Challenger Bergamo: Caruso emoziona il Palanorda ma cede a Langer 7-6 al terzo

Flash

Challenger Bergamo: Caruso emoziona il Palanorda ma cede a Langer 7-6 al terzo

I problemi alla schiena bloccano Matteo Donati, al suo posto entra in tabellone Salvatore Caruso che sfodera una grande prestazione lottando come un leone ma esce comunque di scena. Vanno avanti Herbert, Chiudinelli e Gerasimov. Fuori Dustin Brown

Pubblicato

il

 

da Bergamo, Alessandro Zijno

Sono le 18 e 20 quando lo speaker da ufficialmente la notizia del forfait di Donati, anche se per la verità la notizia girava già da un po’ nel dietro le quinte. In campo entrano quindi il tedesco Langer e il lucky loser Caruso, siciliano di Avola. L’approccio di Caruso al match è buono e subito al primo gioco strappa il servizio (a zero) al suo avversario. Immediato però il controbreak e da lì il tedesco infila una serie di 6 game e chiude con un netto 6-1 il primo set. C’è da ricordare che Langer, 26enne, è 198 del mondo mentre Caruso è 259 e di anni ne ha 23. Archiviato il primo set in 24 minuti esce fuori la più grande risorsa di Caruso: il cuore. La “tigna” si dice a Roma, la Garra si dice a Madrid. Ma il cuore da solo non basta su un campo da tennis, occorre anche la tecnica, quella tecnica che viene in soccorso al giovane siciliano che non molla un punto e riesce a strappare il servizio al suo avversario al secondo gioco e a portarsi avanti 3-0 nel secondo set. Il suo angolo lo incoraggia di continuo e gli consiglia di non indietreggiare e non perdere campo. Su una superficie così veloce e contro un avversario che gioca a tutto braccio sarebbe un suicidio. Caruso diligentemente esegue. Sul 4-2 e servizio a disposizione però arriva un pericoloso “black out” al siciliano e Langer ne approfitta per strappargli il servizio e riportare in equilibrio il set. A questo punto in molti al Palanorda hanno pensato ad una resa del nostro atleta, il quale invece recupera da 15-30 sul servizio del suo avversario e brekka di nuovo con due risposte azzardate ma vincenti: 5-3 Caruso. Dal suo angolo gli si chiede l’ultimo sforzo, mettere dentro le prime di servizio e poi attaccare per chiudere il set. Ma Langer non ci sta e azzecca 4 punti di fila da fuoriclasse tirando a tutto braccio (colpevolmente però Caruso non ha messo in campo nemmeno una prima). Tutto da rifare per Caruso che però getta ancora il cuore oltre l’ostacolo e dopo il cambio di campo appare trasformato e più aggressivo, attaccando tutte le palle possibili: arriva anche un doppio fallo del tedesco ad aiutarlo ed è ancora break, il quarto di fila.

6-4 per Caruso e si va al terzo set di un incontro davvero entusiasmante sia sul piano tecnico che su quello dell’intensità agonistica. Emozione pura di un thriller sportivo. Punto dopo punto si arriva sul 6 pari senza palle break per nessuno dei due contendenti: nel tie break decisivo Langer si porta avanti 4-0 ma Caruso risale fino al 3-5. Complici due righe fortunate Langer chiude 7-4 e conquista l’accesso al secondo turno eliminando l’ultimo italiano in gara al torneo challenger di Bergamo. Ci resta però da fare una considerazione: Caruso a questo punto è una certezza, almeno a questo livello. Questa prestazione e come questa molte altre (per noi che lo seguiamo da un po’) dimostra che questo ragazzo non molla mai, né in partita né in allenamento. E questo, amici, è quello che noi appassionati vogliamo vedere, non è solo fisico, non è solo tecnica, non è solo gambe o polmoni, Caruso è cuore, è anima, è fegato. Un plauso a lui ma anche a chi lo segue e a chi lo consiglia. E siamo convinti di vederlo presto nei primi cento del mondo.

Negli altri incontri la sorpresa più grossa è venuta dall’eliminazione del tedesco di origine giamaicana Dustin Brown che però può davvero vincere o perdere con chiunque col suo gioco iper-offensivo e col suo atteggiamento tra il guascone e l’incosciente, battuto al terzo set da Setkic. Passano il turno Egor Gerasimov (che ha approfittato di una giornata no di Sijsling), Chiudinelli che ha vinto di esperienza contro il promettente francese Halys (un predestinato) e il tedesco Gojowczyk. Menzione a parte merita il vero favorito del torneo, il francese Herbert, che pur non brillando (anche oggi molte inusuali volee sbagliate) elimina il giapponese Soeda, al momento senza allenatore dopo la separazione (ma è un arrivederci?) da Sanguinetti.

Un saluto speciale va all’arbitro Stellabotte, stimato da tutto l’ambiente ma soprattutto dai giocatori non solo per la capacità di gestire gli incontri ma anche per la sua travolgente simpatia.

Risultati:

P.H. Herbert b. [6] G. Soeda 6-4 6-3
P. Gojowczyk b. A. Kudryavtsev 2-6 6-3 6-3
M. Chiudinelli b. Q. Halys 7-6(4) 7-5
[Q] N. Langer b. [LL] S. Caruso 6-1 4-6 7-6(4)
A. Setkic b. [7] D. Brown 2-6 6-2 7-6(4)
E. Gerasimov b. I. Sijsling 6-1 6-2

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement