Nemo profeta in patria... l'intervista integrale di un giornalista belga al Direttore

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Nemo profeta in patria… l’intervista integrale di un giornalista belga al Direttore

La storia del nostro Direttore raccontata da un giornalista belga al Roland Garros. Con lo slam parigino 2016 sono 143 i major da inviato di Ubaldo Scanagatta…

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Un giornalista belga inviato a Parigi, Thibault Vinel, ha raccontato la storia del nostro Direttore che, con il Roland Garros di quest’anno, può vantare ben 143 slam seguiti da inviato.

Il mio primo slam è stato il Roland Garros in cui ha vinto Adriana Panatta, 40 anni fa (che quest’anno consegnerà la coppa al vincitore). All’epoca credevo che ogni tre anni avrebbe vinto un italiano. Ora ancora lo aspetto!“. Da giornalista per la carta stampata a organizzatore del torneo di Firenze, ecco che ora c’è Ubitennis: “Abbiamo 7.000.000 di visite. Abbiamo cominciato in 4, ora siamo quasi in 50“.

E poi i racconti del tempo trscorso nel mondo del tennis : “Una volta ho danzato con Borg” continua Ubaldo, “Siccome avevo la stessa età dei giocatori, spesso uscivo con loro a ballare in discoteca. Era tutto molto diverso. Mi ricordo di serate scatenate con Borg, Panatta o Gerulaitis. Una volta, Gerulaitis aveva organizzato una festa all’hotel e, in quell’occasione, ho presentato Ilie Nastase ad Alexandra King che poi l’ha sposata, anche se poi hanno divorziato. Lei mi dice ancora oggi che avrei dovuto astenermi. In quel periodo non c’erano agenti e pochissimi giornalisti. Al torneo di Firenze avevo invitato anche Lendl e Noah. Un giorno Ivan era bloccato nel traffico e sono riuscito a convincere il suo avversario ad aspettarlo. Sono molto legato a questi giocatori”. E ancora, l’intervista esclusiva a Boris Becker quando era n. 1 del mondo e la wild card a Pat Cash: “Sì, avevo concesso una wild card a Pat Cash, non lo ha mai dimenticato” continua Scanagatta.

E poi McEnroe e Connors: “Era difficile avvicinarli” ricorda il Direttore, “e poi Agassi ha dato il via alla moda delle guardie del corpo. Stavano cambiando le cose. Con McEnroe mi ricordo di una giornata di shopping. Durante il torneo di Firenze ha speso 75.000 dollari per acquistare una collana di rubini a sua moglie”.

E la Coppa Davis? Mi ricordo di un match a Mosca in cui la squadra russa di Volkov era in vantaggio; ma poi Boris Eltsin, che stava arrivando in elicottero, ha interrotto l’incontro. E così i russi hanno perso, tant’è che Kafelnikov l’ha poi  apertamente criticato. In un’altra occasione, i russi avevano allagato un campo in terra rossa per complicare il gioco ai tedeschi. Per caso mi trovavo allo stadio quando il coach di Chesnokov ha inondato il campo con un tubo dell’acqua. Il giorno dopo tutti erano scandalizzati per l’accaduto. L’ITF mi ha interrogato poiché ero l’unico testimone. Il giorno del match abbiamo messo in funzione 100 asciugacapelli per rendere praticabile il campo”.

E Federer e Nadal? “Federer è stato sempre molto gentile con me. Un giorno ha discusso 10 minuti con mio figlio. Eppure, quest’anno in Australia mi ha criticato pubblicamente. Con loro, tutto dipende dall’esito del match. Per quanto riguarda Nadal, aveva vinto la finale a Roma contro Coria. Si era rotolato per terra e poi aveva regalato la maglietta a mio figlio che l’ha poi messa in una bacheca di plexiglas. Recentemente, gli ho mostrato quella stessa maglietta, ancora con la terra battuta di quella volta. Gli ho detto che si trattava della polo con cui aveva battuto Federer. Ma mi ha corretto senza esitare che si trattava di quella indossata con Coria. Aveva ragione. L’anno scorso, gli ho fatto una domanda un po’ “scomoda” sul suo comportamento con un arbitro. Si è arrabbiato e mi ha accusato di voler sempre provocare i giocatori. Voilà, la generazione di oggi è un po’ mutevole“. Insomma, dopo 40 anni di tennis “la passione non mi ha mai abbandonato”.

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