Wimbledon, italiani: esordio vincente per Roberta Vinci, tre set di lotta con Alison Riske

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Wimbledon, italiani: esordio vincente per Roberta Vinci, tre set di lotta con Alison Riske

Vittoria di carattere per Roberta Vinci, al primo match di quest’edizione di Wimbledon: tre set sudati contro l’americana Alison Riske, che nel terzo è stata in vantaggio 3-1 prima di subire cinque game di fila per il 6-3 finale. Per l’azzurra adesso la cinese Duan al secondo turno

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[6] R. Vinci b. A. Riske 6-2 5-7 6-3 (dal nostro inviato a Londra)

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Roberta Vinci contro Alison Riske è un match con due protagoniste che si adattano bene all’erba, senza però appartenere alla categoria delle giocatrici super-potenti. Vinci si affida alla varietà di soluzioni, allo slice di rovescio (che sui prati diventa particolarmente insidioso) e al gioco di volo, ancora più redditizio che sulle altre superfici. Riske possiede una grande capacità di colpire di incontro, approfittando della spinta dell’avversaria per far viaggiare la palla.

Roberta apre il match alla battuta, tenuta senza problemi. Il Court 3 prevede che i posti per la stampa e l’angolo dei giocatori siano uno accanto all’altro, sul lato corto del campo; e così è possibile seguire ogni parola di Francesco Cinà: incita Roberta a giocare aggressiva e senza paura (“Spingi, con coraggio!”), e Vinci esegue, strappando subito la battuta all’avversaria grazie anche a una serie di movimenti sulla verticale che la portano a concludere gli scambi di volo.
Ma Riske non ci sta, si muove a sua volta in avanti e con l’aiuto di qualche passante non riuscito di Roberta ottiene il controbreak, e la successiva parità tenendo il servizio.
La partita è piuttosto divertente, le conclusioni di volo superano ampiamente la media del tennis odierno. Entrambe però, per il momento hanno compiuto qualche gratuito di troppo.
Vinci sale 3-2, e dopo il cambio di campo torna dal lato vicino a Cinà: “Gioca per il punto, non per farla sbagliare”, “Stai bassa, stai bassa”. E di nuovo Roberta riesce ad eseguire, ottenendo il break grazie anche all’aiuto dell’avversaria che sbaglia uno smash non impossibile. Questa volta Vinci  consolida il punteggio e sale 5-2. Riske ha accusato il colpo, e con due doppi falli consecutivi perde per la terza volta la battuta: 6-2 in 35 minuti. Un primo set in cui Roberta è apparsa quasi sempre in controllo, grazie anche all’aiuto di una avversaria che ha commesso gli errori più gravi proprio sui punti importanti.

Nel secondo set Vinci migliora l”efficacia della battuta: le prime sono più incisive, e Riske fatica a tenere in campo le risposte. Sullo 0-1 Alison si salva da due palle break che forse avrebbero potuto  indirizzare definitivamente il match. Ma il break è solo rimandato al sesto gioco. Sul 4-2 e servizio, Vinci sembra avere in mano l’incontro. Ma con una serie di errori evitabili concede una prima palla break (salvata con una combinazione servizio-dritto in contropiede) e poi una seconda che questa volta non riesce a fronteggiare per colpa di un gratuito di dritto: controbreak immediato e successivo 4 pari. E se nel settimo game è stata Roberta a regalare qualcosa, nell’ottavo è Alison che è salita di livello, vincendo un paio di scambi più lunghi e impegnativi del solito.
Ora la partita si è fatta più difficile e sul 5-5 Vinci commette tre gratuiti che portano Riske al break point, immediatamente convertito a zero. Sul 6-5 Riske sale 40-15, ma Vinci annulla i due set point: il primo con un attacco a rete, il secondo con un passante di dritto difficilissimo, eseguito in risposta ad uno smash di Alison che pareva quasi definitivo.
Ma nel punto successivo Riske la spunta dopo un corpo a corpo a rete, che le regala il terzo set point: finalmente convertito con un servizio vincente. 7-5 e partita in parità dopo 1 ora e 27 di gioco.

Nel terzo set Cinà torna a farsi sentire dopo un lungo periodo di silenzio. Prima è sollecitato dalla stessa Vinci che in attesa del responso dell’hawkeye si gira e gli chiede: “Com’è (la palla)?” E Cinà risponde “Ma che ne so…!” Poi interviene chiedendo di rischiare di più e andare anche lungolinea con il dritto (in seguito ad uno scambio insistito in diagonale). Ma qualcosa è cambiato nel match, Riske ha sempre più spesso il comando delle operazioni, grazie anche ad una posizione in campo più aggressiva. Il break che conquista è la logica conseguenza della situazione: 3-1.

Nel quinto gioco Roberta torna a servire bene e si rifà sotto vincendo a zero il game. E’ il momento della svolta: da lì in poi conquisterà tutti i game giocati, ribaltando il set: da 1-3 a 6-3, forte di un dritto tornato più incisivo e della maggiore sensibilità nella gestione del vento che nel frattempo si è alzato, fastidioso e incostante.
Nelle fasi finali la partita si è giocata, naturalmente, anche molto sui nervi e sotto questo aspetto il game conclusivo è stato emblematico, con tre match point mancati (di cui uno, con un errore su una volèe di rovescio piuttosto comoda) e due palle break non convertite da Riske (una per merito di un difficile passante vincente di Roberta). Il set point buono è il quarto, chiuso grazie a una risposta lunga di Alison, per il definitivo 6-3.

A mio avviso non è certo stata una Vinci al massimo delle sue possibilità: qualche errore di troppo a rete, e un dritto non sempre preciso; probabilmente anche per questo in alcune fasi del match ha usato con estrema parsimonia il lungolinea, che invece sarebbe servito per costruire scambi più complessi e articolati. In compenso direi che si è dimostrata molto costante con il suo tipico slice di rovescio e soprattutto in risposta, visto che sono state pochissime le volte in cui non è riuscita ad organizzare quantomeno un colpo sufficiente per entrare nello scambio. Quasi sicuramente in giornate migliori non si sarebbe fatta sfuggire l’occasione di chiudere in due set, ma se non altro ha dimostrato una notevole capacità di reazione, venendo a capo di un match durato due ore e tre minuti.
Al prossimo turno affronterà la cinese Ying-Ying Duan, lucky loser delle qualificazioni che ha sconfitto Kristyna Pliskova in tre set e che l’hanno scorso aveva battuto a sorpresa la finalista di Wimbledon 2014 Eugenie Bouchard.

Queste le dichiarazioni di Roberta Vinci in conferenza stampa:

“Sono felice, finalmente dopo due anni sono riuscita a passare il primo turno qui a Wimbledon. E’ stato un primo round difficile, Riske si trova bene sull’erba e la partita di esordio è sempre psicologicamente dura.”
“Essere top ten a volte ti dà fiducia, ma a volte ti mette più pressione. Comunque questo mi ha consentito di giocare su campi importanti negli Slam.”

E sulla partita: “Ero in controllo, ma sul 4-2 ho cominciato a giocare meno bene, e mi sono complicata la partita da sola. Poi però anche lei è salita, si è fatta più aggressiva e anch’io ho perso campo. Il terzo set si è anche giocato molto sui nervi. Ma il primo turno è sempre difficile”.

La differenza tra Wimbledon e Roland Garros è che a Parigi ero stanca, mentre qui sono più fresca. Ho staccato un po’ con il tennis e questo mi ha ricaricato”.

Il ritorno in doppio con Sara Errani non mi è stato imposto, e quindi non mi sono tolta nessun peso. Per le Olimpiadi non posso sentirmi tra le favorite visto che è da tanto tempo che non giochiamo insieme“.

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