Vittoria Slam, meta (quasi) impossibile per le giocatrici degli anni '90

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Vittoria Slam, meta (quasi) impossibile per le giocatrici degli anni ’90

Sino a oggi fra le tenniste nate negli anni ’90 solo Petra Kvitova è riuscita a vincere uno Slam. Chi potrebbe emularla?

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Questo inizio di 2016 è stato caratterizzato da risultati inattesi, con molte sconfitte premature delle teste di serie che hanno portato a vittorie a sorpresa nei tornei; e anche il successo di Angelique Kerber agli Australian Open non si può certo dire fosse previsto. Nelle passate stagioni ci sono state altre edizioni Slam con vittorie sorprendenti: penso al caso di Samantha Stosur (Us Open 2011), di Marion Bartoli (Wimbledon 2013), di Flavia Pennetta (Us Open 2015).
Un dato rimane però una costante che sembra essere impossibile da sfatare: le giocatrici nate dal 1990 in poi non riescono a conquistare gli Slam, anche quando le più anziane non rispettano i pronostici. Unica eccezione che conferma la regola è quella di Petra Kvitova, vincitrice a Wimbledon due volte, la prima ad appena ventun’anni nel 2011.

Quando Kvitova vinse la prima edizione (6-3, 6-4 a Maria Sharapova) non so in quanti avrebbero pensato che nei cinque anni successivi nessuna giocatrice sua coetanea o più giovane di lei sarebbe riuscita ad aggiudicarsi un Major; eppure questa “maledizione” continua a protrarsi, anno dopo anno. Petra ha compiuto gli anni l’otto marzo: significa che in questo momento nessuna tennista con meno di 26 anni può vantare un Major nel proprio palmarès. Non ha più senso quindi parlare semplicemente di giovani senza Slam, perché sono a secco anche giocatrici di quella che, sul piano sportivo, si potrebbe definire età di mezzo.

Ho preparato una tabella relativa alle giocatrici attualmente presenti fra le prime 100 nate dal 1990 in poi; in totale sono 55. L’elenco non è ordinato in base al ranking ma in base alla data di nascita, dalla più giovane alla più “anziana”. Per ciascuna è anche indicato il miglior risultato raggiunto in uno Slam nel corso della carriera:

Giocatrici anni 90 (dati aggiornati al marzo 2016)– Le giocatrici nate nell’anno 1990
Kvitova a parte, l’altra grande protagonista nata nel 1990 è Caroline Wozniacki. E’ stata la prima della sua generazione capace di raggiungere una finale Slam, nel 2009, a soli 19 anni;  impresa ripetuta cinque anni dopo, sempre agli US Open. Match entrambi persi in due set: il primo contro Kim Clijsters (7-5, 6-3), il secondo contro Serena Williams nel 2014 (6-3, 6-3). Per Wozniacki il mancato successo in un Major è stato il tormentone che l’ha perseguitata quando era la numero uno del mondo (67 settimane di primato tra il 2010 e il 2012).
Dall’ultima finale non è passato moltissimo, poco più di un anno, ma quella seconda parte di 2014 estremamente positiva è stata un sussulto in controtendenza rispetto a un declino iniziato da alcune stagioni. Con i recenti risultati negativi è uscita dalle prime venti del mondo,  perdendo troppo spesso contro avversarie che nel periodo migliore avrebbe regolato senza problemi.
Tra le coetanee di Kvitova e Wozniacki chi ha ottenuto complessivamente i migliori risultati sono state forse Cornet e Barthel, che però storicamente negli Slam hanno spesso deluso.

– Anno 1991: Halep e una generazione in fase di riassestamento
Simona Halep è la giocatrice che si è più avvicinata a vincere una Major, con la finale a Parigi nel 2014 persa al terzo set contro Maria Sharapova (6-4, 6-7, 6-4). Dopo quel risultato a volte è andata incontro a uscite premature, ma può comunque vantare in carriera due quarti e due semifinali Slam, l’ultima agli US Open 2015.
Di recente è salita prepotentemente Johanna Konta, semifinalista a Melbourne 2016, che continua a progredire grazie a un tennis essenziale ma molto concreto. La sua ascesa sembra avere bilanciato il declino di Anastasia Pavlyuchenkova che ha il suo miglior risultato in un Major (quarti di finale) risalente addirittura al 2011; da allora non è mai andata oltre il terzo turno e più spesso è stata eliminata ancora prima. Negli ultimi Slam ha fatto meglio di lei una bombardiera come Coco Vandeveghe (che rispetto ad Anastasia è maturata molto più tardi) con i quarti di finale di Wimbledon 2015. Altre promesse che come Pavlyuchenkova negli Slam non riescono a confermare i buoni risultati di qualche anno fa sono Giorgi (quarto turno Wimbledon 2012) e Jovanovski (quarto turno Australian Open 2013).

– Le difficoltà delle 1992
Colpisce l’esiguità di giocatrici nate nel ’92 comprese fra le prime 100: appena cinque, la metà circa non soltanto rispetto alle due annate precedenti, ma anche rispetto alle due successive. A questo si deve aggiungere la scarsità di risultati complessiva: una sola tennista fra le prime cinquanta del ranking e in più il fatto che nessuna è mai riuscita a vincere più di due partite consecutive in un Major. Quest’ultimo dato appare particolarmente negativo per Karolina Pliskova, in grado di entrare tra le prime dieci del mondo, di ottenere importanti traguardi nei tornei WTA, ma fino a oggi sempre deludente negli Slam.

– Il talento delle 1993
Rispetto al 1992, il 1993 è un anno decisamente più ricco, con diverse tenniste di talento, alcune già in grado di arrivare in fondo agli Slam: Garbiñe Muguruza, finalista a Wimbledon 2015 (sconfitta 6-4, 6-4, da Serena Williams) e Sloane Stephens, semifinalista in Australia nel 2013. In più altre giocatrici danno l’impressione di poter crescere parecchio: mi riferisco alle francesi Garcia e Mladenovic, ma ultimamente anche Puig sembra essere tornata in ascesa.
Al momento Muguruza è la leader del gruppo, ma penso che qualcuna delle altre giocatrici citate potrebbe avvicinarla, considerando le potenzialità fisico tecniche. Occorre però che riescano a maturare soprattutto mentalmente per esprimere a pieno le loro qualità.

– Le dodici giocatrici del 1994
Le giocatrici del ’94 sono le più numerose (in top 100) fra tutte le nate dal 1990 in poi: sono dodici. Se si guarda il curriculum, spicca Eugenie Bouchard che nel 2014 era stata capace di arrivare in finale a Wimbledon (match perso 6-3, 6-0 contro Kvitova) e in semifinale a Melbourne e Parigi; ma dopo la stagione di crisi, è stata superata in classifica da altre giocatrici, come Svitolina, Schmiedlova, Gavrilova, Gasparyan, Beck.
Forse mancano i picchi di talento delle tenniste del 1993, ma rimane il fatto che il ranking ci dice che, complessivamente, questo è anche l’anno che esprime più top 50 di tutti. E siccome per molte sembrano esserci ulteriori margini di crescita, non è detto che dalla quantità di insieme non riesca ad emergere qualcuna anche in termini di qualità, con risultati di primo livello.

– Il 1995 di Madison Keys
Con le tenniste del ’95 si entra nella fascia di età in cui bisogna tener conto della precocità. Nella top 100 sono solo quattro le giocatrici presenti, ma mi pare molto presto per tracciare un quadro generazionale preciso: potrebbero affacciarsi nuove leve che oggi sono ancora nelle retrovie. Di sicuro al momento spicca Madison Keys, semifinalista a Melbourne nel 2015.

– 1996 ancora da valutare
Discorso molto simile a quello fatto per il ’95 anche per le tenniste del ’96: troppo presto per dire qualcosa di significativo.

– Le ragazzine terribili del 1997
Quanto detto per il 1995 e il 1996 a maggior ragione dovrebbe valere per il 1997, che invece si presenta ricco di talenti precocissimi. Tre tenniste con un classifica media molto alta e una Race ancora migliore: attualmente Belinda Bencic è numero 8, Jelena Ostapenko 13, Daria Kasatkina 15. In più tutte e quattro, inclusa Ana Konjuh, sono già riuscite a vincere almeno un match a livello Slam. Bencic addirittura vanta una quarto di finale (US Open 2014, sconfiggendo due top ten come Jankovic e Kerber).
Occorre sempre andare con i piedi di piombo quando si parla di tenniste tanto giovani, ma effettivamente il loro ingresso nel professionismo è stato straordinario, tanto che sembra quasi di essere tornati ai periodi in cui le teenager si affermavano con ben altra rapidità rispetto a oggi.

– Le migliori candidate alla vittoria
Non è facile individuare la più probabile vincitrice. Allo stato attuale sceglierei qualcuna nata in un anno dispari: il 1991 di Halep, il 1993 di Muguruza, il 1995 di Keys e il 1997 di Bencic. Altre opzioni potrebbero essere Konta (1991), Stephens, e forse più avanti Mladenovic o Garcia (tutte del 1993).

Al di fuori di questa rosa non si può dimenticare che Eugenie Bouchard (1994) è arrivata ad una sola vittoria dal titolo (finale di Wimbledon 2014) e che comunque tra le sue coetanee ci sono giocatrici che hanno già ottenuto discreti risultati, e che potrebbero progredire ulteriormente. Infine, a dispetto dei precedenti, non riesco a non citare Karolina Pliskova (nata nel 1992), che ha dimostrato di avere il tennis per giocarsela con le migliori; prima o poi mi auguro che riesca superare il complesso dello Slam.

Concludo con una ipotesi, che potrebbe confortare chi oggi non sembra ancora pronta per vincere uno Slam: anche se sono passati cinque anni dalla prima vittoria di Kvitova, non è detto che l’affermazione di una seconda tennista degli anni ’90 sia poi tanto imminente; in questo caso per molte ci sarebbe ancora la possibilità di maturare, e magari anche di ribaltare le attuali gerarchie generazionali.

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