Roland Garros, il Grande Slam in cerca d’autore

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Roland Garros, il Grande Slam in cerca d’autore

Mai come in questa edizione lo slam parigino sembra essere aperto a eventuali colpi di scena. Djokovic, Murray, Wawrinka, Nadal, Nishikori e Kyrgios sono i sei tennisti a caccia del titolo

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Domenica 22 maggio parte il Roland Garros, ultima tappa della mini stagione su terra rossa e secondo slam del 2016. Sarà il primo Major del 2000 senza Roger Federer. I problemi alla schiena, seppur in via di miglioramento, lo hanno costretto all’ennesimo forfait. Dopo Miami e Madrid, lo svizzero, per non mettere a rischio il suo finale di carriera, è stato costretto a rinunciare al torneo vinto nel 2009. Nonostante l’assenza dell’elvetico, si preannuncia essere l’edizione del Roland Garros più aperta a eventuali colpi di scena degli ultimi anni. Djokovic, Murray, Wawrinka, Nadal, Nishikori e Kyrgios: sei tennisti diversi, ma con lo stesso obiettivo di portare a casa lo slam su terra rossa. Come fosse un’opera “pirandelliana” ci sono sei personaggi in cerca d’autore. A volere un autore, però, è il torneo stesso. Ogni campione sopracitato è spinto da una motivazione ben precisa e come dichiarato dal direttore del Roland Garros, Guy Forget, ai media francesi: “Saranno due settimane straordinarie”.

MISTER FANDJOKOVIC – Numero uno al mondo, undici slam conquistati, dominio assoluto negli ultimi due anni e mezzo, ma l’Open di Francia è ancora da spuntare dal taccuino del serbo. Sono già tre le finali disputate a Parigi (2012-2014-2015), ma due volte Nadal e una Wawrinka hanno spezzato i sogni di “Mister FanDjokovic”. Il riferimento a Mister Fantastic è chiaro: le caviglie di gomma del tennista nativo di Belgrado sono uno dei suoi marchi di fabbrica. Anche quest’anno partirà come il favorito, ma fino a questo momento la stagione su terra rossa ha regalato una sola gioia a Madrid e diversi alti e bassi.

ANDY VON DOOM – Murray, riscopertosi terraiolo, diventa l’antagonista principale come il “Dottor Destino” (Victor Von Doom) nei Fantastici 4. La vittoria a Roma diventa il secondo Master 1000 su terra conquistato dopo il successo nella capitale spagnola dello scorso anno. I progressi mostrati sulla superficie rossa sono evidenti e portano lo scozzese sul podio dei candidati al successo finale nel Roland Garros, slam in cui ha raggiunto al massimo le semifinali nel 2011, 2014 e 2015. Chissà che non possa essere lui la sorpresa del torneo aggiudicandosi il terzo Major della carriera dopo Wimbledon e USA Open.

STANIMAL – Stagione ben al di sotto degli standard mostrati in questi ultimi anni. Le vittorie a Dubai e Chennai non cancellano le deludenti prestazioni fornite nei Master 1000 e negli slam del 2016 dove il miglior risultato è stato un quarto di finale a Montecarlo, ma arriva comunque a Parigi da campione in carica. Da gennaio a oggi abbiamo visto semplicemente Stan, da domenica ci si augura un’evoluzione nella sua forma migliore (StanAnimal), la stessa che nella precedente edizione gli ha permesso di sconfiggere un Djokovic che pregustava già il primo successo francese.

DON RAFA – Nelle ultime 11 edizioni Nadal ha letteralmente monopolizzato il torneo con 9 successi. Solo le due vittorie svizzere nel 2009 (Federer) e nel 2015 (Wawrinka) hanno spezzato un’egemonia spagnola quasi implacabile. Dopo un 2015 travagliato, il maiorchino sembra esser tornato ai suoi livelli e sicuramente nel Roland Garros potrà tirare fuori il meglio di sé. Reduce dalle vittorie di Barcellona e Montecarlo, l’attuale numero 5 del mondo è pronto a riprendersi quello che ormai è suo di diritto. Come “Il Padrino”, Don Rafa è pronto a dettare la sua legge e chi non vorrà sottostargli ne pagherà le conseguenze.

CAPTAIN ASIA –  Sicuramente Nishikori non sarà il primo favorito, ma in questa stagione ha dimostrato di poter competere con chiunque. La semifinale epica contro Djokovic a Roma, malgrado la sconfitta, deve conferirgli ancora più fiducia verso la conquista del primo slam in carriera. È già il giocatore orientale più forte di tutti i tempi, ma per diventare “Captain Asia” deve gettarsi oltre l’ostacolo che finora l’ha sempre fermato in finale, vedi US Open 2014 e le finali di Barcellona e Miami di quest’anno.

DEADNICK – Kyrgios arriva a Parigi da outsider. Fuori dalla top ten, punta ad entrarci entro la fine della stagione, ma chiunque incontrerà il giovane talento australiano avrà la vita dura. Il 2016 ha regalato al tennista 21enne il primo titolo a Marsiglia. Nei grandi appuntamenti raramente delude e sono già 9 le vittorie contro i primi dieci tennisti della classifica ATP. Ben presto sarà tra i migliori e il suo carattere da “Bad Boy” lo fa somigliare molto all’eroe sbruffone della Marvel, Deadpool. Servizio e dritto a chiudere le sue armi principali e se la testa lo sorreggerà ne vedremo delle belle.
Insomma il countdown alla finale del Roland Garros è partito. Djokovic insegue suo primo successo, Nadal cerca la “Decima”, Murray vuole confermarsi un terraiolo ad alti livelli, Wawrinka arriva da campione uscente, mentre Nishikori e Kyrgios potrebbero essere il Leicester del tennis in una stagione in cui la terra rossa sembra non avere un padrone, o meglio un autore.

Dario Marchetti

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