Santa Croce scopre il talento Jurij Rodionov. Ai quarti le azzurre Pieri, Stefanini e Samsonova

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Santa Croce scopre il talento Jurij Rodionov. Ai quarti le azzurre Pieri, Stefanini e Samsonova

Negli ottavi dei 38° Internazionali juniores fuori i nostri Guerrieri e Dalla Valle. Impressiona Il 16enne austriaco di origine bielorussa che diventa favorito dopo il ko dell’egiziano Hossam

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Le giovani azzurre del tennis tengono a galla l’Italia nei 38° Internazionali juniores, passerella delle ‘racchette’ emergenti di scena fino a sabato sui campi del TC Santa Croce sull’Arno (Pisa).

Nella giornata che ha registrato l’eliminazione dell’emiliano Andrea Guerrieri (ko 75 61 per mano dell’uzbeco Khumoyun Sultanov) e del ravennate Enrico Dalla Valle (sconfitto per 62 64 dal russo Artem Dubrivnyy), strappano un pass per i quarti le nostre Tatiana Pieri, Lucrezia Stefanini e Ludmilla Samsonova. La lucchese Pieri supera non senza difficoltà la russa Amina Anshba (64 75), la fiorentina Lucrezia Stefanini doma con un bel tennis la bielorussa Nika Shytkouskaya (63 64) e l’italo-russa Ludmilla Samsonova conquista il derby azzurro contro la qualificata Lucia Bronzetti (63 64), proveniente dalle qualificazioni e autrice di un torneo esemplare.

Ottavi fatali per il n.1 del seeding maschile, l’egiziano Youssef Hossam, che niente ha potuto contro il tennis potente del taipeiano Tung-lin Wu (64 63 il finale), ma chi sta impressionando sui campi del Cerri è il 16enne austriaco Jurij Rodionov, che continua spedito il proprio cammino stagionale (un bilancio di 19 vittorie e 1 sconfitta nel 2016, con tre tornei vinti, e solo cinque game lasciati per strada a Santa Croce sull’Arno). Oggi ha superato per 61 63 l’ottimo australiano Blake Ellis, mettendo in mostra un tennis di alto livello, con interessanti spunti di ‘serve and volley’ e una palla pesante da fondocampo. Nato a Norimberga da genitori bielorussi, ha cominciato a giocare a tennis a 4 anni. “Era lo sport più logico da praticare perché avevo i campi a un minuto da casa – spiega – Quando a 12 anni ho vinto gli Austrian Championship, ho capito che il tennis non sarebbe stato solo uno sport ma una professione. Ecco perché due anni fa ho lasciato gli studi per dedicarmi a questa disciplina. Ho potuto farlo perché ho alle spalle una famiglia che mi capisce, che crede in me, e che mi è sempre stata vicina” spiega Rodionov, che ha come idoli Roger Federer e David Ferrer. “Il primo perché è il più forte tennista mai esistito, il secondo perché è un grande lottatore e non molla mai”.

Domani (inizio dei match ore 10, ingresso gratuito) Jurij Rodionov affronterà nei quarti il vincente della sfida tutta azzurra tra il romano Jacopo Berrettini e il piemontese Andrea Bolla.

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