Roland Garros, uomini: Murray ancora al quinto. Nishikori quasi perfetto, ok Isner e Gasquet

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Roland Garros, uomini: Murray ancora al quinto. Nishikori quasi perfetto, ok Isner e Gasquet

Andy Murray costretto nuovamente al quinto set dalla wild card francese Mathias Bourgue, numero 164 del mondo. Kei Nishikori in un’ora e tre quarti supera il russo Kuznetsov. Paire cede in quattro set a Teymuraz Gabashvili. Ivo Karlovic supera l’australiano Thompson 12-10 al quinto, diventando il più anziano tennista ad un terzo turno Slam dai tempi di Connors

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[2] A. Murray b. [WC] M. Bourgue 6-2 2-6 4-6 6-2 6-3 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Stat Murray Bourgue

Quella demi-volée di rovescio con il corpo in arretramento con la quale ha annullato la terza e ultima palla break nel primo gioco del quarto set è il segno della classe. In una giornata di luna storta, con dall’altra parte della rete un francesino sconosciuto addirittura al suo primo torneo sul circuito maggiore (e di fatto alla sua seconda partita dopo la vittoria del primo turno su Samper Montana) trascinato sullo Chatrier come di consueto dagli scatenati nipotini di Monsieur Chauvin, Andy Murray ha tirato fuori al momento giusto il colpo del campione che ha deciso la partita.

Certo, se lo scozzese ha davvero brame di vittoria nel torneo, sarà il caso che si dia una sveglia: a furia di maratone e rimonte prima col vecchio Stepanek poi col giovane Mathias Bourgue, altre tre o re e trentaquattro oggi dopo le tre e quaranta del turno precedente, rischia di arrivare con il serbatoio vuoto alla seconda settimana del Roland Garros.
C’è però una statistica che può far sperare Murray: nel 2004 Gaston Gaudio vinse addirittura i primi due turni (contro Canas e Novak) in cinque set e finì col vincere il torneo, ovviamente recuperando due set di svantaggio a Coria.

Finalmente è primavera a Parigi e Murray, per il terzo giorno di fila in campo, sembra avere tutte le intenzioni di sbrigare in fretta la pratica. Ma il primo set senza storia in realtà è più frutto del timore reverenziale di Bourgue che di meriti dello scozzese. Perché poi piano piano l’avignonese si scioglie e mette in mostra una notevole accelerazione di rovescio lungolinea e un uso sapiente ed efficace del dropshot.

Murray come spesso gli capita comincia a sbraitare – non c’è più la sensibile Mauresmo a fare da parafulmine – ed il francese per almeno un’ora e mezza gioca ad un livello fuori dalla grazia di Dio. E così Murray si trova nuovamente costretto agli straordinari trovandosi sotto due set a uno, scatenando la ola dello Chatrier e inducendo i cronisti a spulciare tra le statistiche: in realtà lo scozzese nella sua carriera non ha mai perso da un giocatore fuori dalla top-100 in un torneo dello slam (peggior sconfitta – relativamente perché aveva 18 anni – quella subita da Clement, numero 91, agli Us Open del 2005).

Ad inizio di quarto set, come detto in apertura, la svolta. Da lì in poi diventa un monologo dello scozzese che quasi a voler zittire il pubblico spara “Come on” e urlacci assortiti ad ogni punto. Il match è comunque gradevole perché il francese lotta con coraggio e ne vengono fuori scambi pregevoli, ma ovviamente cinque set nella sua giovane carriera li ha visti solo in tv ed alla fine l’highlander scozzese sorride sornione.

 

[9] R. Gasquet b. [WC] B. Fratangelo 6-1 7-6(3) 6-3 (Tommaso Voto)

Il pubblico del Suzanne Lenglen si lascia andare ad un applauso di gioia quando Gasquet conquista il punto del match point, che certifica la vittoria contro l’americano Fratangelo, che si è dimostrato un avversario troppo tenero per il n.9 del seeding, che a Parigi vanta un titolo junior vinto nel 2002 ed una vittoria nel doppio misto con Golovin nel 2004. Anche Bjorn è un ex campione juniores, infatti superò Thiem in finale nel 2011 (diventando il primo americano a vincere il torneo francese dal 1977, anno in cui si impose McEnroe), ma la sua carriera stenta decisamente a decollare. Lo statunitense può essere comunque soddisfatto, perché con il secondo turno al Roland Garros è destinato ad entrare per la prima volta tra i migliori 100 della classifica ATP, ma soprattutto sembra sul punto di poter finalmente trovare una dimensione diversa dal circuito Challenger.

Dal punto di vista tecnico il match è stato abbastanza povero di spunti, in quanto la differenza tra i due tennisti è stata evidente già dai primi game. Il francese ha saputo controllare lo scambio da fondo ed ha spadroneggiato con il rovescio mentre Bjorn, in più di una circostanza, ha cercato di alzare la traiettoria dei suoi colpi, in modo da non lasciare gli angoli aperti. Dopo aver vinto facilmente il primo parziale con il punteggio di 6-1, Gasquet continua a giocare a braccio sciolto ed a dominare senza soluzione di continuità. Tuttavia un calo di tensione nell’ottavo gioco produce un break a favore di Fratangelo, che rimette in discussione tutto il set. Una situazione inusuale per il francese, che si trova a dover riprogrammare un set che sembrava ormai in cassaforte. Fratangelo sale di condizione, spinge meglio con il diritto e questo destabilizza Gasquet, che è addirittura costretto a neutralizzare un set point nell’undicesimo gioco. Poi nel tie break il transalpino trova serenità e questa calma si riflette sul suo tennis, che torna propositivo e vario. Fratangelo si scioglie, paga lo sforzo del recupero del secondo parziale, e non rappresenta più una minaccia per il francese, che difende il break in apertura di parziale e si qualifica per il terzo turno, dove affronterà Kyrgios, con cui è avanti 4-2 nei precedenti.

[15] J. Isner b. K. Edmund 6-4 6-4 6-4 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Triplo 6-4 per Isner alla sua prima volta contro l’inglese Edmund (numero 82 ATP). Dopo un match d’esordio alquanto intenso, chiuso in quattro set contro l’australiano Millman, al numero 17 del mondo è stato sufficiente un break per set per raggiungere al terzo turno il russo Gabashvili. Isner ha gestito da perfetto chirurgo la sfida con il giovane inglese classe 1995. Nel primo set è fatale ad Edmund il servizio perso sul 2-2. Da 0-40 Kyle recupera, ma poi alla quarta palla break il suo rovescio si ferma in rete. Non succede poi più nulla ed il set finisce 6-4 in 35 minuti. Il copione si ripete anche nel secondo parziale. Ancora l’inizio fatale ad Edmund, con break a favore di Isner sul 2-1. Idem nel terzo (2-2) con un finale tipico da Isner. Sul 40-15 del 5-4 piazza un ace e rimanda oltre manica il suo avversario. Un’ora e quarantasei minuti la durata del match giocato sul piccolo campo numero 14 e John può continuare la sua corsa sul rosso parigino, dove ottenne il miglior risultato nel 2014 (sedicesimi), facendosi ricordare forse di più, però, per il match perso al primo turno nel 2008, al quinto set contro Rafa Nadal.

[5] K. Nishikori b. A. Kuznetsov 6-3 6-3 6-3 (Gabriele Ferrara)

Vittoria in tre set per Kei Nishikori, che quest’oggi ha fornito un’ottima prestazione superando facilmente Andrey Kuznetsov e che al prossimo turno troverà Fernando Verdasco (quest’ultimo è avanti 2-1 negli head to head, anche se ha perso l’ultimo scontro l’anno scorso ad Indian Wells), in un incontro che si preannuncia estremamente divertente.

La partita inizia con Nishikori poco centrato e che va subito sotto 3-1, salvo poi approfittare di un calo notevole del russo, il quale commette molti errori dovuti all’eccessiva fretta di chiudere il punto – soprattutto con il dritto – con il giapponese che sale in cattedra con il rovescio, mettendo anche a segno un paio di notevoli smorzate dalla parte del dritto, conquistando il primo set per 6-3. Nel secondo parziale il numero 6 del mondo continua a dominare gli scambi con il russo che, nonostante cerchi più spesso la via della rete e trovi alcuni rovesci sensazionali (eseguito quasi sempre perfettamente con tutto il corpo in avanti), cede il parziale per 6-3. Nella terza frazione di gioco Kuznetsov va ancora in difficoltà nel braccio di ferro sulla diagonale sinistra e, dopo un errore con il dritto in recupero, perde il servizio sul 3-2, con il tennista di Shimane che non ha problemi ad archiviare il match con il punteggio di 6-3 6-3 6-3 in un’ora e quarantotto minuti di gioco.

[27] I. Karlovic b. [WC] J. Thompson 6-7(2) 6-3 7-6(3) 6-7(4) 12-10 (Federico Carducci)

Ivo Karlovic eguaglia il suo miglior risultato in carriera al Roland Garros raggiungendo, come nel 2014, il terzo turno. Vittoria sofferta quella del 37enne croato che dimostra, una volta di più, di non avere un grandissimo feeling con la terra parigina, sulla quale non ha mai raccolto risultati di livello. Sono serviti, infatti, cinque set per avere ragione del 22enne australiano Jordan Thompson, numero 94 ATP. Il tema della sfida è chiaro sin dall’inizio: Karlovic sfrutta la sua arma migliore, il servizio, mentre Thompson esce quasi sempre vincitore quando il gioco entra nella fase di palleggio.

Il primo set, come era facile aspettarsi, si decide al tie-break nonostante i due giocatori, sopratutto nella fase iniziale della partita abbiano qualche occasione per fare la differenza: 3 palle break per Thompson nel secondo gioco, 1 nel quarto, poi due occasioni di break per Karlovic nel settimo gioco. L’equilibrio mostrato nei primi dodici giochi sparisce improvvisamente nel tie-break che il giovane aussie domina per 7 punti a 2. La seconda partita si apre con la testa di serie numero 27 che dopo aver tenuto il servizio trova, nel secondo game, il break che si rivelerà decisivo per il 6-3 finale. Il terzo set riprende la falsariga del primo fino al decimo gioco quando l’australiano si procura una palla break che è anche set point ma il croato si salva e il set si decide al tie-break. Nel gioco decisivo Karlovic non concede nulla al servizio trovando un minibreak sul 2-1 ed uno sul 5-2 chiudendo 7-3 alla prima occasione utile. Il quarto set si apre con una sorpresa: dopo essere salito 15-40 e non aver sfruttato le due palle break, Thompson si procura una terza occasione e, per la prima volta nel match, strappa il servizio. La partita riprende a seguire l’ordine dei servizi fino al decimo gioco quando Thompson salito 30-0 e a due punti dal set cede la battuta. Ancora una volta, dunque, è il tie-break a decidere la frazione e, per la seconda volta nel match, è Thompson ad uscirne vincitore.

Nel quinto set regna l’equilibrio fino al 7-7, quando il croato si procura tre palle break che lo manderebbero a servire per il match ma non riesce a sfruttarle. La frazione procede senza ulteriori scossoni fino al 10 pari, ma nel 21esimo game il numero 28 del mondo si procura altre due palle break e, alla seconda occasione, strappa il servizio. Giunto al momento di servire per il match Karlovic non trema, mettendo a segno 3 ace in rapida successione (alla fine saranno 41, 72 complessivi nelle prime due partite) e regalandosi la sfida contro il vincente tra Andy Murray e la wildcard francese Mathias Bourgue. Con il successo di oggi, inoltre, Karlovic stabilisce un altro primato: è il giocatore più anziano a raggiungere il terzo turno di un torneo del Grande Slam dal 1991 quando Jimmy Connors, trentanovenne, arrivò al terzo turno di Wimbledon ed alle semifinali dello US Open.

T. Gabashvili b. [19] B. Paire 6-3 6-2 3-6 6-2 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Semaforo rosso per Benoit Paire al secondo turno del Roland Garros contro il russo Gabashvili, dopo essersi salvato al quinto set all’esordio con il qualificato Albot. Lo slam parigino sta dunque indigesto al tennista francese, mai oltre il terzo turno. Sul Court 2 non c’è un posto libero e all’esterno ci sono code infinite, per riuscire a vedere il beniamino di casa. “C’est mon jouer preferè”, mi confida un bambino di soli sei anni. L’inizio per la verità è dei più promettenti. C’è un break al secondo servizio di Teymuraz, con Paire che sale 3-1. Il transalpino non sta servendo benissimo, ma sembra tenere bene il campo. Appunto, sembra. Con Benoit non ci si può mai sbilanciare. E di punto in bianco l’atteggiamento cambia. Il gioco va a corrente alternata ed a Paire sembrano mancare gli appoggi sul rovescio; il suo gioco non può che risentirne. Anche perché di fronte c’è un russo solido (vincente su Donald Young al primo turno) che, testa bassa, non si preoccupa molto di cosa succede dall’altra parte della rete. Così come in tutta la sua carriera, il trentunenne Gabashvili , alla sua settima partecipazione al Roland Garros, è abituato a tirare e dare sempre il 100 %. Sul 4-3 entra il fisioterapista, chiamato da Paire e subito dopo c’è il break di Teymuraz, che va a chiudere in mezz’ora 6-3 il primo set. La coscia sinistra di Benoit viene fasciata, Paire zoppica, ma resta in campo. Sempre più nervoso, si toglie “di rabbia” la fasciatura appena sistemata e distrugge la racchetta, gettandola a terra. Warning! Non proprio un bell’esempio, pensando anche a quel bambino, fan di Paire a sei anni. E allora si va 2 set a 0.

Il francese cercherà di rientrare in partita, allungando il match fino al quarto set, quando Gabashvili decide di non dare scampo al suo avversario, raggiungendo così meritatamente il terzo turno al Roland Garros per la terza volta, dove lo aspetta Isner. Forse anche Paire ha bisogno di staccare la spina. Ma questa è un’altra storia a noi particolarmente familiare.

Risultati:

[2] A. Murray b. [WC] M. Bourgue 6-2 2-6 4-6 6-2 6-3
[8] M. Raonic b.  A. Mannarino 6-1 7-6(0) 6-1
[3] S. Wawrinka b. T. Daniel 7-6(7) 6-3 6-4
[9] R. Gasquet b. [WC] B. Fratangelo 6-1 7-6(3) 6-3
[5] K. Nishikori b. A. Kuznetsov 6-3 6-3 6-3
[16] G. Simon b. G. Pella 4-6 1-6 7-5 7-6(4) 6-4
T. Gabashvili b. [19] B. Paire 6-3 6-2 3-6 6-2
[27] I. Karlovic b. [WC] J. Thompson 6-7(2) 6-3 7-6(3) 6-7(4) 12-10
A. Martin b. [29] L. Pouille 6-3 7-5 6-3
A. Ramos-Vinolas b. M. Trungelliti 6-3 6-4 7-5
[30] J. Chardy b. [LL] A. Pavlasek 6-4 6-2 6-4
[17] N. Kyrgios b. [LL] I. Sijsling 6-3 6-2 6-1
[23] J. Sock b. [Q] D. Brown 6-3 7-6(5) 6-2
[15] J. Isner b. K. Edmund 6-4 6-4 6-4
[22] V. Troicki b. D. Lajovic 6-7(4) 6-3 6-0 rit.
F. Verdasco b. I. Dodig 6-2 6-1 6-3
A. Zverev b. P.H. Herbert 5-7 6-2 7-6(6) 7-5

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