Pagelle: non è Mayer troppo tardi, Errani e Vinci cinque cerchi e cinque stelle

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Pagelle: non è Mayer troppo tardi, Errani e Vinci cinque cerchi e cinque stelle

Roger Federer arriva a Wimbledon senza neanche un trofeo ma si consola con la Svizzera del calcio. Murray fa cinquina con Lendl che batte McEnroe. L’Italia in festa con Errani e Vinci riunite e Malagò a cinque stelle

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Di prato in prato ci stiamo avvicinando a Wimbledon, non c’è più l’erba di una volta, oramai è diventata erba battuta e infatti persino Ivan Lendl riesce a battere McEnroe seppur tramite il suo figliol prodigo Andy Murrray (8) che abbandonato dalla maltrattata Mauresmo è ora pronto a riportare a casa i Championship’s. Nel frattempo lo scozzese si è prodigato ad insegnare diritto e rovescio a Romeo Beckham per la gioia di papà David: “L’ultima volta che ho avuto a che fare con uno scozzese mi era arrivato uno scarpino in fronte, Romeo al massimo si prenderà qualche insulto”.

Non se la prenderà The Genius ma l’ottimo Milos Raonic (7,5) che pure ha giocato un signor torneo non ha ancora smesso i panni dell’elefante da giardino per indossare quelli di libellula fluttuante: intanto con Piatti, Moya e Mac immaginiamo la confusione nella testa del canadese.

E niente, l’ex Sua Maestà dei prati Roger Federer (6,5) nonostante la vacanza-riposo del numero 1 del mondo, non riesce a portare a casa niente più che un paio di semifinali sull’amato verde. “Wimbledon si vince la seconda settimana” ha dichiarato l’ex numero 1 probabilmente riferendosi a Wawrinka (4) e aggiungendo che “la Svizzera vincerà gli Europei”: il dramma è che questa eventualità rischia di diventare più realistica del suo ottavo hurrà a Church Road.

Che Alexander Zverev (8) diventerà un campione lo sappiamo tutti, intanto però ha fallito la tommasiana prova del nove e anche quella del nome: convinto di trovarsi di fronte Leonardo in finale, ha scoperto troppo tardi che trattavasi del redivivo Florian e uno che si chiama così non può che sbocciare sui prati. Bravo davvero il Mayer (9) giusto che dopo tanta sfortuna ha imbroccato la settimana della vita con il suo gioco d’altri tempi.

L’altro pronto per l’assalto a Wimbledon è chiaramente Dominic Thiem (7) che per prepararsi al meglio per lo slam, temendo di aver giocato troppo poco e di perdere il ritmo partita, si è iscritto a Nottingham, al Challenger di Milano, a gara 7 delle finali NBA, alla maratona di Boston e preso il posto di Alaba in Austria-Portogallo.

Il verde non è mai stato il colore preferito degli azzurri che giustamente devono ancora smaltire le sbornie del matrimonio del secolo. L’unico erbivoro è Andreas Seppi (6) mentre di Camila Giorgi (5) oramai si fa prima a non parlare – anche se sarebbe carino sapere perché tutto tace su un suo eventuale deferimento/squalifica/causa di risarcimento e invece silenzio assoluto mentre Camila non vince più una partita: è infortunata? Stressata? Boh, anche qui, nada de nada. Che siano preparando la pace?

Per fortuna però l’atmosfera cupa in casa Italia è rinfrancata dalla lieta novella della reunion tra Sara Errani e Roberta Vinci. Decisivo il ruolo del presidente del Coni Malagò il quale, preso dall’entusiasmo e orientato al nuovo interlocutore capitolino ha così commentato: “Sono Raggi-ante, abbiamo due stelle del firmamento tennistico, ne mancano altre tre e siamo a posto”.

In realtà pare opportuno svelare ai nostri lettori il vero motivo della riappacificazione delle Chichis. Pare infatti che Flavia Pennetta, pressata in ambienti federali e governativi a giocare il doppio misto con il suo fresco marito abbia supplicato le sue ex compagne: “Non mi fate divorziare dopo nemmeno due mesi…”.

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