Roland Garros interviste, Nadal: “Non capisco chi non partecipa alle Olimpiadi”

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Roland Garros interviste, Nadal: “Non capisco chi non partecipa alle Olimpiadi”

Roland Garros interviste, secondo turno: R. Nadal b. F. Bagnis 6-3 6-0 6-3. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Oggi è la vittoria numero 200 negli Slam. Come ti sento dopo questo secondo turno?
Grazie, neanche lo sapevo, per me è più importante la vittoria nel secondo turno che le 200 vittorie, no? Quello è solo un numero. È una sempre una buona notizia vincere in tre set e ora guardo al prossimo match.

Sembra proprio essere un inizio di torneo ideale, la pensi così?
No, ho vinto due match con un punteggio agevole, questo posso dirlo, ma non ho migliorato le cose. Penso di aver giocato nel modo in cui avrei dovuto per arrivare al terzo turno.

Quando sei arrivato qui, il tuo primo partner in allenamento è stato Goffin. Puoi dirci perché ti piace allenarti con lui e cosa ne pensi come giocatore?
Mi alleno con lui perché abbiamo un ottimo rapporto, stiamo bene insieme, tutto qui. E anche col suo coach. Lui è un gran giocatore e sta avendo un’ottima stagione, è uno dei candidati per essere nella top 10 a fine anno.

Alcuni giocatori hanno deciso di saltare le Olimpiadi. Puoi capirli? Credi sia una cosa negativa per il tennis se alcuni dei top 20 non ci saranno?
Io non credo che molti giocatori la mancheranno perché è… beh, ogni uno è libero di fare quello che vuole, ma competere ai Giochi Olimpici è una esperienza completamente diversa. L’Olimpiade è l’evento sportivo più importante al mondo. Se tu non vuoi partecipare al più importante evento nel mondo dello sport, è difficile capire quali siano le motivazioni per il resto delle altre cose, no? Io penso che tutti siano liberi di fare il meglio per loro, ma comunque so che per me è stata dura quando ho saltato Londra 2012. Non riesco a capire chi non vuole andarci.

La terra è l’unica superficie dove puoi continuare a giocare anche se piove. Puoi dirci quando bisogna fermarsi e quando si può continuare a giocare con un po’ di pioggia?
È facile da sapere, dipende se è pericoloso o no. I giocatori e soprattutto gli arbitri e i supervisori dovrebbero saperlo, ma sicuramente i giocatori lo sanno. Non c’è una linea o un modo per misurarlo, l’unico modo per saperlo è se i giocatori sono a loro agio nel giocare.

Traduzione di Paolo Di Lorito

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