, e cose ne pensi della sua performance?
Ho visto un parte del suo match con Simon ed i primi due set la notte scorsa. Ovviamente ha giocato molto bene ieri, da quanto ho visto. Molto bene. Ha colpito la palla in modo deciso sin dall’inizio ed ha messo Roger sotto pressione sin dall’inizio del match. Ha giocato davvero molto bene. Ovviamente il match con Simon era diverso. Non ha giocato così bene, ma era un incontro diverso: diverso stile di gioco, diverso campo. Anche se non ha giocato così bene contro Simon, ha saputo trovare un modo per andare avanti. Ha sicuramente giocato meglio nelle ultime partite.

In passato hai parlato molto di forza mentale e forza fisica. Oltre alla battaglia fisica che il tuo corpo sta affrontando da due settimane, e tutte le distrazioni che hai avuto, quando sei giù di due set, come fai a ritrovare la forza per tornare al tuo livello?
Provi semplicemente ad usare diverse soluzioni quando sei in campo. Ovviamente il terzo set è stato duro. Ha giocato bene nel tie-break. Mi pare non abbia sbagliato nemmeno un servizio. È stata dura. Io ho iniziato a giocare meglio nel terzo set. Colpivo la palla più decisamente dal fondo. Non gli ho permesso di fare tanti punti quanto all’inizio. Sì, ho solo cercato di andare avanti, rispondere il più possibile e renderlo sempre più difficile per lui. Avrei potuto palleggiare di più in line base e fare più punti, il che lo avrebbe fatto correre di più. Ovviamente se la sua lesione lo avesse danneggiato, avrei mantenuto il palleggio così com’era. Voglio esse io quello che detta. Ed è stato così. A dirla tutta, non ho pensato più di tanto in campo. Devi concentrarti su quello che sta accadendo, non su quello che è stato o che sarà.

C’è qualcosa che hai imparato dai precedenti match contro Novak che ti dà la sicurezza di poter andare in vantaggio domenica?
Be’, abbiamo entrambi giocato molto negli ultimi anni. C’è una partita dello scorso anno a cui posso fare riferimento, poiché il gioco non era molto differente. Lo stesso vale per quando abbiamo giocato a Miami. Un paio di set erano simili. Anche i French Open sono stati simili. Ovviamente ho cercato di vincere anche nel match in Canada in un altro match simile. Sì, la cosa più importante per me è mantenere il mio livello alto il più a lungo possibile, non solo per un set qua e là. Devo farlo, sai, per un periodo di tempo lungo se voglio vincere. Questa è la mia sfida per domenica.

Quanto sei orgoglioso del fatto che tu e Jamie siete i primi fratelli a raggiungere la finale dello stesso Slam? Cosa farai domani sera per il suo match?
Non ho visto nessuna della sue partite qui. Cerco di non farlo. Penso sia piuttosto stressante, quindi cerco di evitare. Comunque sì, per essere la prima volta che accade, è veramente incredibile. Non me lo sarei mai aspettato. Persino all’inizio dello scorso anno Jamie ha fatto circa un quarto di slam prima di Wimbledon. Ora che ne ha fatti tre di fila, sta giocando veramente bene e sta salendo in cima alla classifica. Sono molto orgoglioso di lui. Ovviamente è una cosa rara. Non la si vede molto spesso. Dobbiamo godercela ed esserne molto fieri perché è davvero una cosa dura.

Come verrai a conoscenza del punteggio?
Guardando su internet.

Sapendo che hai già avuto quattro delusioni qui, guardi al passato con occhi più positivi? Cosa dici a te stesso per non sentirti deluso e fare qualcosa di diverso?
Cinque finali è un gran risultato. E nessuno può togliermele. Ne sono felice. Ci sono pochi giocatori che hanno raggiunto cinque finali agli Australian Open, devo essere felice di questo traguardo. Ovviamente quando arrivi in finale, rimani deluso se non vinci. Ma, voglio dire, sicuramente ho giocato molto bene qui. Ho avuto molte opportunità per arrivare in finale. Ho buone probabilità di vincere domenica se gioco il mio tennis migliore. Devo farlo per il maggior tempo possibile. Lo so. Non penso che molte persone si aspettano che io vinca domenica. Devo solo credere in me stesso, avere un buon piano di gioco e sperare di giocarlo bene. Ma, sai, la delusione precedente è solo una partita. Non importa quello che è successo in passato, ma uello che succederà domenica. Alla gente piace guardare al passato, ma Stan ha battuto Rafa in finale, qui. Non penso che abbia mai vinto contro di lui nelle precedenti 13 tentativi. Quando ha battuto Novak qui, era la stessa situazione. Non c’è motivo per cui non possa vincere domenica.

Traduzione a cura di Gilda Dota

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