Australian Open, semifinale: Murray è un highlander, Raonic crolla

Australian Open

Australian Open, semifinale: Murray è un highlander, Raonic crolla

La seconda semifinale degli Australian Open è stata migliore della prima e l’ha vinta Andy Murray dopo che era stato in svantaggio per due set a uno. Tre splendide ore non sono bastate a Milos Raonic per approdare alla sua prima finale Slam (domenica, 9.30 ora italiana), ma l’allievo di Piatti è sulla strada giusta

Pubblicato

il

 

[2] A. Murray b.[13] M. Raonic b. 4-6 7-5 6-7(4) 6-4 6-2

(dal nostro inviato a Melbourne Luca Baldissera)

murray

Fa abbastanza fresco nella serata di Melbourne, dopo la pioggia insistente che è durata quasi tutto il giorno, complicando non poco le cose agli organizzatori per quanto riguarda i tabelloni degli junior e del wheelchair tennis. Ma i match “nobili” questi problemi non li hanno, con tre splendidi stadi coperti a disposizione. Arriva così l’ora di Andy Murray e Milos Raonic, che iniziano il palleggio di riscaldamento alle 19.30 esatte, in una Rod Laver Arena come di consueto gremita di spettatori. Non si può certo dire che l’atmosfera sia elettrizzante come ieri sera, ma con tutto il rispetto possibile per lo scozzese e il canadese, Federer e Djokovic hanno un appeal per pubblico e media ben diverso.

Andy apre al servizio, subito risposta aggressiva di rovescio e poi dritto di Milos, poi palla corta incerta di Murray e chiusura a rete Raonic, 0-30, doppio fallo Andy, 0-40 e tre palle break. Drittone lungolinea Milos, e break a zero (con tre vincenti diretti in un game di risposta, non male per uno come il canadese), brutto inizio per Andy, che certo non può sapere che sarà l’unico break concesso in quasi quattro ore di partita. Raonic dal canto suo, esordisce senza mettere mai la prima, così Murray entra nello scambio e arriva 0-40 e tre opportunità di contro-break in suo favore. Fa punto con una legnata addosso a 215 kmh Milos, poi bella pressione di dritto, poi altra botta addosso (225 kmh), parità. Poi servizio esterno e dritto in contropiede, e serve&volley vincente, 2-0 Raonic, incolpevole Andy sulle tre possibilità svanite.
Reagisce Murray nel terzo game, servendo pesante anche lui, 1-2. Milos serve e attacca bene (smash più volée, e ottimi slice di approccio sulle risposte bloccate in contenimento di Murray), e con l’ace centrale da destra a 225 kmh (ancora) va sopra 3-1. Bene anche Andy nel quinto game, che chiude con un gran passante in corsa, 2-3. Continua a bastonare con il servizio Raonic, regolarmente sopra i 215 salvo gli slice esterni che vanno appena a 190-195, intollerabile lentezza. Arriva il 4-2. Il problema è che anche quando Murray risponde in campo, e succede diverse volte, Milos vince diversi scambi spingendo tantissimo con il dritto e sbagliando poco, ed è competitivo pure in risposta. E così facendo si conquista il 30-40 e la palla del secondo break, sarebbe letale per questo set, ma Andy annulla bene con servizio e dritto, poi ancora spinge bene la battuta, vantaggio suo. Applausi per una simpatica combinazione di risposta alla prima palla fuori giocata dietro la schiena da Raonic, successivamente arpionata con stop perfetto sulle corde da Andy, che non si distrae e accorcia, 3-4. Gli è andata bene.
Ace nel “sette” a 233 Milos a inaugurare l’ottavo game, poi errore di dritto, poi ancora da destra 230, e ancora dritto in rete, 30-30, ancora 233 addosso, e infine servizio e smash a chiudere e andare 5-3. Avere un “jolly” come il devastante servizio del canadese a risolvere con regolarità le eventuali situazioni di incertezza è un bel giocare, eh, questo va detto. Bravo Raonic (e bravo Piatti e il resto del team, a cui la recente aggiunta di Carlos Moya potrà dare ulteriore competitività ed efficacia) a esserselo costruito e a usarlo così bene. Accorcia Murray per il 4-5, va a servire per il set Milos: ace esterno, errore Andy, doppio fallo Milos, 230 al corpo, 40-15, due set point. Risponde a una prima a 230 Andy e sbaglia Milos, annullato il primo, ace interno da sinistra, 6-4 e un set a zero Raonic. Viene davvero da dire “facile così”, però non dimentichiamo che una simile devastante potenza, e soprattutto continuità, non cadono dal cielo, sono figlie di una tecnica esecutiva perfetta, di una coordinazione raffinatissima estremizzata fino alla massima efficienza, e di tanto, ma tanto allenamento.

Tiene a 15 Andy il primo game alla battuta del secondo set, 1-0 e “Come on!”, l’immancabile gruppo di tifosi scozzesi con le magliette-lettera intonano coretti simpatici e convinti, l’importante è che ci creda Murray. Pare sia così, perchè complici un paio di seconde palle di Raonic ad “appena” 185-190 kmh lo scozzese risponde aggressivo, e arriva al 30-40, quarta palla break per lui dopo le tre consecutive avute nel secondo game del primo set, ma Milos piazza la bomba al corpo a 229 seguita da dritto in cross, parità, poi kick esterno tremendo da sinistra, Andy si arrampica in cielo ma non controlla il rovescio, 1-1. Di nuovo, nessuna colpa per Andy, non poteva fare nulla di più sull’opportunità sfumata. Senza problemi Murray sale 2-1, tiene a 15 anche Milos picchiando come sempre, 2-2. Non deve essere facile per Andy andare ogni volta al servizio sapendo di non potersi assolutamente permettere il minimo passo falso, come il precedente set compromesso e poi perso a causa dei primi 4 punti in assoluto sta lì a dimostrare.
Ma lo scozzese è pur sempre il numero due del mondo, la grinta e l’orgoglio non gli mancano di certo, così come la capacità di stare lì e soffrire. A 30 tiene la battuta Murray per il 3-2, e di rabbia si porta al 30-40 e quinta palla break nel game successivo: qui, pur se non facilissimo, dopo la consueta botta di Milos seguita da un drittone esterno ha un passante di rovescio non impossibile (per lui che lo gioca benissimo), ma lo manda sul nastro, è il primo piccolo rimpianto dello scozzese sul servizio del canadese. Che scampato il rischio ricomincia ad attaccare bene (ancora non impeccabile al passante di dritto Andy però) e nonostante un doppio fallo si prende il 3-3. Solido game di servizio di Murray subito dopo, 4-3 per lui. Raonic continua con la sua velocità di crociera standard, prime a 220-230, seconde a 185-195, 4-4. La faccenda si fa veramente delicata, Milos lo sa e rischia un paio di accelerazioni, trovando il 15-30. Campanelli d’allarme per Andy, che tira un bel dritto, 30-30. La palla adesso pesa, ma è Raonic a mettere in rete un brutto rovescio, Murray ringrazia, tira l’ace centrale e va 5-4 sopra.
Bel tifo sugli spalti, si sta davvero bene, il tempo si è rasserenato e il tetto della Rod Laver Arena è aperto, sono le nove di sera e la temperatura è gradevolissima. Tocca a Milos andare sotto 15-30 sul suo servizio, Andy è a due punti dal set, ma la consueta legnata al centro del canadese, seguita da una bellissima sequenza di sventagli esterni in progressione, lo porta 30 pari, poi bene ancora al servizio e a rete Raonic, 5-5. Scambio ravvicinato a rete vinto da Murray, poi servizio vincente, slice lungo Milos, ancora servizio Andy, 6-5, si avvicina il tie-break.
Un minimo di incertezza Raonic, 30-30 anche a causa di un doppio fallo, poi bellissima combinazione palla corta, pallonetto e passante Murray, è 30-40, sesta palla break per Andy, che coincide con il primo set point: serve&volley non abbastanza convinto di Milos, volée bassa di rovescio in rete, ed è 7-5 Murray, un set pari. Si gioca da un’ora e 35 minuti, fino ad adesso il punteggio è stato determinato da tre-quattro palle importanti al massimo, un match da giocare con altissima concentrazione: come si è visto sia per lo scozzese nel primo set, che per il canadese nel secondo, il minimo passaggio a vuoto consegna immediatamente vantaggi decisivi all’avversario.

Comincia ancora Andy alla battuta il terzo set, sia lui che poi Milos tengono a zero con decisione, la sensazione è di grandissimo equilibrio, potrebbe andare a finire in qualunque modo. 3 pari senza sussulti, chi risponde è sempre in affanno, sembra quasi che i due stiano tirando il fiato nei game di ribattuta dopo due parziali intensissimi sul piano nervoso. Ma il punteggio fila veloce, siamo già di nuovo in “zona delicata” per gli esiti del set: settimo game, Andy tiene a 30, con pugnetto e grido di auto-incitamento, 4-3 per lui, Milos lo raggiunge in un attimo sul 4-4. Primo punto con gran soluzione passante stretto tagliato, seguito da appoggio lungolinea di Raonic, poi gratuito Murray, 0-30, attenzione. Buona pressione Andy con il dritto, due volte, 30-30. Qui Milos aggredisce la seconda palla, Murray bravo a tenere e costruire poi lo scambio, poi volée di istinto su passante ravvicinato, ed è 5-4 per lo scozzese.
Gli Andy-boys moltiplicano gli sforzi nell’incitare il beniamino, ma questo non impedisce a Raonic di mollare tre “pigne” con dritto e servizio, commettere un doppio fallo con seconda a 201 fuori due metri, seguita da un ace esterno da destra praticamente al rallentatore per lui, 163kmh, ma con curva assassina. 5-5, deve essere un incubo rispondere a Milos, non sai mai cosa può tirarti, ma sai che per rimetterla in campo dovrai fare un miracolo, tutte le volte.
Un paio di incertezze di Andy alla battuta, 15-30, poi 30 pari con bella palla corta, poi errore di rovescio, vantaggi. Scambio lungo con rovescio lungolinea di Raonic che squilibra Murray, 30-40, palla break pesantissima (quinta in tutto per Milos, ma non ci arrivava dal 4-2 nel primo set), annullata però bene dallo scozzese che spinge tanto con il dritto, poi vantaggio suo e 6-5, bel rischio corso da Andy. Che mettendocela tutta e rispondendo bene d’istinto un paio di volte, va 15-30 sulla battuta del canadese, a due punti dal terzo set, poi 30 pari, ma Raonic sale alla grande sulla palla con i colpi, grande il rovescio anticipato con cui chiude il game, 6-6 e tie break. Strano non esserci arrivati anche nei set precedenti, visto l’andamento del match. Raonic ha perso solo 4 punti sul suo servizio nel parziale.

Subito 1-0 e minibreak Milos con drittone in cross, poi regalo Milos con volée in rete e vantaggio restituito, 1-1, poi servizio vincente Milos, 2-1, rispostone Milos, 3-1 e ancora minibreak, servizio vincente Andy, 2-3, servizio e smash Milos, 4-2 per lui, poi servizio, dritto e smash spaventoso da fondocampo Milos, 5-2, ace Andy, 3-5, errore in risposta Milos, 4-5, adesso il canadese può chiudere. Gran pressione con dritto, ancora smash da fondo, e ancora dritto Milos, 6-4 e due set point. Sul primo, botta in mezzo a 221kmh, 7-6 e due set a uno Raonic. Equilibrio sempre sul filo, stavolta risolto dalla maggior decisione del canadese nel prendersi i rischi nei momenti decisivi. Piatti e Moya incitano il loro giocatore con grinta.

Comincia il quarto set, stavolta va Milos al servizio, tiene a zero, Andy lo stesso, poi Raonic a 15, 2-1 per lui. Milos a questo punto chiede un medical time out, per farsi trattare fuori dal campo, senza peraltro aver dato alcun segno di disagio in precedenza. Rientra puntuale sul terreno di gioco Raonic, e tira subito un rovescione lungoriga vincente, tutto a posto pare, comunque Murray tiene a 15, siamo 2-2. Ancora bene con il servizio Raonic, 3-2, sono relativamente pochi gli ace per lui (15 a questo punto), ma la scelta di battere spesso addosso e forte ha procurato moltissimi punti, o diretti o chiusi facilmente con il dritto o la volée successive. A 15 Murray, 3 pari, e qui grazie a un paio di gran risposte e a due errori da fondo di Milos propiziati da una buona pressione da fondo, Andy brekka a zero, sono passate le tre ore di gioco, e il canadese sembra accusare un passaggio a vuoto improvviso, probabilmente allora qualche problemino fisico, magari non grave, ma fastidioso lo ha.
Reagisce però subito Raonic, ricomincia a picchiare col dritto, subisce e sbaglia Murray, arriva la palla del contro-break, malamente sciupata da Milos con un passante comodo tirato sulla racchetta di Andy, che dopo un’altra parità tiene e va 5-3. Il dritto di Raonic ricomincia a viaggiare bene, il servizio forse è appena appena meno esplosivo, un doppio fallo lo porta 40 pari, poi con un gran rovescio lungolinea lo scozzese si procura set point, fallito con un errore da fondo di pochi centimetri, Milos scampato il pericolo serve di nuovo bene e con una bella volée va 4-5. Breve massaggio in campo del fisioterapista alla parte alta della coscia destra di Raonic, il problemino evidentemente è all’inguine, Andy serve per il set e per portare il match al quinto, Milos prova una reazione spingendo a tutto braccio, arriva a 15-40, ma Andy annulla bene entrambe le palle del contro-break, poi si prende il vantaggio, e chiude 6-4, si va al quinto set.

Siamo a 3 ore e 25 minuti, sinceramente, viste anche le piccole difficoltà fisiche di Raonic, il favorito ora è Murray. Un paio di dritti sbagliati subito da Milos fanno pensare, dato l’insufficiente caricamento sulla gamba destra, che la causa possa in parte essere un problema muscolare agli adduttori inguinali. Subito 15-40, due palle break, doppio fallo Raonic, va avanti 1-0 e servizio Andy, va in pezzi la Wilson di Milos, con un gesto che sa di frustrazione più che rabbia. Subito 2-0 Andy, Raonic sembra aver smarrito il filo del gioco, tira tutto senza più una strategia precisa, Murray da grande agonista qual è affonda i colpi, trova ancora vantaggio e palla break per un 3-0 e servizio che a questo punto sarebbe definitivo, annulla Milos, ma poi alla seconda occasione Andy chiude il game e virtualmente la partita.
A zero lo scozzese tiene per il 4-0, non c’è più match, arriva ancora a due occasioni per un terzo break che Milos annulla col servizio, poi ancora botte un po’ a caso del canadese alternate ad errori, terza, quarta e quinta palla del 5-0, annullate ancora per orgoglio più che con convinzione da Raonic, che poi conquista l’1-4. In un attimo è 5-1 Andy, poi Milos al servizio accorcia 2-5, ma il conto alla rovescia è partito già da un po’ e lo sa anche lui. Amelie Mauresmo appare soddisfatta, gli spettatori applaudono entrambi i giocatori, e Andy chiude 6-2.

Avremo per la quarta volta, dopo il 2011, 2013 e 2015 la stessa finale in questo torneo, Novak Djokovic contro Andy Murray, le precedenti tre sono state vinte dal serbo, la prima in tre set, 6–4, 6–2, 6–3, la seconda in quattro 6–7(2), 7–6(3), 6–3, 6–2, così come la terza l’anno scorso 7–6(5), 6–7(4), 6–3, 6–0. Per quello che si è visto finora, difficile onestamente immaginare un esito troppo diverso. Anche il bilancio dei confronti diretti totali è un eloquente 21-9 per Djokovic, ma anche l’apparentemente imbattibile Nole di questi ultimi tempi non dovrà sottovalutare le doti agonistiche e caratteriali di Andy, che questa partita semifinale l’ha raddrizzata e vinta prima di testa, e solo poi di gambe e tennis.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement