Aga Radwanska e Simona Halep furiose: “Non importa a nessuno di noi giocatrici”

Rubriche

Aga Radwanska e Simona Halep furiose: “Non importa a nessuno di noi giocatrici”

Hanno subito le rimonte delle loro avversarie perdendo una grande occasione per andare avanti nel torneo. Le accuse agli organizzatori. Stosur e Pironkova ringraziano

Pubblicato

il

 

Furiose, letteralmente furibonde. Agniezska Radwanska e Simona Halep non le hanno mandate a dire in conferenza stampa, prendendo di mira gli organizzatori rei di averle fatte giocare sotto la pioggia.

Non c’è dubbio che le cattive condizioni metereologiche si stiano accanendo su questa edizione del Roland Garros, ma la fretta di mandare in campo a tutti i costi i giocatori, se è comprensibile per il tabellone maschile al fine di evitare tre partite in tre giorni al meglio dei cinque set, non ha molto senso nel torneo femminile. In fondo nel circuito WTA le ragazze sono abituate a giocare tutti i giorni al meglio dei tre set e sarebbe stato molto meglio attendere la fine della pioggia o rimandare i match del singolare femminile a domani.

Siamo stati sui campi 1 e 2 oggi (muniti di cappuccio e ombrello) e abbiamo saggiato da vicino le condizioni di gioco. Francamente pioveva forte, c’era anche molto vento ed i campi erano pesantissimi oltre che scivolosi. Perché anche una tregua di un’ora non può certo consentire ai campi di asciugarsi.

Ciò detto, le condizioni sono uguali per tutti e per tutte. E resta sinceramente difficile attribuire solo alle condizioni difficili del campo da gioco il tracollo della polacca che è pur sempre numero 2 del mondo e ha una notevole esperienza sul tour. E che ancora una volta, l’ennesima nella sua ormai lunga carriera, quando il tabellone sembra offrirle una gustosa possibilità, si scioglie come neve al sole, o come pioggia nel fango per restare in tema.

Agnieszka era avanti 6-3 3-0 prima della sospensione di due giorni fa. Oggi ha subito 10 game di fila e dopo 9 ha provato a fermare il gioco chiedendo l’intervento del fisioterapista per un massaggio alla mano operata qualche anno fa. “Sono molto arrabbiata. Non siamo ad un torneo da 10.000 dollari, ma in un Grande Slam. Come si può permettere che i giocatori scendano in campo con la pioggia? Io non posso giocare in queste condizioni, con queste palle pesanti e con questi campi, non posso proprio” è andata giù duro la polacca. Che ha poi rincarato la dose. “Non avremmo dovuto giocare, non ha alcun senso. Ci sono altri giorni in questo torneo, almeno altri due per recuperare, dov’è il problema? La verità è che non gliene importa niente di quello che pensiamo noi giocatori, suppongo che le loro priorità e le loro preoccupazioni siano di altro tipo…”.

Chissà con quale spirito tornerà qui durante gli Europei di calcio. Pare infatti che Aga, in qualità di ambasciatrice della Polonia, sia stata invitata dagli organizzatori per il match tra la sua Polonia e la Germania in programma il 18 di giugno.

Alla fine a sorridere è la Pironkova, una che comunque non ha un gioco molto più potente di quello della Radwanska. La bulgara arriva per la prima volta ai quarti a Parigi e ritorna a calcare palcoscenici così prestigiosi addirittura dopo sei anni: nel 2010 si issò sino alle semifinali dei Championships. “È vero sono una giocatrice più da erba, ma sono arrivata qui fiduciosa anche se i risultati non dicevano questo”. Quando le hanno riportato le dichiarazioni della Radwanska, ha risposto in maniera molto chiara e condivisibile. “Beh, non è che io sia una giocatrice a cui fa piacere giocare con i campi e le palle pesanti. La pioggia c’era anche per me, ho provato  ad adattarmi e ci sono riuscita.”

Adesso Tsvetana se la vedrà nei quarti contro Sam Stosur (4-1 per la sudafricana i precedenti: pardon, e’ un lapsus, volevo scrivere australiana  e spero mi crediate! Certo che il gusto con il quale i lettori sottolineano subito un errore ironizzando è’ diventato davvero caratterizzante di quest’era internettiana; non si perdona nulla e sembra che non si aspetti altro che di pescare qualcuno in castagna. Si dice così?) finalista qui nel 2010 contro la nostra Francesca Schiavone, che ha battuto la Halep, anche lei molto adirata nei confronti degli organizzatori. “Non ho parole, Per me era impossibile giocare. La mia opinione è che nessuno si preoccupa per noi giocatori”.

La Stosur sembrava persa per le prime posizioni e invece questo risultato la rilancia e le offre una chance di ritornare in semifinale. Proprio lei che tante occasioni ha perso in carriera, oggi è stata brava a risalire dal 3-5 dopo la ripresa del gioco aggiudicandosi sette dei primo otto punti e portando a casa il tie-break del primo set per sette punti a 0.

La pioggia, il vento e il freddo che tanto hanno infastidito Radwanska e Halep, rischiano di rilanciare i sogni di Sam e Tsvetana: l’acqua benedetta di Parigi concede sempre un’altra occasione per rinascere.

Simona Halep a fari spenti verso la gloria (Roland Garros 2014)

Leggi l’articolo di Agf sulle migliori al mondo su Agnieszka Radwanska

Leggi l’articolo di Agf sulle migliori al mondo su Simona Halep

Leggi l’articolo di Agf sul tennis di Agnieszka Radwanska

Leggi il profilo di Agf di Simona Halep

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement