WTA Praga: torna al successo Lucie Safarova, battuta Samantha Stosur al terzo

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WTA Praga: torna al successo Lucie Safarova, battuta Samantha Stosur al terzo

A più di un anno di distanza dall’ultimo successo ottenuto a Doha, Lucie Safarova trionfa nel WTA International di Praga. Dopo un inizio complicato, la ceca rimonta e batte Samantha Stosur per la 11esima volta su 14 confronti diretti. Settimo titolo in carriera per Safarova

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[2] L. Safarova b. [4] S. Stosur 3-6 6-1 6-4

Stat Safarova Stosur

Lucie Safarova vince il torneo di Praga. Davanti a un pubblico numeroso e festante la tennista di casa centra il settimo alloro in carriera, il secondo sulla terra battuta dopo quello conquistato a Oeiras qualcosa come undici anni fa, battendo per l’undicesima volta in quattordici incontri una Samantha Stosur positiva solo a tratti. Un successo che ha dell’incredibile, finito nelle mani di una giocatrice che prima di questo torneo non aveva vinto una singola partita in stagione, tormentata da una pestifera infezione batterica che l’ha costretta ai box per troppe settimane.

La partita inizia in lotta, con l’australiana che deve sudare per dieci punti prima di conquistare il gioco inaugurale, ma in risposta Sam si fa subito minacciosissima e va sul 2-0 tirando una risposta all’incrocio delle righe e approfittando di una Safarova insolitamente traballante dal lato sinistro. Lucie prova a ribellarsi, ma quando nel settimo game le si presenta la prima occasione d’incidere in ribattuta affossa a metà rete un banale rovescio, graziando una Stosur a corto di prime palle. La trentaduenne di Brisbane, che nei momenti di secca fa ottimo uso della seconda al corpo, ritrova come d’incanto il suo adorato kick al momento di chiudere il parziale, che in effetti vince in poco più di quaranta minuti.

Il fondamentale d’inizio scambio della numero 25 del mondo attraversa tuttavia una giornata bizzosa, e nel secondo gioco della seconda frazione Stosur infila quattro drammatici doppi falli che all’improvviso rianimano la tennista di casa. Safarova, avvantaggiatasi, si scrolla di dosso i timori che finora l’avevano attanagliata, spara vincenti sulla seconda sempre più frequente e tremebonda di Sam e finisce per dominare il set chiudendolo in venticinque minuti sul 6-1 con uno spettacolare dritto lungolinea.

L’inerzia del match è ora tutta nelle mani di Safarova, ma la terza frazione si mantiene a lungo in equilibrio: le giocatrici non concedono occasioni nei rispettivi turni di servizio e per lo scossone definitivo bisogna attendere il famigerato settimo game. Stosur, che dietro agli occhiali scuri mal cela un disagio crescente, cede di schianto il servizio bombardata dal dritto mancino della testa di serie numero 2, e quando il suo rovescio lungolinea sfila largo il finale di partita si trasforma in una passerella per la beniamina locale, che chiude l’ultimo incontro del torneo in poco meno di due ore.

Vince Lucie, e fa strano constatare che i titoli nella bacheca di casa siano soltanto sette. Talento e colpi abbondano dalle parti di Brno e anche una certa qual attitudine non le fa difetto. Le è sempre mancato il guizzo, il colpo di reni, l’ultimo passo verso l’impresa di una vita: con un pizzico di cattiveria in più in quegli occhi di ghiaccio la gloria della sua carriera si sarebbe forse diffusa oltre le imprese di Fed Cup. Ma dopo un anno iniziato così nemmeno i suoi amici del cuore avrebbero osato sperare in un trionfo in casa dopo una stagione iniziata in modo tanto preoccupante. Ma se è vero che i sogni sospingono la speranza, dopo giornate come questa una Safarova di nuovo protagonista al Bois de Boulogne non è più un miraggio.

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