Wimbledon interviste, Vinci: “Per me i primi turni sono sempre i più difficili”

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Wimbledon interviste, Vinci: “Per me i primi turni sono sempre i più difficili”

Wimbledon interviste, primo turno: R. Vinci b. A. Riske 6-2 5-7 6-3. L’intervista del dopopartita a Roberta Vinci

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Sono passati un paio di anni dalla tua ultima vittoria al primo turno a Wimbledon. Cosa significa il tuo successo di oggi?
Sono Felice. Finalmente ho vinto una partita qui a a Wimbledon. Il primo turno è sempre difficile. La mi avversaria di oggi era un’ottima giocatrice, specialmente su questa superficie. Ma ho giocato un buon primo set e ho avuto molte occasioni di vincere anche il secondo. Poi nel terzo mi sono ritrovata sotto 3 a 1. Ma ho cercato di giocare in maniera aggressiva, fare il mio gioco. Alla fine ero un po’ nervosa. Lei ha salvato molti match point. Ma sono contenta così. Mi sono divertita molto oggi.

È stato importante per te passare un test in questo momento del torneo?
Passare un test?

Sì.
Beh è sempre molto dura. Il primo turno per me è sempre l’incontro più difficile. Quindi all’inizio ero nervosa. Ho parlato molto prima del match con il mio allenatore. Ho cercato di rimanere tranquilla, pensando solo a spingere a prescindere dal risultato. Volevo rimanere concentrata su ogni singolo punto fino alla fine. E ce l’ho fatta.

Entri in questo torneo con il best ranking della tua carriera. In questo momento della tua carriera senti di avere più fiducia?
Sì alcune volte. Ma altre c’è tanta pressione. Ora sono nelle top 10 d’altronde. 6 per la precisione. Sono così contenta. Oggi ho giocato sul campo 3, un bel campo. Naturalmente sono felice. Mi piace questo torneo e farò del mio meglio. Ogni incontro sarà duro. Ma bisogna pensare ad un passo alla volta.

Cosa pensi degli europei e della squadra italiana?
Ieri abbiamo vinto. Forza!

Cosa significa per te avere avuto la possibilità di guardare la partita?
Sono stata fortunata. Non ho giocato ieri e quindi ho visto la partita. È andato tutto alla grande. Abbiamo giocato benissimo.

Guardando vanti, pensi che l’Italia possa farcela?
Perché no? Sarà dura ma dita incrociate.

Traduzione di Valerio Vignoli

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