Wimbledon: aspettando il primo turno. Favoriti, sorprese e storia

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Wimbledon: aspettando il primo turno. Favoriti, sorprese e storia

Con Wimbledon alle porte, analizziamo le possibilità offerte dai primi turni. Le insidie per i big, i possibili outsider e qualche aneddoto storico, con i prati inglesi all’orizzonte

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Annunciate le teste di serie e compilato il tabellone, proviamo a capire quanto possa essere pericoloso il primo turno per i primi 32. Prima di analizzare i primi turni che tra lunedì e martedì offriranno potenzialmente più insidie ai big, volgiamo per qualche minuto lo sguardo al passato.

Soltanto dal 2001, anno della sorprendente vittoria della wildcard Goran Ivanisevic, il tabellone viene compilato tenendo conto di 32 teste di serie. E fu proprio Wimbledon 2001 il primo torneo del Grande Slam ad introdurre il passaggio da 16 a 32, esempio immediatamente seguito dagli US Open due mesi più tardi e dagli altri due Slam l’anno seguente. Abbiamo preso in esame i primi turni di tutti gli Slam sin qui giocati con un tabellone a 32 teste di serie ed abbiamo studiato quante teste di serie sono cadute. Mediamente, tenendo conto di 15 edizioni di Australian Open e Roland Garros (2002-2016), di Wimbledon (2001-2015) e 14 di US Open (2002-2015), otteniamo:

Eliminazioni dei primi 16 al 1T: AUS (24 – 10.0%); RG (33 – 13.7%); WIM (30 – 12.5%); US (26 – 11.6%)
Eliminazioni dei primi 32 al 1T: AUS (83 – 17.3%); RG (87 – 18.1%); WIM (108 – 22.5%); US (84 – 18.7%)

Dunque se è vero che le due superfici dove è richiesta maggior specializzazione – terra rossa ed erba – mostrano una percentuale di eliminazioni al primo turno dei primi 16 leggermente superiore a quella dei due slam in cemento, è anche vero che le differenze sono minime.

La differenza è invece più significativa se allarghiamo le analisi ai primi 32: quasi una testa di serie su 4 cade al primo turno a Wimbledon. Tuttavia, tornando ai primi 16, in ben 4 occasioni dal 2001 tutti hanno superato indenni il primo turno: è accaduto nel 2007 (la tds 8, Andy Murray, si ritirò prima di giocare), nel 2011, nel 2014 e nel 2015 (anche qui la tds 8, David Ferrer, si è ritirato prima di scendere in campo). Il 2007 fu anche l’anno in cui tutti i primi 25 superarono il 1T, ma il record appartiene agli Australian Open 2009, quando furono i primi 26 ad accedere al 2T. Negli altri Slam è accaduto più raramente, solo due volte ciascuno. Quindi a Wimbledon uno dei primi 16 non viene eliminato al primo incontro dal 2013, quando furono 4 a cadere: Rafael Nadal, Stan Wawrinka, Janko Tipsarevic e Philipp Kohlschreiber, arresosi al quinto contro Ivan Dodig a causa di un infortunio. Wimbledon però detiene il record di eliminazioni al 1T tra i primi 32: ben due volte sono caduti in 11, nelle edizioni 2001 e 2003, mentre in nessuno degli altri Slam sono mai cadute più di 9 tds da che è stato introdotto il sistema a 32.

Ma ovviamente a far rumore sono i pezzi da 90, non le teste di serie oltre i primi 8, tranne rare eccezioni. Nei 4 Slam, dal 2001, soltanto in due occasioni è caduta la tds numero 1 al 1T ed in entrambi i casi si è trattato di Lleyton Hewitt, agli Australian Open 2002 quando cadde anche la numero 2, Gustavo “Guga” Kuerten”, ed a Wimbledon 2003, dove fu sconfitto da Ivo Karlovic. Ripercorriamo brevemente alcune tra le sconfitte più inattese al 1T a Wimbledon, dal 2001:

2002 – (Q) Ancic – Federer [7] 63 762 63
2003 – (Q) Karlovic – Hewitt [1] 16 765 63 64
2008 – Becker – Davydenko [4] 64 64 64
2010 – Fognini – Verdasco [8] 769 62 667 64
2012 – Gulbis – Berdych [6] 765 764 764
2013 – Darcis – Nadal [5] 764 7610 64

Se il primo turno a Wimbledon raramente ha portato a clamorose sorprese, il 2T è stato più volte una trappola. Si pensi alla sconfitta di Pete Sampras sul campo numero 2, poi chiamato “cimitero dei campioni” ad opera dello svizzero Bastl nel 2002. Anche gli attuali Fab-4 hanno subito brucianti sconfitte al 2T: Djokovic da Safin nel 2008, Federer da Stakhovsky nel 2013, Nadal addirittura tre volte, da Gilles Müller nel 2005, da Lukas Rosol nel 2012 e dal funambolico qualificato Dustin Brown nel 2015 (che lo aveva già battuto ad Halle nel 2014). Andy Murray, invece, fa eccezione: non è mai stato eliminato prima del 3T, il che acadde nel 2005, quando all’esordio perse da Nalbandian crollando dopo aver vinto i primi due set.

Terminato l’excursus sugli ultimi anni, occupiamoci del passato recente e del presente. L’anno scorso al 1T caddero Tommy Robredo (19), Pablo Cuevas (28), Guillermo Garcia-Lopez (29) e Jack Sock (31), escludendo ovviamente il ritiro di David Ferrer (8) che però non scese in campo. Chi rischia quest’anno? Abbiamo provato a scegliere 16 nomi e compilare una sorta di anti teste di serie. Questa lista è soggetta ad interpretazioni e vuole solo indicare le mine da evitare, non si prendano i numeri (mai si dovrebbe) per oro colato.

1] Gilles Müller
2] Juan Martin Del Potro
3] Dustin Brown
4] Marcos Baghdatis
5] Radek Stepanek
6] Nicolas Mahut
7] Florian Mayer
8] Mikhail Youzhny
9] Andreas Seppi
10] Grigor Dimitrov
11] Vasek Pospisil
12] Fernando Verdasco
13] Sergiy Stakhovsky
14] Lucas Rosol
15] Martin Klizan
16] Rajeev Ram

Chi tra questi, considerando il sorteggio, può creare maggiori problemi ai big? Chi andrà più avanti? Qualcuno riuscirà ad arrivare al quarto turno? Nel 2015 solo Denis Kudla (WC) e Vasek Pospisil (spintosi sino ai QF) ci riuscirono tra i non teste di serie.

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