Intervista a Olivier Niggli: “Sharapova? L’ammissione parla chiaro” (Arrigoni/Buongiovanni). Fognini brilla a Barcellona, ora la sfida a Nadal (Gazzetta)

Rassegna stampa

Intervista a Olivier Niggli: “Sharapova? L’ammissione parla chiaro” (Arrigoni/Buongiovanni). Fognini brilla a Barcellona, ora la sfida a Nadal (Gazzetta)

Pubblicato

il

 

Intervista a Olivier Niggli: “Sharapova? L’ammissione parla chiaro” (Arrigoni/Buongiovanni, La Gazzetta dello Sport)

Dal 1° luglio lo svizzero Olivier Niggli sarà il direttore generale della WADA, l’agenzia mondiale antidoping anche se, di fatto, ricopre già questo ruolo da novembre: il neozelandese David Howman tra un paio di mesi lascerà l’incarico. Niggli è sempre in movimento: coinvolto con la Wada sin dai giorni della sua fondazione, nel 1999, ha casa a un’oretta da Losanna, passa spesso dalla Francia (la moglie è di Nizza) e fa base a Montreal, in Canada, dove ha sede l’agenzia. E dove, dopo aver anche partecipato ai lavori dell’assemblea di SportAccord, stamattina farà ritorno. Partiamo dall’argomento di maggior attualità: il Meldonium.

Com’è la situazione?

Il prodotto, proibito dal 1° gennaio, resterà vietato a prescindere. Ci sono però alcuni casi controversi. dovuti al fatto che, scientificamente, non è semplice stabilire per quanto tempo le tracce del farmaco restino nell’organismo. I laboratori di Colonia e di Losanna stanno portando avanti studi mirati. Entro un paio di mesi avremo i risultati.

Non sarebbe stato meglio pensarci prima?

Ovviamente sì, ma avremmo dovuto aspettare e gli atleti avrebbero continuato ad assumerlo.

Ci si interroga su Maria Sharapova, la vittima più illustre del Meldonium: sarà riabilitata, la vedremo a Wimbledon e ai Giochi di Rio?

Non sta a me rispondere. Lo stabilirà la federazione internazionale del tennis. Ma lei ha ammesso l’uso anche dopo il 1° gennaio e in più i valori riferiti ai suoi test parlano chiaro.

Tutti i casi saranno quindi giudicati dalle singole federazioni?

Sì, ma prendendo in considerazione solo quelli i cui valori sono contenuti nei parametri che abbiamo stabilito. Spetterà loro definire se le giustificazioni addotte siano plausibili.

Altro tema scottante: la Russia. Cosa sta succedendo?

Due anni fa, quando Liliya Shobukhova si è presentata nel mio ufficio per denunciare la corruzione del sistema, non avrei pensato di arrivare a questo punto. Oggi i test antidoping vengono eseguiti dall’agenzia inglese. Ma c’è una difficoltà relativa ai test sul sangue. Chiuso il laboratorio di Mosca, spesso le 36 ore entro le quali gli esami devono venir condotti non sono sufficienti. Lunedì a Losanna ho incontrato il ministro dello Sport Mutko. La prossima settimana, a Mosca, un nostro team valuterà la possibilità che il laboratorio venga riaccreditato. In ogni caso ci dovrà essere un nuovo direttore.

Crede che la federazione di atletica sarà riabilitata per Rio?

Difficile esprimermi. La materia è in mano alla Iaaf che lavora anche su fatti di corruzione. Intanto siamo soddisfatti che il Kenya, su nostre pressioni, stia per adottare una legge antidoping: dovrà farlo entro il 2 maggio come da noi richiesto.

Quali sono i Paesi inseriti al momento nella black list?

La Francia ne è uscita il 18 marzo. C’è la Spagna, che non ha una legge, ma è senza governo. Fra gli altri anche il Messico.

Com’è ora la situazione dell’Italia?

Abbiamo apprezzato il cambio di nome dell’agenzia, oggi Nado Italia, e il coinvolgimento dei Carabinieri. Ma si deve insistere sulla strada dell’indipendenza. Qualche passo è stato compiuto, altri ne serviranno. Roma 2024 potrebbe essere l’occasione per mettersi a posto. Avere un’agenzia antidoping indipendente come Stati Uniti, Francia e Ungheria, le rivali verso i Giochi, dev’essere un obiettivo. Poi, è chiaro, sarà il Cio a valutare. Ma lo stesso presidente Bach, l’altro giorno, lo ha ribadito. Al di là del problema dei costi, questa è una priorità di tutte le federazioni internazionali. Il mio plauso va al ciclismo e al lavoro dell’italiana Francesca Rossi che dirige la fondazione antidoping.

Come vede il futuro dell’antidoping mondiale?

Le iniziative che stiamo portando avanti con l’industria farmaceutica mi fanno essere fiducioso. Ci sono però alcuni sport che fanno molto e trovano tanti atleti positivi, altri che non fanno nulla.

———————————————————-

Fognini brilla a Barcellona, ora la sfida a Nadal (La Gazzetta dello Sport)

Fabio Fognini ritrova, per la decima volta, Rafa Nadal. Succederà nei quarti del torneo di Barcellona dove il fuoriclasse maiorchino, fresco vincitore del torneo di Montecarlo, è approdato battendo agilmente il connazionale Montanes, mentre il ligure ha eliminato il serbo Viktor Troicki, numero 24 Atp con un netto 6-3 6-2 in un’ora e 22 minuti. Fognini dunque lancia la sfida allo spagnolo che a Barcellona ha trionfato 8 volte tra il 2005 e il 2013. Nadal ha vinto 6 dei 9 precedenti, ma Fognini ha vinto 3 degli ultimi 5, l’ultimo lo scorso settembre ai sedicesimi degli Us Open. Avanti anche il campione delle ultime due edizioni Kei Nishikori, che ha avuto qualche difficoltà per aver ragione del francese Chardy. Esce invece di scena il tedesco Zverev, eliminato dal tunisino Malek Jaziri 7-6(5) 6-4. Anche il torneo di Bucarest parla azzurro. Nel BRD Nastase Tiriac Trophy, sulla terra, l’esordiente Marco Cecchinato, dopo aver battuto Baghdatis all’esordio, ha superato anche il bosniaco Dzumhur, che aveva vinto i due precedenti, 6-3 7-6 (3) con un tie break dominato nel 2 set, durante il quale Dzumhur ha annullato due match point, ma non il terzo. Avanti pure Paolo Lorenzi, giustiziere del giapponese Taro Daniel, numero 85 Atp: 6-2 6-0. A Stoccarda Roberta Vinci dimentica le amarezze di Fed Cup superando con disinvoltura la tedesca Goerges. Nei quarti troverà un’altra germanica: Laura Siegemund.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement