ATP Miami: Nadal si ritira con Dzumhur! Wawrinka e Isner out. Avanti Murray e Kyrgios

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ATP Miami: Nadal si ritira con Dzumhur! Wawrinka e Isner out. Avanti Murray e Kyrgios

Clamorose eliminazioni a Miami: Rafael Nadal dopo aver dominato il primo set cede al bosniaco Dzumhur e al caldo ritirandosi nel terzo set. Stan Wawrinka, nella sua versione pigra, è battuto in due rapidi set dal russo Kuznetsov. Andy Murray impiega più del previsto, ma vince ugualmente in due set contro Denis Istomin mentre Kei Nishikori è costretto a rimontare un break di svantaggio nel secondo set, per poi chiudere al tiebreak ed eliminiare un buon Pierre-Hugues Herbert. Nessun problema per Milos Raonic, che dispone in due parziali dell’americano Denis Kudla. Sock approfitta del ritiro di Stakhovsky. Dimitrov piega Delbonis al terzo, passeggiata per Kyrgios contro Baghdatis

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D. Dzumhur b. [5] R. Nadal 2-6 6-4 3-0 rit. (Bruno Apicella)

Demir Dzumhur, numero 94 del ranking atp,  batte Rafael Nadal approfittando del ritiro del numero 5 del ranking Atp avvenuto a metà del terzo e decisivo set. Il bosniaco con una storia personale molto particolare vince per la prima volta due partite consecutive in un Master 1000 e raggiunge il terzo turno del master di Miami rimontando un set di svantaggio all’ex numero 1 al mondo. Nadal, alla ricerca di conferme dopo la semifinale persa con Novak Djokovic ad Indian Wells non era al meglio e nel corso del match ha più volte chiesto l’intervento del medico prima di lasciare il campo sul 3 a 0 del terzo set. Dzumhur, ex numero 3 da juniores, è allenato da Alberto Castellani e dal padre.

È il maiorchino a partire subito forte nel match tenendo il game di battuta a 0 e salendo subito 40 a 0 nel game di risposta. La reazione del bosniaco non si fa attendere: Dzumhur lotta su ogni palla, si difende, tiene lo scambio e porta il game in parità. Nadal spinge con il dritto, si fa più aggressivo, trova un angolo straordinario con il rovescio ma non riesce a portare a casa il game e non sfrutta ben 9 palle break. Lo spagnolo tiene il servizio e sale sul 2 a 1. Nel gioco successivo sono due le palle break consecutive di Nadal che, grazie anche a due doppi falli dell’avversario, gli permettono di ottenere il break che conferma nei successivi turni di battuta. sul 5 a 2 Nadal ha il primo set point sul servizio dell’avversario ma Dzumuhr lo annulla con la combinazione servizio-rovescio. Rafa trova il secondo set point e si aggiudica il primo parziale per 6 giochi a 2 grazie anche ad un doppio fallo di Dzumhur.
Prima dell’inizio del secondo parziale il bosniaco chiede, per un consulto, l’intervento del medico. Nadal tiene il suo turno di battuta ma è proprio Dzumhur a portarsi avanti nel punteggio e condurre sul 3 a 1 dopo aver ottenuto il break grazie ad un dritto mandato fuori di metri dallo spagnolo. Rafa, inizia a commette qualche errore di troppo , ma riesce a tenere la battuta e portare il match va sul 3 a 2. Sul 4 a 3 in favore di Dzumhur, Nadal prova a spingere e si guadagna due palle break: la prima la concretizza e riporta la parità nel set. Quando il destino del match sembra segnato Rafa cede nuovamente la battuta: inizia a sbagliare di metri con il dritto mentre Dzumhur si conquista la palla break con un grande passante a rete. Il bosniaco non trema serve per il set e tiene il game a 0.
È Nadal, poi, a chiedere un consulto medico prima di iniziare il terzo set: forse un problema di disidratazione. Nadal torna in campo sale 40 a 0 e servizio nel primo game ma  i suoi colpi iniziano a non trovare più il campo e lo spagnolo subisce la rimonta di Dzumhur che grazie ad un doppio fallo di Rafa ottiene il break. Dzumhur sale sul 2 a 0 con Nadal chiede di nuovo l’intervento del medico. Gli viene misurata la pressione ma decide di tornare in campo. Perde di nuovo il servizio con Dzumhur che va sul 3 a 0.  A questo Nadal continua a giocare, ma prima della fine del game si ritira dal match e dal torneo. Dzumhur accede, per la prima volta,  al terzo turno del Master 1000 di Miami dove affronterà Mikhail Kukushin.

[2] A. Murray b. D. Istomin 6-3 7-5 (Giovanni Vianello)

Nel suo esordio a Miami, Andy Murray non delude le attese e supera piuttosto agevolmente l’uzbeko di nascita russa Denis Istomin, che al primo turno aveva sconfitto Borna Coric. Tutto sommato, classica partita da secondo turno tra un top player ed un giocatore non di primissimo livello, con il primo a comandare i ritmi del gioco. Soprattutto nel primo set, lo scozzese è sembrato giocare sul velluto, con una schiacciante superiorità da fondo campo, superiorità contro la quale Istomin ha cercato di opporre diverse discese a rete, che puntualmente si sono infrante contro i passanti o i lob di Murray, che ha operato il break sull’avversario in due diverse circostanze, nel primo game (grazie anche a due doppi falli dell’uzbeko) e nel nono (ed ultimo) game.

Nel secondo set lo scozzese è un po’ calato di rendimento, ha forzato un po’ troppo alcuni colpi e questo ha concesso a Istomin prima due palle break sull’1-1 e poi un break vero e proprio sul 2-2, break che ha portato Istomin avanti 3-2. Va segnalata a questo punto una discussione di Murray con l’arbitro, riguardo alle palline. Lo scozzese ad ogni modo ha subito riagguantato la parità nel punteggio in seguito ad un ottimo gioco di risposta e, sul 6-5 in suo favore, ha nuovamente sfruttato la pressione avvertita da Istomin di servire per rimanere nel match, concretizzando il primo match-point. Buona prestazione per Murray, che al prossimo turno avrà un incontro tutt’altro che agevole contro Grigor Dimitrov. Discreta anche la performance di Istomin, che se non altro ha provato a variare il gioco ed è anche riuscito nell’impresa di vincere alcuni scambi di tocco contro il suo avversario, non certo l’ultimo arrivato in questo ambito.

A. Kuznetsov b. [4] S. Wawrinka 6-4 6-3 (Giovanni Vianello)

Scende in campo la versione svogliata di Stan Wawrinka nel secondo turno di Miami e così lo svizzero viene sconfitto da Andrey Kuznetsov in due set. Lo svizzero non è mai parso completamente in partita, è stato spesso pigro nei recuperi e ha frequentemente lasciato andare palle che poteva recuperare agevolmente. Il russo è stato bravo a non farsi coinvolgere dalla giornata negativa dell’elvetico, giocando sempre con regolarità e sopperendo alla inferiorità tecnica rispetto a Wawrinka con una miglior prestazione a livello di tenuta mentale. Le difficoltà di Stan sono evidenti già in avvio di primo set, quando nel primo game tiene il servizio solo ai vantaggi e nel terzo game cede la battuta a 30. Avrà in seguito delle palle break sia nel quarto game che nel sesto, ma non le sfrutta. Si ritrova va sotto 15-40 sia nel settimo che nel nono gioco, ma con l’acqua alla gola riesce a giocare bene e prolunga il set fino al decimo gioco, nel quale tuttavia Kuznetsov tiene la battuta senza difficoltà e fa così suo il primo set.

Nel secondo set l’elvetico va 0-40 sul servizio di Kuznetsov nel quarto game, ma non sfrutta nessuna palla break e poi cede il successivo turno di battuta a 15. A questo punto il campione del Roland Garros alza finalmente il livello di gioco, ma il suo avversario non molla e resiste alle accelerazioni dello svizzero. Wawrinka cede infine la battuta nel nono game del secondo set e perde il match.

[6] K. Nishikori b. [Q] P.H. Herbert 6-2 7-6(4) (Raoul Ruberti)

L’incontro che apre il programma sul centrale di Miami è tra pesi leggeri, e vede in un angolo il numero 6 al mondo Kei Nishikori e nell’angolo opposto il qualificato Pierre-Hugues Herbert. Herbert è un tennista fuori dal tempo, quasi anacronistico, e non esattamente un cuor di leone: soffre solitamente i campi centrali, e deve ancora sconfiggere il suo primo top 25. Purtroppo per lui non sarà nemmeno questa la giornata giusta. Fuori fuoco, l’alsaziano cede con due doppi falli il game di servizio d’apertura, sul quale poggiava buona parte della sua tattica di giocatore serve and volley. Quando Nishikori affonda, poi, per Herbert non c’è speranza: spostato appena, deve arrendersi al vincente; i tentativi di contenere finiscono in rete; le risposte “a tono” – specialmente col rovescio lungolinea – finiscono senza appello in corridoio. Il giapponese guizza lesto sul 4-0. In una situazione di punteggio che basterebbe tenere sotto controllo, tuttavia, Nishikori spinge i colpi, forse come forma d’esercizio in vista di avversari più minacciosi. Il rischio è in ogni caso minimo. In mezz’ora esatta, sotto il sole della Florida, il primo set scivola via.

Pierre-Hugues si trova a servire per primo anche nel secondo parziale, questa volta tenendo il servizio. Entrato in fiducia con una mezza dozzina di game di ritardo, il venticinquenne francese trova i primi ace e raggiunge più rapidamente la rete. Lì Nishikori non trova mai lo spazio per passarlo e deve arrendersi al muro eretto da un ragazzo che è anche un ottimo doppista. Al sesto del seeding qui basterebbe scambiare da fondo, ma l’impressione che dà è di non aver capito appieno il match che sta giocando; un suo passaggio a vuoto consegna a Herbert il break di vantaggio. Quest’ultimo, con eleganza, regala anche una perla: prima chiama a rete Nishikori con uno splendido dropshot aperto di dritto e, sul conseguente recupero del giapponese, inventa un pallonetto no-look di rovescio a una mano che disegna l’intero campo e muore sulla linea che disegna l’angolo opposto. Ma Pierre-Hugues è per l’ennesima volta in carriera vittima delle proprie lacune. Al momento di sferrare il colpo del KO al set pensa bene di tirarsi un “gancio” sui denti da solo, giocando una pessima volée e finendo la frittata con un doppio fallo. Per la gioia di Nishikori, tutto è trasportato al tie-break. Kei torna a togliere a Herbert il tempo di organizzare l’attacco, e con dei vincenti lungolinea di rovescio in risposta quasi punitivi conquista anche secondo parziale e terzo turno.

[12] M. Raonic b. D. Kudla 7-6(4) 6-4 (Diego Serra)

Vince Milos Raonic in due set contro Denis Kudla, numero 63 ATP, un match bello veramente solo nel primo set. Bravo Kudla a tenere il ritmo di ace nel primo set del canadese, anzi sono sue le prime palle break del match nel terzo game, ribattute da Milos. Ancora due palle break per Kudla nel quinto, ancora due occasioni sprecate. Poi si va col dominio di chi serve fino al tiebreak. Kudla si disunisce e non approfitta di un Raonic non straordinario nella ribattuta, e si fa strappare due volte il servizio, cedendo il set al terzo set point.

Secondo set e le prime palle break sono di nuovo americane, due per l’esattezza nel quarto game, di nuovo annullate, ma soprattutto mal giocate da Kudla, con due dritti sparacchiati. Nel game successivo non altrettanto fa Raonic, che conquista due palle break e alla terza si porta a casa il game, strappando il servizio all’avversario. Match dominato dai servizi, quindi è logico che si finisca senza più palle break e nessuna occasione per Kudla per riaprire la partita. Si chiude per 6-4. Raonic ha concesso qualche palla break di troppo, contro un avversario più determinato nei punti cruciali potrebbe essere al solito un problema. Partita durata un’ora e trentaquattro minuti. Ora per Raonic un altro americano Sock o Stakhovsky.

[22] J. Sock b.  S. Stakhovsky 6-2 3-2 Rit. (Diego Serra)

Vince Jack Sock in due set grazie al ritiro di Sergiy Stakhovsky, trentenne ucraino numero 115 dell’ATP, che non ha retto il ritmo serrato di un Master mille immerso nell’umido, e si è dovuto ritirare per un problema fisico.  A Jack Sock numero 24 del mondo porta bene il cambio di sponsor. Ora nel prossimo turno troverà Milos Raonic, e saranno scintille al servizio.  Primo set e ci sono subito due break nel primo game, che consentono all’americano di portarsi in vantaggio di un break e di un game. Poi Stakhovsky perde di nuovo la battuta nel terzo game, il tennista ucraino dimostra un certo impaccio da subito nei movimenti.  Dopo non ci sono altre palle break fino alla fine.  Sock chiude al servizio per 6 a 2, Stakhovsky sempre più in difficoltà al caldo umido di Miami boccheggia, tiene il servizio ma non riesce più a mettere in difficoltà l’americano. Inizio secondo set e il refrigerio non basta all’ucraino, che però nel secondo game ottiene una palla break, che non riesce a sfruttare. Nel quinto game c’è l’ultimo break dell’incontro, perché dopo un lungo passaggio ai vantaggi Stakhovsky perde il servizio, le residue energie, e definitivamente anche il match. Si finisce qui.

[24] N. Kyrgios b. M. Baghdatis 6-2 6-1 (Raoul Ruberti)

14 ace, 30 vincenti e una vittoria in soli cinquantasette minuti. Sono questi i numeri che riassumono il match di Nick Kyrgios contro Marcos Baghdatis, il match tra due figli di due generazioni di tennis distanti un decennio. E dire che il tutto era iniziato con grande equilibrio. Nei primi giochi i due lottano punto su punto, cercando angoli e potenza da fondo, ognuno col suo stile: Baghdatis sbuffando come la solita vaporiera, Kyrgios quasi in ciabatte da mare si portano a vicenda a giocare turni di battuta da almeno sei “quindici”. Anche quando il cipriota strappa per primo, e conquista il break del 2-1, viene immediatamente rimontato. Nick però ha la spregiudicatezza per tirare il colpo di chiusura del quale ha bisogno, a prescindere dalla situazione dello scambio, ed è in giornata sì. Incrociando sia con il rovescio sia con il dritto e senza mai preferire il controllo all’azione, Kyrgios sballotta Baghdatis colpendo sempre gli ultimi centimetri di campo da ogni direzione e prende il largo. Aiutato dalla superficie, che come fatto notare da Francesca Schiavone è di gran lunga più veloce sui campi secondari rispetto a centrale e grandstand, il ventenne terribile di Canberra conquista dieci game consecutivi mentre il povero Baghdatis si sfalda sempre di più. Nulla sembra spaventare Nick Kyrgios, nulla di nulla. Dopo essere rimasto quasi immobile a guardare le prime discese a rete del suo avversario, il trentenne Marcos lascia il campo frustrato e di pessimo umore; un incontro dal pattern indefinibile, che sembrava destinato ad essere una battaglia tesissima, si è concluso in un attimo con una tremenda sfuriata.

[26] G. Dimitrov b. F. Delbonis 7-6(8) 4-6 6-4

Rischia parecchio il bulgaro Grigor Dimitrov, ma esce bene da un match molto complicato contro l’argentino Federico Delbonis. Nel primo set Grigor non trasforma l’unica palla break avuta, nel quarto game, e arriva al tie-break concedendo i vantaggi sulla propria battuta una sola volta sul 4 pari. Il set è molto equilibrato, e il tie-break ne è la giusta conclusione. L’argentino si porta sul 6-4, con due set-point, poi sull’8-7 sprecandone un terzo, prima di subire la gran volée di rovescio con cui Dimitrov chiude per 10-8. Ottima reazione di Delbonis nella seconda partita, che di nuovo rischia di girare nel quarto game, quando tocca a Dimitrov concedere palla break, annullata, ma sul 4-5 per l’argentino, nel momento in cui si trova a servire per salvare il secondo set, il bulgaro cede di schianto concedendo il break a zero, e il match va al terzo e decisivo set. Nel parziale conclusivo Delbonis cede subito la battuta nel primo game, rischia ancora nel settimo (altro break point), sul 3 a 4 ha la possibilità di riaprire il match portandosi a sua volta a palla break, ma non riesce a fermare la corsa del bulgaro che sale 5-3 per poi chiudere 6-4 tenendo l’ultimo servizio a zero. Per Dimitrov ora il vincente tra Murray e Istomin.

Risultati:

[6] K. Nishikori b. [Q] P.H. Herbert 6-2 7-6(4)
D. Dzumhur b. [5] R. Nadal 2-6 6-4 3-0 rit.
[2] A. Murray b. D. Istomin 6-3 7-5
A. Kuznetsov b. [4] S. Wawrinka 6-4 6-3
[26] G. Dimitrov b. F. Delbonis 7-6(8) 4-6 6-4
[Q] T. Smyczek b. [13] J. Isner 6-2 2-6 7-6(5)
[9] J.W. Tsonga b. S. Giraldo 6-3 6-1
[12] M. Raonic b. D. Kudla 7-6(4) 6-4
[22] J. Sock b. S. Stakhovsky 6-2 3-2 rit.
[24] N. Kyrgios b. M. Baghdatis 6-2 6-1
[16] G. Monfils b. [Q] T. Ito 6-3 6-2
[Q] M. Kukushkin b. [30] T. Bellucci 5-7 6-3 0-0 Rit.
A. Mannarino b. [29] S. Querrey 6-7(5) 6-2 6-4
[27] A. Dolgopolov b. A. Seppi 6-4 6-4
[23] P. Cuevas b. J. Millman 7-5 6-4
[17] R. Bautista Agut b. A. Bedene 7-5 2-2 rit.

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