Francesca Schiavone: "Gli errori di un sistema: non si è investito sui nostri successi, né coach..."

Interviste

Francesca Schiavone: “Gli errori di un sistema: non si è investito sui nostri successi, né coach…”

Francesca Schiavone si stupisce per la gaffe del Roland Garros. E poi: “I soldi (della FIT) andavano investiti diversamente”. Con Ubaldo sfonda una porta aperta!

Pubblicato

il

 

Francesca Schiavone e la clamorosa gaffe del Roland Garros: “Macché ritiro! Non l’ho detto”

Laura Guidobaldi : Oggi ti hanno chiamato cinque falli di piede. Li facevi? Come mai?
Ultimamente sono molto scoordinata nel servizio. Ci ho lavorato tanto. Mi è sembrato strano però di aver fatto così tanti falli di piede. Se me li hanno chiamati significa che c’erano. Questo piede sinistro si vede che nella tensione lo muovo molto di più. Saranno passati tanti anni che non faccio così tanti falli di piede. Andrò a vedere che cos’è. Se magari la tecnica è sbagliata.

Ubaldo Scanagatta: Ci puoi chiarire questa cosa dell’annuncio (del presunto ritiro dal tennis ndr)?
Eh non lo so. So che io sono andata in doccia e dopo la persona che mi segue mi ha chiesto: “Franci hai dichiarato qualcosa che io non so?”. E mi fa vedere che il Roland Garros diceva del mio abbandono. Hanno tirato delle conclusioni che non dovevano. Poi lui ha subito smentito e annunciato che il prossimo appuntamento è Wimbledon.

Ubaldo: L’hanno detto quando presentavano il match… non hai sentito?
Io il francese lo parlo poco. Non so cosa sia successo in quel momento. Se qualcuno me lo dice magari…

Ubaldo: Ma era su Twitter?
Io ste cose social non le capisco. E mi dico: perché ci sono i social?

Ubaldo: In inglese hai detto che hai avuto un crash… cosa volevi dire?
Ho avuto un attimo un crollo perché lui mi ha chiesto se c’è differenza oppure se a 35 anni ti passa più facilmente la sconfitta. Non ti passa più semplice. Magari a 20 anni spaccavo una bottiglietta e tiravo un cazzotto all parete mentre ora mi viene un calo emotivo e magari mi è scesa un po’ di pressione. Mi sono sentita male. Ma niente di grave.

Ubaldo: La gente che si è alzata in piedi… pensavi che avessero visto il tweet e fossero pronti alla standing ovation?
Ho pensato che magari sono piaciuta anche se ho fatto cagare (risate). Io lo farei per un’atleta che ha fatto tanto. Io se fossi in voi applaudirei di più certi giocatori e giocatrici. Tipo Serena Williams. Perché vi hanno portato tanto e perché domani forse non li vedrete più. È oro la prestazione di un giocatore.

Le possibilità di rivederti qui l’anno prossimo?
Eh non lo so… basse direi.

Con anche le sconfitte di Sara Errani e Roberta Vinci è la fine di quella generazione? È il momento di voltare pagina?
Beh voltare pagina… Sara è del 1987. È una giocatrice che ha fatto tantissimo e può fare ancora tantissimo. Se poi Roberta vuole fare certe scelte non sto qua a parlarne. C’è da lavorare tanto sui giovani. C’è da tirare su un sistema che fa fatica e sicuramente c’è da investire tanto. Altrimenti nei prossimi anni scriverete tanto degli stranieri e poco degli italiani.

Loenzo Baletti (QS/Quotidiano Sportivo): Pensi si sarebbe potuto lavorare di più sulla tua vittoria (al Roland Garros 2010 ndr) per lanciare una nuova generazione?
Ma soprattutto trovare un sistema che potesse migliorare e crescere. Un altro momento è stato l’anno scorso con il trionfo (agli US Open ndr) di Flavia. Ma anche l’anno dopo piuttosto che nel 2012 con la finale di Sara (al Roland Garros ndr). Quello era il momento di investire su grandi coach che diventassero nostri. Ma sono mie fantasie forse.

Ubaldo: Queste idee sono molto condivisibili. Tu però hai un certo peso nel tennis italiano. Se hai detto queste cose non sei stata ascoltata?
Io ho un ruolo. Però l’ho sempre detto: lavoriamo sul futuro ma anche su noi stesse. A me piacerebbe avere un coach italiano e un sistema italiano da seguire. Mi auguro che Flavia possa fare qualcosa e che nuove professionalità possano esprimersi nel nostro paese.

Laura Guidobaldi: La tua avversaria di oggi, Kristina Mladenovic, ha criticato duramente Maria Sharapova per la sua positività all’antidoping e ha affermato che deve essere punite. Tu come ti poni sulla questione?
Il doping fa male ad una persona e non dovrebbe essere assunto. Noi siamo qui come atleti super puliti: ci alziamo e ci alleniamo duramente. Prima di tutto il doping non fa bene ad un’atleta. Non esiste un motivo al mondo per prenderlo. Eventualmente va dichiarato come tutte le regole dicono. Noi abbiamo la possibilità di dichiarare alcune cose. Per me dopo il doping non c’è nulla. Si può vincere puliti. In tutti gli sport.

Ubaldo: Si parla di investimento sui coach quando poi voi per una vita siete sempre andate a cercarveli quasi sempre fuori. Tu e Sara Errani siete andate in Spagna. Sono anni che se ne parla. Perché non è stato fatto qualcosa secondo te? Perché non ti hanno ascoltato?
Io non ho mai dichiarato di fare una cosa piuttosto che un altra. Il sistema in Italia esiste, che funzioni o non funzioni dovete anche voi vederlo. Io sono dell’idea che bisogna investire molto, bisogna investire tempo, bisogna investire soldi per coinvolgere professionisti, perché costano tanto i bravi allenatori. Guardate a quello che succede in Francia o in Inghilterra. Capisco che gli Slam portino tantissimi soldi ma secondo me noi siamo pronti a fare un passo molto importante per i nuovi giovani.

Ubaldo: Te te la sentiresti di coordinare un’organizzazione del genere se te lo proponessero? Perché onestamente non c’è stata. Non c’è un coach in Italia salvo Riccardo Piatti e altri due o tre…
Beh ci sono anche Massimo Sartori, Renzo Furlan, Umberto Rianna. Ce ne sono di coach. Adesso da qui ad avere un sistema che funziona molto bene non so cosa ci voglia perché non mi sono mai dedicata a questa attività. A me potrebbe pure interessare però bisogna studiare prima.

Ubaldo: Non c’è una giovane tennista italiana tra le prime 250 visto che Martina Caregaro è n.275. Non si parla di avere Top20 o Top30. Non pretendiamo tanto però…
L’ho appena detto: serve un sistema dove si investono soldi, attenzioni e persone qualificate per tirare fuori il massimo da questi ragazzi che crescono. Non possiamo essere tutti fenomeni e baciati dal signore. Ci vuole qualcosa sul quale lavorare molto molto duro. Soprattutto oggigiorno.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement