Nei dintorni di Djokovic: le risposte di Nole al questionario di Proust

Nei dintorni di Djokovic

Nei dintorni di Djokovic: le risposte di Nole al questionario di Proust

La nostra rubrica visita il “titolare”: una rivista serba ha riproposto in questi giorni le risposte date tempo fa da Novak Djokovic al famoso questionario di Proust. Ecco le risposte del fuoriclasse serbo

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Il questionario di Proust è una serie di domande volte a conoscere i gusti e le aspirazioni personali di chi vi risponde. Il grande scrittore francese Marcel Proust fu uno dei primi a fornire le proprie risposte, da cui la denominazione con cui è conosciuto.
Non si tratta di un test psicologico, poiché non è corredato di interpretazioni di alcun genere, ma ha il solo scopo di conoscere meglio se stessi e gli altri. La rivista serba Nedeljnik ha avuto la bella idea di riproporre sul proprio portale le risposte che circa un anno e mezzo fa aveva dato test un personaggio di cui in Serbia – e non solo – in questo momento molti vorrebbero sapere di più: il campione in carica di tutti e quattro tornei del Grande Slam, Novak Djokovic. Ecco nel seguito le risposte del n. 1 del mondo al famoso questionario.

Che cos’è per lei la perfetta felicità?
È racchiusa in una semplice parola – armonia. Per me significa: ordine, equilibrio, forza di volontà, comprensione di se stessi e degli altri, pace interiore ed equilibrio tra passato, presente e futuro.

Qual è la sua più grande paura?
Ci sono poche cose di cui ho paura, per me la sfida più grande è l’affrontare le circostanze della vita, perché raramente le possiamo influenzare. Anche se non penso che la paura sia un male, la paura ci ha permesso di sopravvivere, giusto? Credo che abbiano paura sia i vigliacchi che gli uomini coraggiosi, ma che solo gli uomini coraggiosi, nonostante la paura, riescano ad ottenere qualcosa nella vita.

Con quale personaggio storico si identifica di più?
Con nessuno in particolare. Ammiro le menti geniali che hanno migliorato il mondo, come Nikola Tesla e Mihajlo Pupin (due grandi scienziati serbi, entrambi trasferitisi e diventati famosi in America, ndr). Dall’altra parte ammiro le persone che sono stati pronte a dare la vita per un ideale o per la vita delle altre persone.

Quale personaggio vivente ammira di più?
In questo momento, mia moglie Jelena. Proprio perché sono in un particolare momento della mia vita in cui sto aspettando il mio primo figlio (il questionario era stato compilato nell’autunno 2014, prima della nascita del figlio Stefan, ndr) – ammiro in particolare tutte le donne e le madri. Ora capisco un po’ meglio quanto sia impegnativo il ruolo delle donne.

Che cosa le piace meno di sé?
Sono molto emotivo, nella mia vita privata, ma anche nel lavoro e nell’attività di beneficenza. Non direi che è un aspetto negativo, ma si sa quello che si dice sulle emozioni – sono come lo zucchero, non va bene troppo, non va bene troppo poco. Mi sforzo di essere una persona migliore e lavoro costantemente su questo.

La massima stravaganza della sua vita?
La semplicità e le amicizie che coltivo dalla mia infanzia.

Qual è il suo viaggio preferito?
Quello alle Maldive a fine stagione con Jelena.

C’è tratto della personalità che ritiene sia sopravvalutato?
Direi che se c’è un tratto della personalità che rende le persone migliori non può essere sopravvalutato.

In quali occasioni mente?
Non ho bisogno di mentire alle persone intorno a me. Stimo particolarmente le persone sincere e mi impegno per esserlo anch’io. Credo di essere abbastanza forte da dire e farmi dire sempre la verità.

Cosa le piace di meno del suo aspetto?
Sono soddisfatto di quello che ho sono.

Quali parole o frasi usa di frequente?
Tako da (“Quindi” in serbo, ndr).

Qual è il suo più grande rimpianto?
Non ho rimpianti.

Il grande amore della sua vita?
Mia moglie.

Dove e quando è stato più felice?
Alla prima ecografia di Jelena.

Quale talento vorrebbe avere?
Vorrei poter cantare, perché per i miei amici sarebbe molto più facile starmi ad ascoltare.

Come si sente in questo momento?
Realizzato.

Quale pensa sia il suo più grande successo?
Quello di non arrendermi.

Se dopo la morte potesse rinascere in un’altra persona o una cosa, cosa vorrebbe essere?
Si dice che la più grande fortuna sia quella di essere sano, ricco e anonimo. Diciamo che sarebbe interessante tornare da anonimo.

Qual è la cosa più preziosa che possiede?
L’album di fotografie della mia infanzia.

Qual è la rappresentazione della sofferenza?
La capacità di provare disprezzo e di mostrare i peggiori sentimenti verso qualcuno o qualcosa. Un’emozione simile distrugge l’anima e il corpo e rappresenta il massimo della sofferenza per la persona che è capace di una cosa del genere di sentire e per tutti coloro ai quali è diretta.

Quale professione vorrebbe fare?
Se non fossi stato un tennista, avrei fatto il calciatore o lo sciatore.

Chi sono i suoi modelli nella vita?
Gente normale, coerente con se stessa e con gli altri.

Chi è il suo scrittore preferito?
Il premio Nobel serbo Ivo Andric.

Ed il pittore?
Amo e apprezzo il lavoro del mio amico Brendan Murphy, di cui ho diversi quadri nel mio appartamento.

Chi è il suo eroe immaginario preferito?
Forse Peter Pan.

Dove vorrebbe vivere?
Io vivo in due posti e lavoro in almeno altri 15. Belgrado e Montecarlo, proprio in combinazione, sono l’ideale per la mia vita. Mi piacerebbe continuare così.

Che cosa odi di più?
Non odio. Non uso mai quella parola.

Come vorrebbe morire?
Se devo scegliere – rapidamente e in età avanzata.

Qual è il tuo motto?
Ne ho due. Credi nei tuoi sogni, grazie al quale mi impegno attraverso la mia fondazione a far sì che tutti insieme crediamo nei sogni dei bambini. Il secondo, sii sempre te stesso, perché cerco di rimanere fedele a me stesso e a quello in cui credo e non permetto al successo e alla ricchezza di cambiarmi.

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